Bonus Mobili, attenzione ai limiti di detraibilità e all’intestatario delle spese

Cosa bisogna indicare in caso si sia superato il tetto di spesa previsto ? E tra due coniugi chi può effettivamente detrarre le spese?

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È tempo di compilazione delle dichiarazioni dei redditi e quindi anche tempo dei dubbi che assalgono sulle detrazioni che riguardano i bonus edilizi (>> spieghiamo come si inseriscono nel 730 le spese per gli interventi edilizi nell’articolo Bonus edilizi, come compilare il 730 con le detrazioni).

Ad esempio, per quanto riguarda il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, cosa bisogna indicare in caso si sia superato il tetto di spesa previsto (che, lo ricordiamo, varia a seconda degli anni)? E tra due coniugi chi può effettivamente detrarre le spese?

Ricordiamo che il Bonus Mobili ed Elettrodomestici consente di portare in detrazione sulla propria dichiarazione dei redditi il 50% delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici quando si sostengono spese per lavori di ristrutturazione (che fruiscono del Bonus Ristrutturazioni al 50%)

Trovi tutti gli ultimi articoli su queste due agevolazioni qui:
Bonus Ristrutturazioni (tetto di spesa fino al 2024: 96 mila euro)
Bonus Mobili (tetti di spesa: 2021,16 mila euro – 2022, 10 mila euro – 2023: 8 mila euro – 2024: 5 mila auro)

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Ai due dubbi vengono in aiuto l’Agenzia delle Entrate stessa, tramite la posta di FiscoOggi, e L’Esperto Risponde del 26 luglio del Sole24Ore. Vediamo le risposte con attenzione.

Bonus Mobili, limiti di detraibilità

FiscoOggi risponde al dubbio di una contribuente che, per arredi acquistati in seguito a lavori effettuati nel 2020, ha pagato con bonifico parlante un acconto di 5000 euro e, successivamente, il saldo di 8500 euro (ricordiamo comunque che per usufruire del Bonus Mobili non è necessario pagare con bonifico parlante, i pagamenti devono essere tracciabili ma sono accettati anche quelli effettuati con carta di credito/bancomat). La somma delle fatture, per un totale di 13500 euro, eccede il tetto di spesa 2020 di 10 mila euro, come indicare quindi le spese in dichiarazione?

La risposta è semplice: basterà indicare nella dichiarazione dei redditi (nel rigo E57 – colonna 2 “Spesa arredo immobile” – del modello 730, o nel rigo RP57 del modello Redditi Pf) l’importo massimo ammissibile di 10 mila euro. Questo, è specificato nella risposta, “ipotizzando che siano stati acquistati beni per i quali si abbia diritto alla detrazione e che entrambi i pagamenti siano avvenuti nel 2020”.

Infatti, per gli acquisti del 2021 riferiti a lavori realizzati nel 2020 (o iniziati nel 2020 e proseguiti nel 2021), la detrazione va calcolata su un importo massimo di 16 mila euro, al netto delle spese sostenute nel 2020 per le quali si è fruito del bonus.

Bonus Mobili, può usufruirne solo chi paga la ristrutturazione

Come sappiamo, la detrazione prevista dal Bonus Mobili spetta unicamente al contribuente che usufruisce anche della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Ad esempio se le spese di ristrutturazione sono state sostenute solo da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il Bonus Mobili non spetta a nessuno dei due.

Per questo la risposta dell’Esperto Risponde alla contribuente che, in quanto lavoratrice autonoma in regime dei minimi (e quindi impossibilitata a detrarre in dichiarazione dei redditi), vorrebbe far fruire del Bonus Mobili il coniuge, lavoratore dipendente, è negativa: solo lei ha sostenuto le spese di ristrutturazione e quindi solo lei può usufruire del Bonus Mobili, a meno che non faccia sostenere parte delle spese di ristrutturazione al marito (in caso tutti i pagamenti non siano ancora stati saldati).

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Immagine: iStock/AaronAmat

Redazione Tecnica

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