PNRR sicurezza manutenzione ponti, viadotti, gallerie: stanziati 1 miliardo di euro

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato sei decreti che consentono di utilizzare ulteriori 1,9 miliardi del PNRR. Ecco cosa è in programma

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La manutenzione delle infrastrutture per rafforzare e migliorare la sicurezza, rientra tra le priorità del Governo e con i fondi PNRR l’intenzione è quella di intervenire su ponti, viadotti e gallerie per garantire il monitoraggio tecnologico.

Per le Autostrade A24 e A25 (Roma-Pescara e Roma-Teramo) sono state stanziate risorse per un miliardo di euro, mentre 720 milioni sono destinati alla navigazione green e 200 milioni per il rinnovo delle infrastrutture ferroviarie e del materiale rotabile per il trasporto merci.

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Complessivamente parliamo di 1,9 miliardi di euro (del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR), fondi regolamentati da 6 decreti appena firmati dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.

Il primo decreto, nell’ambito del Progetto Strade Sicure, prevede un piano straordinario per il controllo e la messa in sicurezza di ponti, viadotti e gallerie delle autostrade A24 e A25, interventi per la realizzazione del monitoraggio dinamico su tali opere e l’efficientamento del sistema impiantistico del traforo del Gran Sasso. La cifra di 1 miliardo di euro viene trasferita al Commissario straordinario che assume le funzioni di soggetto attuatore.

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Non solo strade e autostrade

Navi e porti

Sempre in attuazione del Pnrr, è previsto il rinnovo della flotta navale in senso ecologico prevede l’utilizzo di 500 milioni di euro per la costruzione di nuove navi o per interventi di completamento di unità navali già in fase di costruzione.

Più in dettaglio, 250 milioni di euro riguardano nuove navi a propulsione caratterizzata da un basso impatto ambientale e 250 milioni per dotare le unità navali in fase di costruzione di impianti che limitino le emissioni inquinanti e riducono i consumi.

Il 10% dello stanziamento complessivo è riservato a navi che operano in ambito portuale, come i rimorchiatori. Tra gli interventi sulle navi già in costruzione ammessi al contributo pubblico si prevede l’installazione di sistemi per l’uso di combustibili a minore impatto ambientale (Gnl, Bio Gnl, metanolo, idrogeno), l’adozione di motori elettrici ad alta efficienza e, per i porti, la costruzione di reti per l’alimentazione elettrica delle navi in banchina (cosiddetto cold ironing).

Si prevede inoltre uno stanziamento di 220 milioni per la realizzazione di impianti per la liquefazione di gas naturale con punti di rifornimento di GNL e BioGNL in ambito portuale, nonché l’acquisto di navi destinate alle attività di stoccaggio del gas.

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Trasporto ferroviario

Gli altri decreti sono finalizzati a rinnovare e potenziare il trasporto ferroviario delle merci. Gli interventi, per complessivi 200 milioni, sono destinati all’acquisto di nuovi carri e locomotive che rispondono ai più moderni standard tecnologici, energetici e manutentivi e di nuove gru nei terminali intermodali. Sono previsti anche interventi per l’efficientamento ecosostenibile dei raccordi ferroviari.

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Tutte le attività in programma e i passaggi in corso sono stati resi noti con una nota stampa del MEF, dove si legge anche una dichiarazione del Ministro Giovannini: “Si tratta di uno sforzo senza precedenti per dimensione e qualità degli interventi nella direzione della transizione ecologica, dell’aumento della competitività, del miglioramento della qualità della vita delle persone e della riduzione delle disuguaglianze territoriali per il quale desidero ringraziare non solo le strutture del Ministero, ma anche le Regioni, le Province autonome e gli altri enti territoriali. Le intese raggiunte in tempi strettissimi testimoniano un forte spirito di collaborazione interistituzionale, che ora va mantenuto nella fase attuativa. Il sistema informativo in via di completamento presso il Ministero consentirà di seguire in tempo reale l’attuazione del Pnrr e di attivare, ove necessario, le azioni necessarie per assicurare il rispetto delle milestones e dei traguardi definiti nel Piano”.

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“L’attuazione del Pnrr procede spedita”, ha inoltre dichiarato il Ministro Giovannini. “In tre mesi, anche grazie alle intese raggiunte in Conferenza Stato-Regioni e Stato-Città abbiamo affidato agli enti attuatori (Rete Ferroviaria Italiana, Regioni, Comuni, Commissari, ecc.) quasi due terzi delle risorse di competenza del Ministero. Entro metà ottobre verranno emanati gli atti di assegnazione e ripartizione relativi ad ulteriori 12,3 miliardi di euro, portando il valore complessivo delle risorse attivate a 57,8 miliardi, che corrispondono al 94% del totale delle risorse attribuite al Mims. Alcuni enti attuatori hanno già avviato cantieri o emanato bandi per i diversi interventi e il Ministero sta monitorando costantemente gli atti di implementazione del Piano”.

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Il monitoraggio dinamico delle strutture

La diagnostica strutturale degli edifici riveste da anni un ruolo determinante per la conoscenza delle strutture civili, dalla caratterizzazione dei materiali con cui sono realizzate alla comprensione del loro comportamento statico.Interventi come miglioramenti e adeguamenti sismici richiedono una conoscenza approfondita di queste strutture, sia dal punto di vista statico che dinamico.Inoltre è sempre più utile e auspicabile utilizzare tecniche diagnostiche che siano poco distruttive, al fine di limitare l’invasività delle prove in situ.Il monitoraggio dinamico degli edifici ha assunto negli ultimi anni un grandissimo interesse nel campo dei controlli non distruttivi (CND) grazie al fatto che questa tecnica risulta del tutto non distruttiva e non invasiva.Un secondo aspetto che ha permesso la diffusione di questa tecnica consiste nel supporto che è in grado di fornire alla progettazione strutturale, al fine di calibrare i modelli numerici a elementi finiti (Finite Element Method – FEM) utilizzati dai progettisti per le analisi sismiche.Il testo esamina i differenti aspetti del monitoraggio dinamico, dalle basi della teoria dei segnali agli algoritmi di identificazione dinamica, mostrando alcune semplici applicazioni e approfondendo le tematiche con casi studio su differenti tipologie strutturali.Il libro tratta inoltre l’effetto delle vibrazioni sugli edifici e sull’uomo.Tali tematiche sono al giorno d’oggi particolarmente sensibili in quanto le sorgenti di vibrazioni possono causare all’edificio danni cosmetici o strutturali, oltre che causare disturbo alle persone.Anche su questa tematica viene fornita una panoramica sulle attuali normative e vengono mostrate alcune applicazioni su casi studio reali.Verrà infine fatto cenno ad ulteriori applicazioni in ambito strutturale che appartengono alla famiglia delle indagini di tipo dinamico: la determinazione del tiro delle catene metalliche mediante la misura delle vibrazioni e le prove dinamiche sulle fondazioni profonde.Alessio PierdiccaIngegnere libero professionista, dottore di ricerca in Ingegneria nell’ambito del monitoraggio dinamico. Opera nel campo della diagnostica strutturale degli edifici ed è specializzato nell’identificazione dinamica e monitoraggio delle strutture. Ingegnere progettista presso CapStudio srl, autore di numerose pubblicazioni scientifiche in riviste nazionali ed internazionali.Fabio MattiaudaIngegnere libero professionista, esperto in diagnostica strutturale. Client Account Manager presso DRC Italia srl.

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Il presente eBook affronta in maniera sistematica il problema della valutazione della Robustezza Strutturale delle costruzioni e delle infrastrutture, secondo le norme vigenti (NTC 2018 e circolare applicativa n. 7/2019).È diviso in tre parti: nella Prima Parte sono descritti i vari meccanismi di innesco e propagazione del collasso progressivo delle strutture.La seconda parte affronta, in dettaglio, la valutazione dell’indice di robustezza strutturale.Nella terza parte dell’opera sono riportate alcune simulazioni numeriche (analisi Push-Down) su strutture in calcestruzzo armato con l’obbiettivo di stimare l’indice di robustezza strutturale con diversi scenari di danno, come ad esempio il fallimento di una colonna facente parte di un complesso strutturale.L’opera è una riedizione, riveduta e aggiornata, di tre monografie tecniche pubblicate sulla rivista L’Ufficio Tecnico nel corso della seconda parte del 2019.Matteo FelittiStrutturista ed esperto in Degrado delle strutture in calcestruzzo armato, Università degli Studi di Napoli Federico II.Francesco OlivetoIngegnere strutturista ed esperto di Geotecnica.

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Redazione Tecnica

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