Decreto liberalizzazioni. Libera negoziazione delle tariffe, No all’abolizione degli ordini

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“Le misure che saranno adottate con il prossimo decreto legge sulle liberalizzazioni saranno in linea con la Manovra di agosto e con la Legge di Stabilità. In questa cornice, sarà ulteriormente chiarito che la negoziazione dei compensi è libera, essendo già stata a sua tempo prevista l’abrogazione delle tariffe”, è quanto ha dichiarato il Ministro della giustizia, Paola Severino, a margine dell’incontro di ieri sera, presso la sede di Via Arenula, con i rappresentanti dei 20 Ordini professionali convocati per discutere sul tema delle liberalizzazioni delle professioni, e a cui hanno partecipato anche i rappresentati dei professionisti tecnici.

 

Severino ha espresso soddisfazione per l’incontro che ha definito “costruttivo”, riscontrando “un atteggiamento propositivo da parte della quasi totalità dei partecipanti”.

 

Sul versante tariffe e compensi per prestazioni professionali è stata presa in esame anche la questione delle liquidazioni giudiziali del compenso, per le quali occorrerà individuare parametri di riferimento. Pare così tramontata l’opzione, ventilata nei giorni scorsi, in base alla quale, in caso di contenzioso, il giudice avrebbe determinato il compenso del professionista in base al principio di ‘equità’, senza più fare riferimento alle indicazioni degli Ordini professionali.

 

Non si è però discusso solo del tema delle tariffe professionali. Erano all’ordine del giorno anche le questioni della possibilità di svolgere il tirocinio durante gli ultimi anni di università (a questo proposito si rimanda all’articolo dell’ing. Federica Magnani Abolizione tariffe professionali e tirocinio formativo: spazio ai giovani o calo della qualità delle prestazioni?) e dell’ampliamento dei posti da notaio.

 

Abolizione degli ordini? Mai presa in considerazione
“Non è all’esame alcun provvedimento di abolizione degli ordini, né degli esami di stato”. Il Ministro Severino ha voluto sgombrare il campo da ogni possibile equivoco sui contenuti del decreto sulle liberalizzazioni, sottolineando, invece, che la riforma voluta dal Governo si propone di ottenere “una migliore qualificazione dei professionisti. Vogliamo la liberalizzazione delle professioni ma vogliamo professionisti di qualità”.

Redazione Tecnica

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