
Abbiamo già diffusamente parlato delle alternative alla detrazione diretta in dichiarazione dei redditi per cui si può optare in caso di Superbonus 110% ma anche Bonus Ristrutturazioni 50%, Ecobonus, Sismabonus e Bonus Facciate (come previsto dall’articolo 121 del Dl Rilancio n. 34/2020): cessione del credito e sconto in fattura.
Come sappiamo la cessione del credito obbliga l’avente diritto e il suo acquirente alla cessione/acquisizione dell’intero ammontare della detrazione, senza che i soggetti coinvolti possano concordare una misura inferiore. Non esiste quindi la cessione parziale del credito: nel caso del Superbonus, ad esempio, l’unica opzione è quella di cedere il 110%. Lo sconto in fattura, invece, ammette la possibilità che contribuente e fornitore concordino una misura di sconto inferiore (il limite massimo scontabile è ovviamente l’intero importo della fattura, quindi ad esempio, in caso di Superbonus, il 100%, e non 110%).
Ne abbiamo già accennato nell’articolo che spiega in modo chiaro la differenza tra cessione del credito e sconto in fattura, ma ci sembra utile andare più nel dettaglio, perché è abbastanza frequente che il fornitore sia disposto a scontare solo una parte dell’importo totale del lavoro.
In questo caso cosa succede alla quota residua dell’agevolazione? Si perde? Si può recuperare? La buona notizia è che non si perde ma è possibile un utilizzo promiscuo della detrazione. Rimangono quindi a disposizione del contribuente due opzioni per vedersi agevolata la parte di spesa rimasta a suo carico: detrazione in dichiarazione dei redditi o cessione del credito residuo.
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• Quanto costa cedere
• Cessione del credito o sconto in fattura
• Le regole per la cessione dei crediti condominiali
• La cessione per il condominio minimo e quando l’amministratore non c’è
• La cessione del credito per gli incapienti
• La Comunicazione per l’Agenzia delle Entrate
• Le questioni ancora aperte
Vediamo un esempio pratico del caso di sconto in fattura parziale, considerando sempre il Superbonus 110%.
Sconto fattura parziale, esempio pratico
La fattura per l’intervento eseguito ammonta a 50 mila euro, ma l’impresa che ha effettuato i lavori accorda uno sconto di 30 mila euro (e quindi questa potrà recuperare un credito d’imposta di 33 mila euro, pari al 110% di 30 mila euro – con facoltà di successiva cessione di tale credito).
Rimane a carico del contribuente una spesa di 20 mila euro, ed è quindi possibile recuperare la somma di 22 mila euro (pari al 110% di 20 mila). Come?
- Detrazione fiscale in 5 quote annuali di pari importo (da indicare in dichiarazione dei redditi)
- Cessione del credito a un altro soggetto (anche a un familiare, volendo)
>> Ti può essere utile l’articolo che spiega come comunicare l’opzione di sconto in fattura o cessione del credito
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