“Lo Sapevate Che?”: pillole di Acustica

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Cari amici, colleghi e blogger,

ho deciso, stante l’impellenza e l’attualità dell’argomento, di riunire in un unico articolo per i lettori di EdilTecnico tutti i post della rubrica a puntate “Lo Sapevate Che?” che sto tenendo a 4 mani, con il prezioso contributo dell’ing. Giacomo Viganò (ingegnere meccanico ed esperto di acustica e vibrazioni) sulla mia pagina www.facebook.com/studio2pigreco.  Se avete dubbi o domande, non esistate e scriveteci pure: studio2pigreco@gmail.com

Come molti ben sapranno, la nuovissima norma UNI 11444 “Acustica in edilizia – Classificazione acustica delle unità immobiliari – Linee guida per la selezione delle unità immobiliari in edifici con caratteristiche non seriali” ora considera (finalmente) gli elementi più problematici per l’isolamento acustico in facciata ed anche nelle partizioni interne verticali ed orizzontali.

Già nel 2010, UNI, con la sua norma 11367 “Acustica in edilizia – Classificazione acustica delle unità immobiliari – Procedura di valutazione e verifica in opera”, aveva messo a disposizione degli operatori del settore delle costruzioni uno strumento decisamente molto importante per eseguire la classificazione acustica degli edifici. Purtroppo però ci si è accorti in itinere, durante questi 2 anni di applicazione della norma, che c’erano alcune oggettive difficoltà nella corretta valutazione dei requisiti acustici degli edifici con caratteristiche “non seriali”.

A differenza degli “edifici seriali”, che sono strutturati così che ci siano elementi che si ripetono identici secondo schemi strettamente dipendenti dalle loro caratteristiche distributive, organizzative e funzionali (come per esempio condomini, alberghi, ospedali, scuole, etc.) che rendono quindi più semplice, meno onerosa e decisamente più attendibile la classificazione acustica, gli edifici “non seriali” presentano al contrario una varietà di unità immobiliari aventi elementi costruttivi anche molto differenti tra di loro e quindi con ovviamente maggiori problemi di classificazione.

Grazie alla nuova norma UNI 11444 il tecnico che si cimenta nell’esecuzione delle prove stabilisce ora la casistica ed il numero delle unità immobiliari da sottoporre a misurazione. Per selezionare le unità immobiliari soggette a maggiori criticità, verranno pertanto considerate tutte le problematiche specifiche degli elementi edilizi e degli impianti all’interno dell’edificio (ad esempio gli infissi in facciata, i divisori interni sia orizzontali che verticali per il livello di rumore da calpestio sui solai e per il rumore degli impianti, siano essi a funzionamento continuo che discontinuo).

E’ inoltre prevista, mutuandola direttamente dalla precedente UNI 11367, la medesima scala di rating (che va da 1: più silenzioso a 4: più rumoroso) che ora viene però attuata anche sulla base di misurazioni in loco dei livelli sonori e non più solo ed unicamente “su carta” tramite i dati progettuali; infine è prevista l’analisi per le singole unità immobiliari e non più per l’intero edificio (infatti in condominio, la classe dovrà ora essere assegnata ad ognuna delle unità che lo compongono, e non più genericamente – ed erroneamente – all’intero immobile).

Veniamo a noi…eccovi le “pillole di acustica”, spero siano di vostro gradimento e che vi stimolino alcune riflessioni.

Rumori e vibrazioni immessi dai convogli ferroviari

Gli altoparlanti che fanno gli annunci nelle stazioni ferroviarie sono rumorosi tanto quanto il treno che entra.

Quale differenza c’è fra la composizione delle frequenze di un treno e degli altoparlanti che fanno gli annunci? Gli altoparlanti degli annunci non hanno basse frequenze.

Le vibrazioni immesse nel terreno sono soprattutto secondo l’asse verticale (terra-cielo). Quelle immesse da un convoglio che ha una sola ruota difettosa (i classici “vecchi” treni merci) sono il doppio di quelle immesse da un treno con ruote normali!

Gli altoparlanti nelle stazioni ferroviarie

La normativa acustica italiana

Le Leggi/Norme italiane sull’isolamento acustico in edilizia sono mediamente meno severe che nel resto dell’Europa.

Spesso non si raggiungono nemmeno i limiti minimi di Legge a causa della tradizionale tipologia costruttiva (il “gettato in opera”) che rende molto complicata la realizzazione di involucri acusticamente uniformi nelle prestazioni.

Un metodo per migliorare il livello prestazionale è utilizzare l’edilizia a secco, quantomeno negli elementi più critici.

Le norme acustiche in edilizia sono regolamentate dal D.P.C.M. 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”

I parametri da rispettare sono:
• Isolamento delle facciate (contro i rumori che giungono dall’esterno).
• Isolamento ai rumori aerei (voci) fra appartamenti posti nello stesso edificio.
• Isolamento al calpestio fra appartamenti (contro il disturbo dei passi al piano superiore).
• Inoltre la rumorosità degli impianti condominiali (ascensore, scarichi, riscaldamento, condizionamento, idrotermosanitari) non deve superare certi valori prefissati.

La normativa acustica italiana

NOTA BENE:
Ci tengo a precisare che le immagini non sono di mia proprietà ma sono state raccolte in rete, ergo i diritti delle stesse, qualora ci fossero, restano in seno all’autore (che può benissimo domandare di essere menzionato, scrivendo al sottoscritto, in quanto non ho avuto…e me ne scuso…la lungimiranza di annotarmi le singole fonti).

Fabrizio Dellachà

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