L’Antartide sta collassando? Spieghiamolo bene

Il rapido ritiro dei ghiacciai potrebbe sommergere le zone costiere del mondo prima del previsto.

Scarica PDF Stampa

I ghiacciai si stanno sciogliendo, il livello del mare si sta alzando. Sappiamo già che l’acqua dell’oceano si sposterà verso la terraferma lungo lo costa lungo la costa orientale degli Stati Uniti, il Golfo del Messico e le coste in tutto il mondo. Quello che gli scienziati stanno cercando di capire con urgenza è se l’inondazione sarà molto peggiore del previsto, nell’ordine di metri invece che di decimetri.

Innalzamento globale dei mari

Come si verifica?

Il ghiaccio e il suo letto possono riscaldarsi più velocemente se dall’alto scende acqua di fusione giù nei crepacci. In alcuni punti nei fianchi dei ghiacciai della Groenlandia, in estate l’acqua di fusione si raccoglie in grandi cavità sulla superficie, formando grandi e bellissimi laghi azzurri.

L’acqua, essendo più densa del ghiaccio, tende ad aprire i crepacci che possono raggiungere il letto in basso e drenare il lago. Espandendosi, un lago può scavare in oltre 800 metri di ghiaccio, creando un flusso d’acqua maggiore delle cascate del Niagara.

La grande domanda è: stiamo entrando in un periodo di scioglimento dei ghiacci ancora più rapido? Se sì, fin dove arriverà, e in che tempi?

La tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone. A questo proposito leggi Climate change. Ma Greta Thunberg ce l’ha un piano B?

Il ghiacciaio Thwaites

Si alza l’acqua dei mari, si riduce il ghiaccio dei poli

Il riscaldamento globale sta sciogliendo i ghiacciai. Per esempio, l’enorme ghiacciaio Thwaites, nell’Antartide occidentale, sta alzando l’acqua degli oceani, mentre riduce il ghiaccio a entrambi i poli. Negli ultimi 25 anni gli oceani si sono innalzati in media di circa 3 millimetri l’anno, equivalenti a una trentina in un secolo. Lo scioglimento degli altri ghiacciai di montagna in tutto il mondo farebbe crescere il livello del mare di altri 30 centimetri abbondanti.

Ma le enormi calotte di ghiaccio sulla terraferma in Groenlandia e in Antartide hanno il potenziale per alzarlo di oltre 60 metri: un loro piccolo cambiamento ne può provocare danni sulle grandi coste. Potrebbero continuamente staccarsi e scomparire pareti di ghiaccio lunghe molti chilometri e alte centinaia di metri, innalzando di parecchio il livello del mare. L’enorme ghiacciaio Thwaites potrebbe frantumarsi insieme al ghiaccio circostante nel giro di pochi decenni, innalzando il livello del mare di circa 3,30 metri.

Rischiamo quindi davvero che nel prossimo futuro il livello del mare cresca in modo catastrofico? O questo pericolo è sopravvalutato? Come faremo a prevedere il comportamento del ghiacciaio Thwaites?

Il fondo marino che oggi circonda l’Antartide era, in passato, il letto sotto la calotta di ghiaccio.

Tra le numerose misurazioni e scoperte, la più importante per la nostra storia riguardava lo spessore del ghiaccio. A questo scopo provocarono piccole esplosioni in superficie, usando sismometri per ascoltare il suono che attraversava la calotta e rimbalzava sul letto. La grande fossa e i bacini adiacenti si trovano sotto l’enorme centro della calotta dell’Antartide Occidentale. Se il fronte del Thwaites si ritirasse dalla costa verso la fossa, potrebbe dare origine a una parete di ghiaccio alta parecchie centinaia di metri, che si estenderebbe da una quota molto al di sopra della fino alle sue profondità. Questa parete potrebbe spezzarsi, generando iceberg incredibilmente alti che si rovescerebbero e, passando dallo sbocco della fossa, uscirebbero galleggiando sull’oceano, alzandone di molto il livello.

Nel periodo 2008-2016 le emissioni nazionali di origine energetica (combustione e fuggitive) rappresentano mediamente l’82% delle emissioni totali, mentre le emissioni da processi industriali… Se ti interessa proseguire questo argomento leggi Emissioni a effetto serra: i fattori determinanti, spiegati bene

Conclusioni

Alcune domande potrebbero restare di difficile soluzione. Il futuro di Thwaites dipenderà in gran parte dalle fratture. La piattaforma si staccherà dal ghiaccio che ora la alimenta, portando la calotta a superare l’ostacolo e ritirarsi nei bacini profondi? Si staccheranno rapidamente enormi iceberg, se la perdita della piattaforma di ghiaccio formerà una parete lungo il fronte della calotta, più alta di tutte quelle oggi esistenti sulla Terra.

Rallentare e fermare il riscaldamento provocato dalle emissioni di gas serra ridurrebbe l’aumento del livello del mare, quindi anche i costi crescenti dei danni alle coste. E se è vero che il Thwaites è destinato a ritirarsi rapidamente, a maggior ragione evitare il riscaldamento, limitando i danni provocati dall’attività umana, potrebbe essere ancora più importante.

E pensare che non molto tempo fa per salvare la terra dal cambiamento climatico sembrava bastasse ridurre le emissioni di gas serra. Su questo argomento leggi I politici sono ciechi ma il cambiamento climatico ci vede benissimo

Patrizia Cinquina

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento