Sostituzione porte interne, quale bonus si può sfruttare?

Quali agevolazioni si possono sfruttare per sostituire le porte interne? Bonus Ristrutturazioni? Bonus Mobili? Nessuno di questi? Vediamo da cosa dipende

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Abbiamo già visto quali bonus edilizi si possono sfruttare per la sostituzione della porta blindata (in sintesi: Bonus Ristrutturazioni e Bonus Mobili >> approfondisci qui), ma per la sostituzione delle porte interne invece si ha qualche agevolazione?

La risposta purtroppo non è univoca. Dipende infatti da che intervento dobbiamo realizzare.

Le spese per la sostituzione delle porte interne possono essere agevolate con il Bonus Ristrutturazione 50% solo se questo intervento è parte di un più ampio intervento di ristrutturazione, oppure se comporta opere di demolizione, anche di modesta entità (ad esempio per allargamento, riduzione o spostamento delle aperture delle porte).

Nella tabella dei lavori agevolabili (sulle singole unità abitative) contenuta all’interno della guida dell’Agenzia delle Entrate dedicata al Bonus Ristrutturazione compare infatti proprio la voce “Allargamento porte”, con le seguenti specifiche: “Con demolizioni di modesta entità, realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio”.

Per le singole unità abitative non sono infatti ammessi all’agevolazione gli interventi di manutenzione ordinaria (ammessi invece per i lavori condominiali), a meno che non facciano parte di un intervento più vasto di ristrutturazione.

La semplice e sola sostituzione delle porte senza che si intervenga sulla muratura esistente è infatti equiparata all’acquisto di elementi di arredo, per cui non si può quindi accedere al Bonus Ristrutturazione, ma nemmeno al Bonus Mobili.

No al Bonus Mobili per porte interne

Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è infatti un’agevolazione a cui è in ogni caso possibile accedere solo in caso di ristrutturazione, ma anche nel caso la sostituzione delle porte fosse legata a un più ampio intervento di ristrutturazione o comportasse opere di demolizione, non sarebbe possibile far rientrare la spesa per l’acquisto delle porte tra quelle da detrarre con Bonus Mobili.

La guida dell’Agenzia delle Entrate al Bonus Mobili, infatti, le esclude esplicitamente. Nella tabella che elenca gli acquisti ammessi all’agevolazione si legge “È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo”.

Nel caso quindi si facciano opere di demolizione, o si includa la sostituzione delle porte all’interno di un più ampio intervento di ristrutturazione, si deve far attenzione a includere le spese per le porte nel raggio (e relativo tetto di spesa) del Bonus Ristrutturazione e non in quello del Bonus Mobili.

Ricordiamo che Bonus Ristrutturazioni e Bonus Mobili saranno rinnovati (a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto) fino al 2024. Trovi tutti gli ultimi articoli su queste due agevolazioni qui:
Bonus Ristrutturazioni (tetto di spesa: 96 mila euro)
– Bonus Mobili (tetto di spesa 2021: 16 mila euro – tetto di spesa 2022/2024: 5 mila euro)

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Il Testo Unico dell’Edilizia: attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori

Il T.U.E. ha subito, negli anni, una serie di modifiche radicali.  L’opera, abbinando il dovuto rigore ad un taglio operativo, permette di individuare, per ogni singolo articolo, la norma e la giurisprudenza vigente tempo per tempo. Ciò risulta particolarmente utile, per esempio, ove sia necessario verificare il rispetto delle norme vigenti in un dato arco temporale al fine di stabilire la regolarità del manufatto (elemento peraltro necessario per poter godere dei Superbonus fiscali). L’opera è indirizzata ai professionisti tecnici costretti a confrontarsi quotidianamente con norme di difficile interpretazione anche per gli esperti. Il manuale esamina dettagliatamente la prima parte del Testo Unico dell’edilizia (articoli 1-51) focalizzata sull’attività edilizia e sui titoli abilitativi e presenta una serie di peculiarità che la differenziano da lavori analoghi:- ogni articolo presenta il testo vigente e la versione storica, indicando la norma intervenuta;- gli articoli sono arricchiti da un commento e da oltre 2.000 riferimenti giurisprudenziali;- la giurisprudenza riporta: il riferimento (organo giudicante, Sezione, data e numero), un titolo per orientare il lettore e la massima. Il testo del codice è aggiornato con oltre 35 provvedimenti legislativi a partire dalla legge Lunardi fino al decreto Semplificazioni. In appendice sono presenti le c.d. definizioni standardizzate e il quadro dei principali lavori edilizi secondo la riforma Madia.   Donato Palombellasi è laureato in Giurisprudenza (laurea quadriennale) con il massimo dei voti e plauso della commissione, discutendo una tesi in Diritto amministrativo. Ha un Master per Giuristi d’Impresa ottenuto presso l’Università di Bologna con specializzazione in opere pubbliche; successivamente ha seguito numerosi corsi specialistici su temi giuridici, economici e finanziari. Ha acquisito esperienza ultra trentennale nel Diritto immobiliare, prima all’interno di studi professionali e poi in aziende operanti nel settore edile-immobiliare. Collaboratore storico di numerose testate specialistiche di rilevanza nazionale, partecipa al comitato scientifico di alcune riviste giuridiche. È autore di numerose opere in materia di Edilizia, Urbanistica, Tutela del consumatore in ambito immobiliare, Contrattualistica immobiliare e Condominio presenti presso le principali biblioteche universitarie e dei Consigli regionali.

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Immagine: iStock/FOTOGRAFIA INC.

Redazione Tecnica a.g.

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