Ok Superbonus per rimozione amianto

Ma è necessario che l’intervento sia effettivamente realizzato e che i costi siano strettamente collegati alla realizzazione degli interventi agevolabili

Simona Conte 13/10/21
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È possibile far rientrare nella super agevolazione le spese sostenute per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, ma ad una condizione: i costi devono essere strettamente collegati alla realizzazione degli interventi agevolabili.

A dirlo è l’Agenzia delle Entrate in risposta all’interpello n. 672 del 6 ottobre 2021, dove l’istante chiede chiarimenti sui lavori da effettuare su un appartamento in condominio per accedere al Superbonus, che prevedono la coibentazione delle strutture opache, il cambio dei serramenti, la nuova installazione di impianto fotovoltaico con accumulo e l’installazione di sistemi BACS.

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Vediamo nel dettaglio cosa ne pensa l’Agenzia a proposito di Superbonus e rimozione amianto e quali sono le condizioni che devono sussistere.

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Superbonus per rimozione amianto: ecco quando è possibile

La possibilità di far rientrare nel Superbonus i lavori di rimozione e smaltimento amianto esiste, ma per le Entrate tali interventi ottengono il Superbonus se si dimostra che sono strettamente collegati ai lavori agevolabili, inoltre, è necessario che l’intervento a cui si riferiscono i lavori sia effettivamente realizzato.

Le Entrate si tirano indietro nel dare un parere sulla possibilità di collegare o meno lavori di questo tipo, difatti demanda la valutazione ad un competente tecnico abilitato, che ne attesti non solo la rispondenza ai pertinenti requisiti richiesti nei casi e nelle modalità previste dal decreto interministeriale 6 agosto 2020, ma anche la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

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L’e-book Amianto: Guida pratica per la gestione dei manufatti è una guida idonea a fornire informazioni utili e pratiche per affrontare la gestione dei materiali con presenza di amianto (con una spiccata attenzione anche alle questioni permessualistiche) e si rivolge ad utenti pubblici, ma anche a privati, ad amministratori di condomini o a proprietari di edifici industriali.

Superbonus e tetto

Nelle coperture dei tetti italiani possono esserci tracce di amianto, con l’occasione del Superbonus molti proprietari vorrebbero rifarlo prevedendo una giusta coibentazione, quindi rimuovere e smaltire il materiale fibroso.

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Come ha precisato le Entrate è possibile usare la super detrazione ma è utile fare un riepilogo su quando e quali sono le principali condizioni affinché il superbonus sia riconosciuto per la coibentazione del tetto, ovvero è necessario:

  • che il tetto sia elemento di separazione tra il volume riscaldato e l’esterno;
  • che venga garantito il salto di due classi energetiche per l’edificio;
  • che in totale gli interventi di coibentazione eseguiti sull’involucro opaco incidano su più del 25% della superficie lorda complessiva disperdente.

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>> Coibentazione tetto: sì al 110 se non si esegue anche quella del solaio sottostante

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Tecnico abilitato e asseverazione

Ricordiamo che in caso di Superbonus sono necessari:

il visto di conformità – che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, nonché dai Caf;

un’attestazione o asseverazione – che asseveri non solo il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali, ma anche la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

Ricordiamo a proposito del ruolo del tecnico abilitato che questi deve dichiarare il rispetto dei requisiti come indicato dal progetto, degli attestati di prestazione energetica preliminari e delle caratteristiche tecniche dei componenti acquistati, come segnalano anche le schede tecniche fornite dai produttori e le fatture allegate.

Dovrà inoltre dichiarare:

  • di voler ricevere ogni comunicazione con valore legale (per evitare eventuali contestazioni),
  • che il massimale della polizza assicurativa (che sarà allegato all’asseverazione, che altrimenti sarà priva di valore), è adeguato al numero delle asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi in oggetto.

Nei casi in cui l’asseverazione sia riferita a uno stato di avanzamento dei lavori (Sal), quest’ultimo deve essere di almeno il 30% del valore economico complessivo dei lavori preventivati per il primo Sal e del 60% per il secondo > leggi anche Superbonus, in un intervento con più bonus aumentano anche i SAL <

Tra l’asseverazione di stato avanzamento lavori e quella di chiusura degli stessi non possono passare più di 48 mesi > qui abbiamo raccolto tutte le info sull’asseverazione superbonus <

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E se durante i lavori si rinvengono materiali contenenti cemento amianto? Nella Guida ai Piani di Sicurezza 2.0  sono presenti esempi di check-list per la verifica del cantiere da parte dell’impresa, un valido aiuto per orientarsi tra la moltitudine di adempimenti da rispettare.

Guida ai Piani di Sicurezza 2.0

La guida è aggiornata con il capitolo “Integrazione ai Piani di Sicurezza – Rischio Covid-19” a cura di Marco Ballardini e Carmine Moretti. L’aggiornamento, completo di oltre 50 moduli editabili e personalizzabili, fornisce strumenti utili e indicazioni da seguire nella gestione dell’emergenza legata alla diffusione dell’infezione da COVID-19 nei cantieri. Si è voluto dare al testo un taglio pratico, sulla base dell’esperienza maturata in questo periodo nella consulenza, con esempi precompilati di documenti specifici, di procedure, di protocolli, di check list, di segnaletica, utilizzabili per gestire il rischio di contagio da COVID-19 in cantiere. Nell’aggiornamento vengono prese in considerazione TUTTE le attività operanti in una impresa edile e/o in un cantiere, suddivisi per comodità di consultazione in 3 gruppi: Artigiani, ditte individuali e lavoratori autonomi che operano in cantiere, senza lavoratori; Imprese edili che operano in cantiere, con lavoratori dipendenti o soci lavoratori dipendenti o soci lavoratori; Adempimenti del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione Questa nuova Guida ai Piani di Sicurezza 2.0, giunta alla seconda edizione, si rinnova e si aggiorna allo stato dell’arte tecnico e normativo per offrire un vero e proprio percorso guidato per la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), del Fascicolo Tecnico (FT), del Piano Operativo di Sicurezza (POS) e del Piano Sostitutivo di Sicurezza (PSS), accompagnando il lettore passo per passo nella redazione, nell’organizzazione e nella gestione della documentazione. Le schede delle lavorazioni e la modulistica, scaricabili dal cloud, sono editabili e personalizzabili secondo le specifiche esigenze e sono state aggiornate mantenendo l’impostazione grafica innovativa della precedente edizione, con l’aggiunta di alcune funzionalità per facilitare il lavoro. È stata mantenuta e arricchita anche la segnaletica relativa ai DPI necessari per il corretto svolgimento delle lavorazioni. In linea con le richieste esplicitate negli anni dagli organi di controllo, questa guida offre uno strumento operativo chiaro, comprensibile e preciso, ulteriormente migliorato e affinato dall’esperienza maturata dagli Autori nel corso di una pluriennale pratica professionale sui cantieri come responsabili e coordinatori della sicurezza. Questa nuova edizione approfondisce ed estende la trattazione con ulteriori schede macchine, gruppi omogenei e schede di lavorazione, come per esempio:• bonifica di ordigni bellici;• incidenti stradali e sicurezza dei luoghi;• scavi archeologici;• allestimento segnaletica stradale;• aggiornamento scheda bonifica amianto. Inoltre, i contenuti delle schede macchine, dei gruppi omogenei e delle schede di lavorazione già presenti nella precedente edizione sono stati integrati con i rischi da esposizione a Campi Elettromagnetici (CEM) e da Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA). Rivestono particolare importanza, inoltre, le indicazioni riguardanti la gestione dei documenti durante le fasi del cantiere, specialmente per quanto concerne le modalità di aggiornamento. Sono presenti chiare istruzioni per esercitare correttamente il coordinamento e il controllo di cantiere, mediante verbali, moduli e aggiornamenti: non solo delle interferenze e delle lavorazioni, ma anche delle imprese e dei lavoratori autonomi, sia dal punto di vista dell’impresa affidataria e/o esecutrice che del coordinatore. Un’altra novità di questa guida è rappresentata dall’inserimento di una sezione dedicata alla modellazione e al BIM (Building Information Modeling) nella gestione della sicurezza in cantiere.   Luca LenziIngegnere della sicurezza, è docente e coordinatore presso l’Istituto Professionale Lavoratori Edili della Provincia di Bologna e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nonché titolare dello studio di ingegneria omonimo. In ambito cantieristico vanta un’esperienza ventennale nel Coordinamento sia in Progettazione che in Esecuzione e segue come consulente o RSPP importanti imprese operanti in ambito edile e del restauro.Carmine MorettiIngegnere ambientale, è consulente aziendale e titolare dello studio TMA Srl di Bologna. Si occupa dal 2003 di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e ambiente. È consulente per aziende con sedi dislocate in varie regioni del territorio nazionale. Negli ultimi anni ha realizzato e curato diverse pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro.Francesco LoroIngegnere edile, è docente di progettazione, costruzioni, impianti e disegno tecnico presso istituti tecnici e professionali. Da sempre appassionato di modellazione dell’architettura, si occupa da anni di sicurezza aziendale e organizzazione del cantiere fornendo consulenza e collaborando con aziende e professionisti nell’ambito della progettazione e del cantiere.

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Amianto: Guida pratica per la gestione dei manufatti

Questo e-book si configura come una guida idonea a fornire informazioni utili e pratiche per affrontare la gestione dei materiali con presenza di amianto (con una spiccata attenzione anche alle questioni permessualistiche) e si rivolge ad utenti pubblici, ma anche a privati, ad amministratori di condomini o a proprietari di edifici industriali. Nell’arco di 7 capitoli si affrontano in modo chiaro e pratico i diversi aspetti legati alla gestione di un materiale così particolare e così tanto analizzato come l’amianto. La presenza di amianto o di materiale contenente fibre di amianto sul territorio, a causa del massiccio impiego che ne è stato fatto nel secolo scorso, costituisce una problematica storica di particolare rilievo visto il prezzo che è stato pagato in termini di vite umane impegnate nella lavorazione ed nell’utilizzo dell’amianto in Italia (ed in Piemonte in particolare). La presenza di fibre libere di amianto negli ambienti di vita e di lavoro costituisce un rischio per la salute oramai conosciuto. L’esposizione – per periodi più o meno lunghi a seconda della tipologia del prodotto – a dette fibre può produrre effetti dannosi, gravi ed irreversibili. Il rilascio delle fibre nell’aria può avvenire anche in occasione di manipolazione dei materiali che le contengono, di una loro lavorazione, oppure spontaneamente. In conseguenza di ciò occorre porre la massima attenzione per la valutazione di situazioni caratterizzate dalla presenza di amianto e per attività che possano disturbare tali materiali al fine di evitare che fibre di amianto si distacchino dalle matrici in cui sono inglobate disperdendosi nell’aria. Con l’emanazione della legge n. 257/1992, che vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, ha avuto inizio un’importante opera di bonifica tutt’ora in corso. Contemporaneamente è stato dato avvio ad una campagna di informazione per fornire le giuste e necessarie conoscenze ai fini di ridurre al minimo o eliminare, laddove possibile, l’esposizione a tale sostanza. L’importanza di programmare e di realizzare gli interventi di rimozione dei materiali contenenti amianto è stata riconosciuta anche attraverso l’istituzione di incentivi da parte del Governo. Infatti dal 2015 tutte le imprese che hanno effettuato o effettueranno interventi di ristrutturazione di fabbricati e capannoni che comporteranno, tra l’altro, la bonifica dell’amianto, potranno accedere a un credito d’imposta pari al 50% della somma spesa a tale scopo. Maria Cristina Di Cosimo, laureata in Ingegneria Civile Idraulica ed ha svolto per molti anni attività di consulenza tecnica in campo ambientale per Enti Pubblici e Società Private. Nel settore della gestione e rimozione dei manufatti di cemento amianto si è occupata di Corsi di Formazione, della redazione di Piani di Lavoro per la rimozione di serbatoi per l’accumulo di acqua presenti in molti condomini su richiesta di Enti, di Società operative o di privati e di progettazione di aree di scoibentazione di grandi manufatti contenenti amianto in ambiente confinato.

M.C. Di Cosimo | 2015 Maggioli Editore

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Foto:iStock.com/ArjanL

Simona Conte

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