Commissione ponti e viadotti. Pubblicato Decreto MIMS che stabilisce composizione e funzioni

Si tratta di un organo valutativo dalle funzioni tecnico-ingegneristiche. Ecco cosa farà la Commissione ponti e viadotti per le infrastrutture italiane

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A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto che ripartisce le risorse destinate alla manutenzione straordinaria e alla ricostruzione di nuovi ponti per la rete viaria di competenza di Province e Città metropolitane, il ministro del MIMS, Enrico Giovannini, istituisce una Commissione di alto profilo tecnico che andrà a definire i criteri per le verifiche e gli interventi di manutenzione da realizzare sulle strutture dei ponti in calcestruzzo armato precompresso e ordinario.

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Giovannini ha ricordato quale è l’obiettivo prossimo, ovvero aggiornare le modalità per i controlli per rendere più resilienti le strutture in cemento armato.

La nascita della Commissione è sancita da un Decreto di nomina firmato dal Ministro. Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici che presiede la Commissione, composta da professionalità tecniche di comprovata esperienza del settore delle costruzioni.

Vediamo nel dettaglio cosa è chiamata a fare la Commissione ponti e viadotti.

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L’incarico della Commissione ponti e viadotti

Nel Decreto nomina, viene precisato qual è l’incarico assegnato alla Commissione, ovvero procedere ad un’organica attività di valutazione tecnico-ingegneristica su:

  • le tipologie e le modalità di esecuzione delle indagini che possono essere effettuate per valutare lo stato di conservazione delle strutture di ponti e viadotti realizzati nel secolo scorso in cemento armato ordinario e precompresso, in relazione alla data di progettazione ed esecuzione, anche con riguardo alla loro vita nominale e durabilità,
  •  le possibili modalità di intervento nei riguardi delle criticità manutentive delle suddette opere strutturali, sia relative a tecniche e materiali di tipo innovativo, nonché con particolare riguardo a quelle che utilizzano tecniche e materiali più comuni;
  • le opportunità fornite dalla evoluzione tecnica dei materiali e delle tecniche di monitoraggio delle opere strutturali;
  • al fine di proporre una linea guida contenente i criteri per la predisposizione di un piano straordinario di intervento finalizzato alla individuazione delle moderne tecniche di consolidamento delle opere d’arte esistenti o di ricostruzione delle infrastrutture viarie da realizzarsi con le migliori tecniche di costruzione sostenibili tali da consentire un’affidabilità coerente con le esigenze di fruizione per i prossimi decenni in relazione al decorso del tempo, ai possibili eventi ambientali, idrologici, idrogeologici, sismici e climatici conosciuti e conoscibili sulla base degli studi in possesso della comunità scientifica internazionale.

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Il piano straordinario servirà a migliorare la resilienza delle infrastrutture viarie. Inoltre, entro tre mesi dal suo insediamento la Commissione fornirà al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili una relazione sulle attività eseguite e le relative conclusioni.

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Perché una Commissione ponti e viadotti?

Con un comunicato del MIMS si spiega a cosa è dovuta la necessità di istituire un organo valutativo dalle funzioni tecnico-ingegneristiche.

L’istituzione della Commissione nasce dalla considerazione che molte opere strutturali sul territorio italiano sono state realizzate parecchi anni fa, prima della normativa attualmente in vigore in materia di progettazione e esecuzione di opere, e che quindi è opportuno procedere ad un attento esame del loro stato di conservazione e dei possibili interventi di manutenzione.

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In Italia un numero significativo di ponti, viadotti e altre opere stradali è datato indietro nel tempo, è stato realizzato oltre 50 anni fa. A detta nel Ministro del MIMS, oggi è necessario procedere ad un aggiornamento dei criteri e delle modalità per eseguire i controlli e la manutenzione. Migliorare la sicurezza delle opere stradali anche in considerazione delle nuove tecniche di costruzione e di monitoraggio. Si tratta di una priorità del Mims, anche a fronte degli eventi atmosferici di grande portata che si stanno verificando sul pianeta e che sono il chiaro segnale di cambiamenti climatici in atto.

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Linee guida ponti esistenti: un cambiamento epocale

La nascita della Commissione ponti e viadotti è un tassello che si unisce al mosaico delle misure intraprese dallo Stato Italiano per garantire la sicurezza infrastrutturale della rete viaria nazionale.

Nell’Assemblea generale del 17 aprile 2020, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha approvato le “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti”. Il 6 maggio 2020 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha ufficializzato l’emanazione del documento.

L’aspetto forse più innovativo, o comunque inusuale per una norma tecnica per
come siamo abituati a conoscerle, è l’approccio multilivello.

Abbiamo dedicato un articolo a ciascun livello delle Linee guida. Eccoli:

Come scrive Andrea Barocci nel volume La sicurezza dei ponti stradali esistenti , edito da Maggioli Editore, si è trattato di un documento auspicato, atteso; indispensabile in questo periodo storico che ha visto affermarsi la consapevolezza sullo stato delle nostre infrastrutture. Un documento coraggioso già nel titolo: mette in fila parole importanti (classificazione, rischio, sicurezza, monitoraggio) e nelle successive 80 pagine si impegna a fondo per la loro attuazione.

Per saperne di più, leggi:

La sicurezza dei ponti stradali esistenti

L’approvazione ad aprile 2020 delle Linee Guida per la verifica e il monitoraggio dei ponti stradali esistenti impegna le amministrazioni, gli enti gestori e i professionisti a fare un balzo in avanti per il miglioramento del nostro patrimonio infrastrutturale.Un testo all’avanguardia che va dalla conoscenza al monitoraggio passando per le normative tecniche, con analisi multilivello per tenere conto anche di parametri sociali ed economici. Uno strumento fondamentale per aumentare la conoscenza, la consapevolezza e aiutare nelle scelte, necessarie e spesso coraggiose, sui nostri ponti esistenti.Il volume è corredato dal testo integrale delle Linee Guida del Consiglio superiore dei lavori pubblici comprensivo di indice sistematico, inoltre, associato al manuale vengono fornite le schede editabili in formato Excel relative all’allegato B (schede ispezione ponti di livello 1).Andrea BarocciIngegnere, fondatore di IDS-Ingegneria Delle Strutture, si occupa di strutture e rischio sismico sia in ambito professionale che come componente di Organi Tecnici, Comitati, Associazioni. Autore di pubblicazioni in materia e docente in numerosi corsi e seminari. Le schede allegate in Excel sono state realizzate da Matteo Vandi, laureato in Ingegneria civile, con una predisposizione sviluppata durante il percorso di studi per le strutture e ponti e una particolare attitudine al calcolo automatico.

Andrea Barocci | 2020 Maggioli Editore

54.00 €  51.30 €

Il monitoraggio dinamico delle strutture

La diagnostica strutturale degli edifici riveste da anni un ruolo determinante per la conoscenza delle strutture civili, dalla caratterizzazione dei materiali con cui sono realizzate alla comprensione del loro comportamento statico.Interventi come miglioramenti e adeguamenti sismici richiedono una conoscenza approfondita di queste strutture, sia dal punto di vista statico che dinamico.Inoltre è sempre più utile e auspicabile utilizzare tecniche diagnostiche che siano poco distruttive, al fine di limitare l’invasività delle prove in situ.Il monitoraggio dinamico degli edifici ha assunto negli ultimi anni un grandissimo interesse nel campo dei controlli non distruttivi (CND) grazie al fatto che questa tecnica risulta del tutto non distruttiva e non invasiva.Un secondo aspetto che ha permesso la diffusione di questa tecnica consiste nel supporto che è in grado di fornire alla progettazione strutturale, al fine di calibrare i modelli numerici a elementi finiti (Finite Element Method – FEM) utilizzati dai progettisti per le analisi sismiche.Il testo esamina i differenti aspetti del monitoraggio dinamico, dalle basi della teoria dei segnali agli algoritmi di identificazione dinamica, mostrando alcune semplici applicazioni e approfondendo le tematiche con casi studio su differenti tipologie strutturali.Il libro tratta inoltre l’effetto delle vibrazioni sugli edifici e sull’uomo.Tali tematiche sono al giorno d’oggi particolarmente sensibili in quanto le sorgenti di vibrazioni possono causare all’edificio danni cosmetici o strutturali, oltre che causare disturbo alle persone.Anche su questa tematica viene fornita una panoramica sulle attuali normative e vengono mostrate alcune applicazioni su casi studio reali.Verrà infine fatto cenno ad ulteriori applicazioni in ambito strutturale che appartengono alla famiglia delle indagini di tipo dinamico: la determinazione del tiro delle catene metalliche mediante la misura delle vibrazioni e le prove dinamiche sulle fondazioni profonde.Alessio PierdiccaIngegnere libero professionista, dottore di ricerca in Ingegneria nell’ambito del monitoraggio dinamico. Opera nel campo della diagnostica strutturale degli edifici ed è specializzato nell’identificazione dinamica e monitoraggio delle strutture. Ingegnere progettista presso CapStudio srl, autore di numerose pubblicazioni scientifiche in riviste nazionali ed internazionali.Fabio MattiaudaIngegnere libero professionista, esperto in diagnostica strutturale. Client Account Manager presso DRC Italia srl.

Alessio Pierdicca, Fabio Mattiauda | 2021 Maggioli Editore

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Geotecnica applicata per progettisti

Nella progettazione strutturale il tema geotecnico è fondamentale ed è quindi necessario saper modellare il terreno e condurre le verifiche di sicurezza.A tale proposito, la letteratura che tratta questo argomento appare spesso molto dispersiva.Il progettista deve necessariamente confrontarsi con il terreno, ad esempio, ma non solo, per la realizzazione di opere di fondazione, per il calcolo delle spinte sulle opere di sostegno e per lo studio dei pendii.L’opera offre al lettore un testo organico e comprensibile, anche a chi non ha una approfondita conoscenza della geologia, con gli strumenti per definire le procedure per le applicazioni pratiche che riguardano i rapporti tra strutture e terreno.Nel testo sono trattate anche la dinamica dei terreni e la risposta sismica locale, in modo da introdurre la tematica relativa alla progettazione in zone sismiche con riferimento all’importanza che assume il terreno nella propagazione delle onde sismiche.Al testo sono stati associati dei fogli Excel che risultano utilissimi nella pratica progettuale e che compendiano i numerosi esempi di calcolo illustrati passo per passo.Santino FerrettiIngegnere, svolge la libera professione nel settore delle costruzioni, occupandosi di progettazione geotecnica e di strutture antisismiche, nonché di adeguamento sismico delle strutture. Ha approfondito particolarmente la dinamica strutturale e la modellazione dei materiali sia in campo lineare che non lineare.

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Foto: iStock.com/

Redazione Tecnica

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