Catasto, gli immobili d’interesse culturale ricevono uno stop

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Se un immobile è dichiarato di interesse culturale e sottoposto al regime vincolistico che la normativa impone, l’immobile resta nella categoria catastale corrispondente alle proprie caratteristiche, a prescindere dalla sussistenza del vincolo. Tale categoria, quindi, non corrisponde necessariamente alla categoria A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici); in questa categoria sono inquadrabili solo gli immobili che ne presentano le particolari caratteristiche costruttive e tipologiche, indipendentemente dalla sussistenza del vincolo di interesse culturale.
Ecco la sintesi del contenuto della Circolare n. 5/2012 dell’Agenzia del Territorio, che ha fornito chiarimenti in merito al corretto classamento degli immobili dichiarati “di interesse culturale”, in base al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”.

La categoria catastale di un immobile non può essere influenzata se tale immobile è considerato d’interesse culturale. La categoria nel catasto va attribuita a ciascuna unità immobiliare tenendo conto della destinazione di ciascuna di esse, sulla base delle caratteristiche specifiche e del contesto territoriale e urbanistico. Considerando le implicazioni tributarie che comporta il riconoscimento del carattere di “bene culturale”, tramite apposita domanda di annotazione i proprietari possono chiedere che il vincolo risulti anche in catasto, oltre che nei registri immobiliari.

I dubbi pervenuti alla Direzione Centrale Catasto e cartografia riguardano la possibilità di attribuire agli immobili categoria catastale “A/9-Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici”, come diretta conseguenza del riconoscimento dell’interesse culturale del cespite.
Il riconoscimento dell’interesse culturale di un bene, per la relativa tutela, avviene, a seconda della natura del soggetto che ne ha la titolarità, mediante:
– dichiarazione dell’interesse culturale, se il bene è di proprietà privata;
– verifica di enti pubblici o di persone giuridiche private senza fine di lucro, se il bene è di proprietà di amministrazioni.

Una volta accertato l’interesse culturale, l’immobile viene sottoposto al regime vincolistico di tutela previsto del d.lgs. n. 42/2004. Il vincolo viene trascritto nei registri immobiliari.
Per gli immobili compresi in una delle categorie dei gruppo D (a destinazione “speciale” ) ed E (a destinazione “particolare”), l’accertamento catastale si esegue tramite stima diretta.
Il riconoscimento dell’interesse culturale di un immobile e il conseguente assoggettamento al regime vincolistico non influisce sull’operazione di accertamento catastale dell’immobile stesso. Ne consegue che non è determinante per l’attribuzione della relativa categoria catastale. L’attribuzione della categoria catastale va effettuata in base alla destinazione e alle caratteristiche, costruttive e tipologiche, dell’unità immobiliare, a prescindere dal riconoscimento o meno dell’interesse culturale.
Non si può stabilire un legame tra il riconoscimento di un immobile vincolato e una precisa categoria catastale.

Redazione Tecnica

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