Green pass per ristoranti? Tutti in veranda: come realizzarla senza permessi e riscaldarla

La stagione fredda è alle porte e i locali con poco spazio interno stanno correndo ai ripari: ecco quali permessi servono per una veranda e come riscaldarla

Scarica PDF Stampa

I ristoratori e i gestori di locali e bar si stanno organizzando per la stagione invernale: molti di questi hanno poco spazio interno per accogliere gli avventori (rigorosamente con Green pass) e ancora non hanno “approfittato” della situazione per realizzare spazi all’aperto come verande, gazebo o dehor. Dato che molti comuni hanno agevolato le attività concedendo l’occupazione di suolo pubblico gratuita e semplificata fino al 31 dicembre 2021, è il momento buono per fare un piccolo investimento che di certo porterà i suoi frutti anche a fine emergenza sanitaria.

Vediamo quindi come realizzare una veranda chiusa riscaldata, quali permessi servono e in quali casi si può costruire una veranda senza permessi.

>>> Cerchi detrazioni per gli spazi esterni, gazebo, recinzioni e pergole? Consigliamo la guida Outdoor, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e gli interventi di Maggioli Editore, utile per risparmiare e progettare al meglio spazi e strutture leggere. A noi sono piaciute molto le tabelle riepilogative con tanto di normativa, permessi necessari ed esempi pratici!

Leggi anche Super Green Pass obbligatorio anche per professionisti autonomi?

Green pass per i ristoranti? Tutti in veranda: come realizzarla senza permessi e riscaldarla

Per chiudere uno spazio esterno è fondamentale conoscere i permessi legati alla realizzazione di una veranda, evitandi di incorrere nel reato di abuso edilizio e doverne pagare le conseguenze. Il problema però è che, a differenza di tende, gazebo e pergolati, la veranda determina un ampliamento della volumetria fruibile del fabbricato e per questo motivo di norma è necessario richiedere il permesso di costruire come fissato dal Testo Unico dell’Edilizia.

In effetti la veranda, anche se chiusa con pannelli apribili in vetro o plexiglass, resta una struttura stabilmente ancorata al suolo e che di conseguenza modifica la sagoma e la cubatura di un edificio, nonché il prospetto di una facciata.

Leggi anche: Veranda con paratie scorrevoli, quale autorizzazione serve al ristorante?

Per intervenire in un edificio multipiano, bisognerà richiedere il nulla osta degli altri condomini e allegare la relativa autorizzazione alla domanda da presentare al Comune. In questo caso la richiesta dovrà soddisfare una serie di requisiti: la superficie della veranda non deve superare il 25% di quella esterna e la pavimentazione non deve superare i 9 metri quadri.

Dal momento che la realizzazione di una veranda altera la facciata dell’immobile, dovrai richiedere anche il nulla osta della Sovrintendenza per i Beni Architettonici nel caso in cui la tua struttura rientri nella categoria degli edifici di particolare pregio storico-artistico. Terminati i lavori, andrà segnalato all’Agenzia delle Entrate l’ampliamento volumetrico dell’immobile.

>>> Ti piacciono questi approfondimenti? Ricevili direttamente

Come riscaldare una veranda

Dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie (su cui torneremo a seguire), potrebbe essere necessario pensare a come rendere confortevole la veranda, in particolare per sfruttare lo spazio anche in inverno.

STUFA A FUNGO
La stufa a fungo alimentata a gas non rappresenta una soluzione vantaggiosa perché non ti garantisce un riscaldamento uniforme, mentre la stufa a legna o a pellet e il camino a bioetanolo hanno il limite di essere ingombranti e poco pratici. Ricorrendo invece al riscaldamento radiante a pavimento sopraelevato, potrai ottenere maggiore comfort abitativo, un sensibile risparmio energetico e un migliore sfruttamento degli spazi.

POMPE DI CALORE O SISTEMI ELETTRICI
Sono sistemi ad alta efficienza, che non utilizzano fiamme libere e per questo sono molto sicuri. Inoltre, permettono di risparmiare sulla bolletta perché ottimizzano al meglio i consumi ed evitano sprechi di energia elettrica.

Sul tema: Veranda su balcone, quando è ristrutturazione edilizia pesante

INFISSI ISOLANTI O A PACCHETTTO
Da non sottovalutare questa soluzione. Dato che di norma una veranda è chiusa da ampie superfici vetrate, le superfici sono sottoposte a un’alta dispersione di calore verso l’esterno. Montare infissi e vetri con un elevato grado di isolamento termico ti darà sicuramente la possibilità di ridurre i consumi energetici, mentre l’impiego di opportuni tendaggi contribuisce a schermare la dispersione di calore nella stagione fredda.

La soluzione migliore è quella di infissi in legno o PVC a battente o a pacchetto, magari optando per una guida a binario incassata. Da considerare il fatto che le vetrate pieghevoli a tutta parete senza montanti consentono di rimuovere qualsiasi barriera fisica nel corso della bella stagione (e ne esistono a pacchetto lunghe oltre 20 metri).

Veranda senza permessi, in quali casi

Secondo la giurisprudenza, non c’è bisogno di autorizzazioni per costruire una veranda mobile in quanto temporanea e rimovibile senza demolizioni. In sostanza, una veranda appoggiata ma non ancorata al pavimento si può installare senza permessi e non richiede alcun titolo abilitativo, anche se composta da pannelli che richiedono dei binari di scorrimento. Lo stesso vale per il pergolato, che sia in metallo o in legno.

Pavimento galleggiante in legno per esterni, sì ai bonus fiscali

Veranda con tende senza permessi

Se si parla di una tenda composta da struttura metallica ancorata alla parete e/o al soffitto che sorregge un telo di copertura per proteggere dal sole o da altri agenti atmosferici, allora è possibile realizzare una veranda con tende senza permessi.

Si tratta però della tipica tenda da sole. Non viene considerata pertinenza, in quanto non crea un nuovo locale chiuso come la veranda a vetri, e non è strutturalmente autonoma. Quindi, a seconda dei regolamenti comunali, potrebbe bastare una comunicazione di inizio lavori (Cil o Cila).

Attenzione se l’immobile è di particolare pregio storico-artistico: in questo caso occorrerà anche il parere positivo della Sovrintendenza ai beni culturali di competenza.

Leggi anche: Veranda con paratie scorrevoli, quale autorizzazione serve al ristorante?

Dehors, verande, gazebi per bar e ristoranti: casi per cui serve il permesso di costruire

Prima di procedere con la realizzazione della veranda, è però necessario ricordare che di base, in materia urbanistica, serve il permesso di costruire poiché si tratta di strutture che qualificate come nuove costruzioni ai sensi dell’art. 3, comma 1 lett. e.5) del dpr 380/2001, in quanto comportano una consistente trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio e non possono essere considerate precarie, venendo utilizzate in modo duraturo nel tempo e svolgendo quindi la stessa funzione di una vera e propria costruzione.

Ci sono casi però in cui una veranda può rientrare nella categoria dei dehors c.d. aperti di cui all’art. 8.13.2 del P.U.C. e, come tale, non costituisce né una superficie accessoria né un volume urbanisticamente rilevante, con la conseguenza che non serve titolo edilizio, né pagare alcun contributo di costruzione.

>>> Leggi questa sentenza per un caso di veranda senza permesso di costruire

[download id=”93601″]

Cerchi una guida utile sui permessi edilizi e le regolarità dei manufatti (soprattutto al fine dei Superbonus fiscali)? Consigliamo  Il Testo Unico dell’Edilizia: attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori di Maggioli Editore. >>>> UTILE l’accesso alla versione digitale iLibro, che permette la consultazione digitale e il collegamento diretto alla normativa (sempre aggiornata e in multivigenza).

Consigliamo:

Il Testo Unico dell’Edilizia: attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori

Il T.U.E. ha subito, negli anni, una serie di modifiche radicali.  L’opera, abbinando il dovuto rigore ad un taglio operativo, permette di individuare, per ogni singolo articolo, la norma e la giurisprudenza vigente tempo per tempo. Ciò risulta particolarmente utile, per esempio, ove sia necessario verificare il rispetto delle norme vigenti in un dato arco temporale al fine di stabilire la regolarità del manufatto (elemento peraltro necessario per poter godere dei Superbonus fiscali). L’opera è indirizzata ai professionisti tecnici costretti a confrontarsi quotidianamente con norme di difficile interpretazione anche per gli esperti. Il manuale esamina dettagliatamente la prima parte del Testo Unico dell’edilizia (articoli 1-51) focalizzata sull’attività edilizia e sui titoli abilitativi e presenta una serie di peculiarità che la differenziano da lavori analoghi:- ogni articolo presenta il testo vigente e la versione storica, indicando la norma intervenuta;- gli articoli sono arricchiti da un commento e da oltre 2.000 riferimenti giurisprudenziali;- la giurisprudenza riporta: il riferimento (organo giudicante, Sezione, data e numero), un titolo per orientare il lettore e la massima. Il testo del codice è aggiornato con oltre 35 provvedimenti legislativi a partire dalla legge Lunardi fino al decreto Semplificazioni. In appendice sono presenti le c.d. definizioni standardizzate e il quadro dei principali lavori edilizi secondo la riforma Madia.   Donato Palombellasi è laureato in Giurisprudenza (laurea quadriennale) con il massimo dei voti e plauso della commissione, discutendo una tesi in Diritto amministrativo. Ha un Master per Giuristi d’Impresa ottenuto presso l’Università di Bologna con specializzazione in opere pubbliche; successivamente ha seguito numerosi corsi specialistici su temi giuridici, economici e finanziari. Ha acquisito esperienza ultra trentennale nel Diritto immobiliare, prima all’interno di studi professionali e poi in aziende operanti nel settore edile-immobiliare. Collaboratore storico di numerose testate specialistiche di rilevanza nazionale, partecipa al comitato scientifico di alcune riviste giuridiche. È autore di numerose opere in materia di Edilizia, Urbanistica, Tutela del consumatore in ambito immobiliare, Contrattualistica immobiliare e Condominio presenti presso le principali biblioteche universitarie e dei Consigli regionali.

Donato Palombella | 2021 Maggioli Editore

49.00 €  46.55 €

Gli interventi edilizi per le opere precarie e gli arredi da esterni – Maggio 2021

Utilizzare al meglio gli spazi esterni è una legittima aspirazione di ogni proprietario e, normalmente, ciò avviene tramite l’installazione di strutture leggere idonee allo scopo: pergolati, tettoie, gazebo ed altri elementi di arredo. Ma quanti si domandano, prima di procedere, se sia necessario o meno premunirsi di un idoneo titolo abilitativo? La presente guida, aggiornata con le ultime novità normative e giurisprudenziali, si pone lo scopo di fornire la definizione delle diverse tipologie di installazioni possibili negli spazi esterni e di individuare il relativo titolo edilizio necessario alla luce della giurisprudenza più recente e del dato normativo: solo così, infatti, sarà possibile evitare errori e conseguenti sanzioni. Lo stile agile e veloce, l’utilizzo di un linguaggio chiaro, unitamente alle immagini e alla rassegna della casistica più interessante rappresentano le caratteristiche del presente volume, utile per professionisti e operatori del diritto, oltreché per tutti coloro che hanno la legittima aspirazione di migliorare i propri spazi esterni. La presente edizione contiene anche una trattazione degli interventi in regime di edilizia libera nelle regioni italiane a statuto ordinario e in quelle a statuto speciale, ivi comprese le Province Autonome di Trento e Bolzano.   Mario PetrulliAvvocato, esperto in edilizia, urbanistica e diritto degli enti locali; componente del Comitato scientifico della rivista L’Ufficio Tecnico, collabora con siti giuridici (tra i quali www.ediliziaurbanistica.it) e società di consulenza; è coautore, insieme ad Antonella Mafrica, di pubblicazioni per Maggioli Editore. Titolare dello Studio legale Petrulli (www.studiolegalepetrulli.it).

Mario Petrulli | 2021 Maggioli Editore

22.00 €  20.90 €

Outdoor: le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e gli interventi – e-Book in pdf

<p>Le detrazioni per gli interventi outdoor valide per il 2024 sono tante e con un po&rsquo; di accortezza &egrave; possibile risparmiare grazie alle agevolazioni anche per la realizzazione di strutture aperte o per il rinnovamento di spazi.</p> <p>Tutti gli interventi &ldquo;leggeri&rdquo; che possono essere realizzati all&rsquo;esterno, infatti, non richiedono autorizzazioni e comunicazioni comunali, se non in pochissimi casi.</p> <p>E alcune realizzazioni possono essere agevolate anche con il Superbonus in quanto possono rientrare a pieno titolo tra gli interventi trainati.</p> <p>L&rsquo;e-Book affronta tutto quello che occorre sapere e le regole previste dalle norme per non perdere neppure un&rsquo;opportunit&agrave;.</p> <p>Sono analizzate tutte le detrazioni e le agevolazioni fiscali in vigore dal 2024 per la realizzazione di molteplici strutture da esterno: dalle pavimentazioni alle recinzioni, dalle zanzariere alle schermature solari, dalle pergole (anche fotovoltaiche) ai gazebo, senza dimenticare le tende, gli infissi e le chiusure oscuranti e i lavori per il giardino (il c.d. bonus verde).</p> <p>L&rsquo;e-Book presenta inoltre, per ogni tipologia di arredo e struttura un pratico schema riepilogativo in cui sono indicate le eventuali autorizzazioni, i massimali di spesa detraibili, la necessit&agrave; o meno di effettuare la comunicazione all&rsquo;ENEA e tante altre informazioni operative.</p> <p><strong>Lisa De Simone</strong><br />Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassazione in materia fiscale e condominiale.</p>

Lisa De Simone | 2024 Maggioli Editore

12.90 €  10.97 €

Danni e difetti delle pavimentazioni da esterno e da interno

Questo manuale descrive le possibili patologie riferite alle pavimentazioni da esterno e da interno offrendo una panoramica generale su metodologie progettuali e di intervento. La scelta di una pavimentazione deve essere la naturale conclusione di un processo decisionale che analizzi diversi aspetti.La finalità di questo libro è quella di descrivere danni e difetti per saper prevenire, riconoscere e risolvere le problematiche che possono manifestarsi nel breve e lungo termine.Progettare in modo lungimirante significa investire sulla sicurezza ed essere consapevoli che ogni pavimentazione rappresenta un elemento di permanenza.Nel libro si illustrano i principali materiali attualmente utilizzati rendendo il lettore consapevole che non esiste una pavimentazione perfetta ma solo quella che si adatta meglio ad un particolare contesto e funzione.Si focalizza l’attenzione verso una metodologia progettuale e di posa attenta e responsabile. Valorizzare il benessere abitativo o lavorativo all’interno degli ambienti passa attraverso accorgimenti utili che vengono inseriti nel corso della trattazione. Nel libro è presente una ricca rassegna di fotografie di patologie edilizie, di pavimentazioni esistenti e di materiali generici attualmente sul mercato. Un capitolo è interamente dedicato alla manutenzione che garantisce continuità di esercizio e cura del bene.Sono stati descritti nell’opera anche i rivestimenti verticali in quanto significativi per fornire un’argomentazione completa.Monja MariniIngegnere nel settore civile e ambientale. Ha svolto il percorso universitario in Ingegneria Edile Architettura presso l’Università degli Studi di Pavia ottenendo la laurea magistrale nel 2005. Appassionata di architettura e benessere abitativo svolge la propria attività nel territorio milanese e lombardo occupandosi in particolare di progettazione edilizia e comunicazione tecnica.

Monja Marini | 2019 Maggioli Editore

29.00 €  27.55 €

Foto: iStock/lucamato

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento