Riforma professioni. Gli ordini si salvano dalla estinzione

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Dall’esame degli emendamenti proposti al Decreto Salva Italia emergono alcune importanti novità che riguardano i capitoli delle liberalizzazione delle attività economiche e della riforma delle professioni.

 

Partiamo da quest’ultima. Il termine del 13 agosto 2012, ultima chiamata per riformare gli ordini professionali, rimane ma, grazie a un emendamento inserito all’ultimo minuto, la mancata realizzazione della riforma non significherà automaticamente l’abolizione degli ordini.

 

L’emendamento proposto, infatti, stabilisce che, in caso di mancata riforma, non saranno tutte le norme che regolano l’attività professionale di un ordine a decadere, ma solo quelle che saranno ancora in aperto contrasto con le linee di indirizzo contenute nella Manovra di Ferragosto, che, ricordiamo, prevedevano l’abolizione delle tariffe minime, l’equo compenso per i tirocinanti, l’obbligo da parte del professionista di dotarsi di un’assicurazione per coprire i rischi derivanti dalla propria attività e l’aggiornamento professionale.

 

Altre novità riguardano il pacchetto sulle liberalizzazione delle attività economiche per il quale cade l’ipotesi di un possibile rinvio di un anno al 31 dicembre 2012.

Rimangono in essere e immediatamente operative le misure che aboliscono la limitazione di esercizio di un’attività economica tramite l’indicazione obbligatoria della forma giuridica richiesta all’operatore, i vincoli di distanza minima o di stessa area geografica per attività simili e il divieto di esercitare una professione al di fuori di una determinata zona geografica

Redazione Tecnica

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