Collegamento infissi e cappotto. Attenzione ai dettagli di progetto e di posa

Una breve guida pratica, con indicazioni operative da seguire per non lasciare spazio a ponti termici, infiltrazioni e accumuli di umidità. Tutti i dettagli

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Infissi, cappotto termico e copertura rivestono un ruolo fondamentale nella coibentazione della casa. Sono gli interventi chiave della riqualificazione energetica, protagonisti anche del Superbonus.

In questo articolo mi soffermerò su 2 di questi 3 elementi:

  1. infissi;
  2. cappotto termico.

Parlerò anche di come coniugarli con accortezza per non vanificare il valore di prodotti performanti installati in modo non corretto. Sono interventi molto delicati che necessitano cura e progettazione.

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Vediamo insieme come collegare la coibentazione dell’involucro edilizio con l’infisso e quali sono gli errori da evitare.

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Infissi e cappotto termico. La seconda pelle della casa

Una premessa doverosa. Anche se mi occupo solo di infissi e isolamenti, posso affermare che l’obiettivo primario di una riqualificazione energetica, consiste nell’ottenere edifici meno energivori e meno disperdenti.

L’obiettivo secondario, non meno importante, consiste nell’ottenere comfort e benessere all’interno degli edifici.

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Possiamo ottenere questi risultati intervenendo su tutti gli elementi di dispersione e trasmissione presenti nella casa. Come ho detto all’inizio di questo testo, mi soffermo solo su alcuni aspetti connessi infissi e cappotto termico:

  • coibentare le pareti con un cappotto termico. Isoliamo la casa sia dal caldo che dal freddo e conteniamo calore e fresco prodotti;
  • nuovi infissi. riduciamo al minimo le dispersioni di questa parte così delicata, garantendo il ricambio d’aria e la gestione della luce.

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Nella riqualificazione energetica, cappotto termico e infissi devono diventare una vera e propria seconda pelle della casa, priva di punti deboli. Un risultato che non è sempre così scontato, anche per alcuni di questi motivi:

  • errato processo di installazione dei componenti;
  • mancata progettazione della corretta disposizione di posa;
  • mancata conoscenza dei materiali per la sigillatura;
  • mancato dialogo tra gli operatori edili;
  • mancata sinergia operativa, tra gli operatori edili.

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Posso affermare con decisione che il prodotto non è quasi mai la causa di errate applicazioni. Solitamente, sono le attività di contorno a far sì che il lavoro non arrivi ad ottenere i giusti presupposti per offrire la massima prestazione.

“Prodotti certificati con alte prestazioni, collocati in opera in modo non corretto/adeguato alle certificazioni di prodotto.”

Senza dar colpa a nessuno, questo è quello che spesso emerge alla fine di una valutazione su problemi e patologie di infissi/cappotto.

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La finestra come punto debole della casa

Gli infissi, messi in rapporto al muro, sono un grande punto debole dell’involucro edilizio. Lo spessore dell’infisso, per quanto performante, non può raggiungere quello della parete, ancora meno quello della parete completa di cappotto termico.

Questa immagine è un semplice esempio, utile solo a vedere le differenze a colpo d’occhio.

Collegamento infissi e cappotto. Attenzione ai dettagli di progetto e di posa Immagine 1
©Daniele Cagnoni_Diemme Infissi srl

50 cm di parete, infissi con telaio da 10 cm e vetri di 3-4-5 cm.

Per mediare su questa concreta discontinuità, c’è un enorme lavoro da fare. Questo vale sia in fase progettuale, che in cantiere quando si eseguono l’installazione di cappotto e infissi.

Infissi e cappotto termico, dovranno infatti essere connessi in modo perfetto, senza lasciare il minimo spazio né creare ponti termici. Anche la più piccola fessura potrebbe portare infiltrazioni e, con il tempo, dare criticità di muffa e condensa.

Per questo motivo, dobbiamo avvicinare il più possibile le prestazioni del serramento in opera, a quelle della parete finita. Un risultato che possiamo ottenere con alcune mediazioni ma soprattutto:

  • installando infissi performanti, con il giusto vetro e le giuste caratteristiche tecniche;
  • eseguendo un montaggio corretto, in grado di garantire le prestazioni di fabbrica del serramento, anche una volta insediato nella muratura.

Questo processo, deve tenere conto di una serie di elementi che possono inficiare il risultato finale. Vediamoli insieme.

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Finestre e cappotto termico: i 7 elementi da tenere di sempre in considerazione

Per ottenere un buon risultato con infissi e cappotto, è importante per prima cosa attenersi alle regole della corretta posa in opera. Molte di queste sono presenti nella norma Uni 11673 parte 1.

La norma indica chiaramente come congiungere il controtelaio con il nodo primario e il nodo secondario con il nodo primario, anche in presenza di isolamenti a cappotto. Ecco un esempio su un mio appunto di cantiere:

Collegamento infissi e cappotto. Attenzione ai dettagli di progetto e di posa Immagine 2
©Daniele Cagnoni_Diemme Infissi srl

Una regola su cui si sofferma la norma, è la prevenzione (e la risoluzione) dei ponti termici che vanno riconosciuti, conosciuti e corretti.

Niente davanzali passanti e niente controtelai metallici. Molta attenzione a zanzariere incassate che potrebbero interrompere la continuità di isolamenti e infissi e collegamento tra cassonetti e infissi.

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Conoscere benissimo i valori termici dei materiali che utilizziamo, aiuterebbe moltissimo tutto il comparto edile nel comprendere attentamente i principi necessari per poter lavorare correttamente.

Quando installiamo i nuovi infissi, dobbiamo tenere di conto questi 7 elementi:

  1. Isolamento termico
  2. Isolamento acustico
  3. Tenuta acqua-aria-vento
  4. Resistenza meccanica
  5. Durabilità dei materiali di posa
  6. Sostenibilità dei materiali di posa
  7. Traspirabilità dei giunti

Parte tutto da qui: isolare ed impermeabilizzare i giunti, gestire correttamente il fissaggio e applicare correttamente i materiali e i componenti di posa.

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La congiunzione tra infissi, parete e cappotto

Infissi, cappotto e parete, devono essere perfettamente connessi. Lasciare uno spazio tra questi elementi, porterebbe a problemi di infiltrazioni e accumuli di umidità. Uno degli elementi da curare con maggiore attenzione sono le spallette della finestra o del controtelaio, che devono essere congiunte a cappotto e pareti in modo da garantire la massima continuità tra questi due elementi.

Questo processo necessita una grande cura e l’utilizzo di prodotti adeguati.

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Per ottenere un risultato maggiormente garantito, ingegnerizzando in modo importante il vano finestra, possiamo anche ricorrere ad un controtelaio monoblocco isolante. Questo tipo di controtelaio ci permette di gestire al meglio l’installazione della finestra e la sua congiunzione con muratura e cappotto termico.

Come si evince dal nome, si tratta di un unico elemento che farà da alloggio per la finestra, Il monoblocco isolante, prevede anche uno spazio dedicato agli accessori (persiane, avvolgibili, zanzariere), senza interruzioni di continuità. Caratteristica che ci garantisce in modo puntuale tenuta e isolamento. Ma non dimentichiamo la posa in opera ed il corretto utilizzo dei materiali di posa.

Collegamento infissi e cappotto. Attenzione ai dettagli di progetto e di posa Immagine 3
©Daniele Cagnoni_Diemme Infissi srl

In assenza di monoblocco isolante, si possono utilizzare anche i controtelai termici di semplice produzione. Devono essere dotati di appositi accorgimenti e di profili utili a congiungerli correttamente con il cappotto termico.

Collegamento infissi e cappotto. Attenzione ai dettagli di progetto e di posa Immagine 4
©Daniele Cagnoni_Diemme Infissi srl

Finestre e cappotto termico. Conclusioni

Finestre e cappotto termico, sono gli elementi fondamentali della riqualificazione energetica. Ci permettono di ridurre le dispersioni ed isolare l’edificio.
Gli infissi dovranno essere installati in modo perfetto, curando con attenzione il vano murario, isolandolo ed evitando i ponti termici.

Infissi, cappotto e pareti, devono essere ben congiunti, in modo da non lasciare spazio a ponti termici, infiltrazioni e accumuli di umidità. Devono diventare una seconda pelle per la casa.

Articolo a cura di Daniele Cagnoni, Tecnico Artigiano, titolare di Diemme Infissi srl
a Lucca. Si occupa di condurre la propria azienda di infissi. Lo fa attraverso lo studio dei dettagli di posa, la consulenza, la fornitura, l’installazione qualificata ed un sistema di risoluzione problemi correlati proprio all’installazione degli infissi. E’ Docente per la Formazione di posa in opera Liv.4 presso il Consorzio Italiano Legno Legno. Si occupa della formazione dei propri colleghi, propedeutica all’ottenimento della Certificazione delle competenze EQF4. Lavora come consulente per diverse aziende del settore infissi/edile e per studi tecnici.

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Foto:iStock.com/brizmaker

Redazione Tecnica

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