Rincaro materie prime, contro l’aumento dei prezzi arriva un fondo di 100 milioni

Approvato l’emendamento al Decreto Sostegni-bis con lo scopo di calmierare la crescita continua dei prezzi delle materie prime in edilizia. Interventi di compensazione, accantonamento, ribassi d’asta e un fondo a cui attingere per l’adeguamento del prezziario. Scopri di più

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Approvato un emendamento al Sostegni-bis che permetterebbe di creare un meccanismo di compensazione in favore delle aziende appaltatrici di opere pubbliche per bilanciare i rincari dei prezzi delle materie e impedire di ritardare ancora di più la realizzazione degli interventi.

Tra le operazioni più importanti ci sono:

  • istituzione di un fondo da 100 milioni di euro presso il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims);
  • utilizzo dei ribassi d’asta e degli accantonamenti per monitorare e controllare i rialzi.

Questo sistema permetterà di aiutare le imprese, gravemente colpite dal rincaro materiali ed é previsto da un emendamento al disegno di legge per la conversione del Decreto Sostegni-bis, approvato l’altra settimana dalla Commissione Bilancio della Camera.

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Il rincaro delle materie prime danneggia l’edilizia e compromette il Superbonus

La deputata di Forza Italia Erica Mazzetti è la prima firmataria di un’interpellanza urgente al Ministero delle Infrastrutture, che chiede un intervento del Governo per far fronte ai rincari dei prezzi delle materie prime attraverso l’introduzione di un meccanismo di compensazione per i lavori del 2021.

Il rincaro delle materie prime edili è diventato un serio problema perché danneggia un
settore trainante per la nostra economia e rischia di vanificare i benefici di misure di
rilancio come il Superbonus. Il balzo dei costi di acciaio (+60%), alluminio (+80,4%) e rame (+130%), a dati dell’Ufficio Studi Anima di Confindustria monitorati dall’Università di Brescia, è preoccupante e ha richiesto un intervento eccezionale del governo.

Dopo le tante richieste d’intervento dalle categorie economiche quali ANCE, OICE e ASSITAL, dopo l’interpellanza urgente alla Camera, ho presentato un emendamento al DL Sostegni Bis che è stato approvato in commissione.

Ho richiesto e ottenuto che per i contratti derivanti da procedure i cui bandi o avvisi siano stati pubblicati prima e dopo dell’entrata in vigore del decreto legislativo 18 aprile 2016 n.50 saranno previste compensazioni determinate applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori nell’anno 2021, le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi, rilevate dai decreti ministeriali con riferimento alla data dell’offerta, eccedenti l’otto per cento se riferite esclusivamente all’anno 2020, ed eccedenti il 10 per cento complessivo, in caso di offerte antecedenti al 2020. Una compensazione per
salvaguardare un settore strategico”.

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Nell’interpellanza la deputata ha voluto ricordare anche che il settore delle costruzioni risente ancora oggi della crisi iniziata nel 2007. I primi segnali di ripresa, grazie ai famosi bonus, hanno subito il contraccolpo della pandemia e da qualche mese a questa parte si è aggiunto il problema del forte rincaro dei prezzi delle materie prime – in particolare materie plastiche, calcestruzzo, bitumi e metalli –  e della loro scarsa disponibilità.

Una situazione che, senza interventi tempestivi, rischia di impedire l’inizio di molteplici cantieri, proprio nel momento in cui il Superbonus 110% sta mostrando i suoi effetti, riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e privati.

Quali sono quindi le possibili soluzioni di queste problematiche? Ecco una piccolo focus sugli interventi da attuare contro i rincari dei prezzi delle materie prime edilizie.

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Rincaro materiali e l’istanza di compensazione

Come ormai sappiamo, dall’inizio del 2021 si è constatato un notevole aumento dei prezzi di alcuni materiali da costruzione. Dopo le diverse richieste delle imprese, il Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili ha deciso che entro il 31 ottobre 2021 indicherà le variazioni dei prezzi superiori all’8% per i contratti in corso di esecuzione. La compensazione sarà determinata applicando ai singoli materiali, utilizzati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal primo gennaio 2021 al 30 giugno 2021, le variazioni indicate dal decreto ministeriale.

Come muoversi dopo? L’appaltatore, entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto con cui il Mims segnalerà le variazioni dei prezzi, presenterà istanza di compensazione.

Inoltre, ogni stazione appaltante potrà provvedere alla compensazione utilizzando:

  •  fino al 50% delle risorse accantonate per gli imprevisti nel quadro economico di ogni intervento;
  • le somme derivanti dai ribassi d’asta per cui non sia prevista un’altra destinazione;
  • le somme residue relative ad altri interventi ultimati, di competenza della stessa stazione appaltante, per i quali siano stati eseguiti il collaudo ed emanati i certificati di regolare esecuzione.

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Ci si affida al fondo di 100 milioni per il 2021, nel caso in cui le risorse derivanti da accantonamenti, ribassi e residui non fossero sufficienti e fosse necessario adeguare i prezzi. Sarà istituito con un decreto del Mims che ne regolerà l’accesso, garantendo parità di condizioni per le piccole, medie e grandi imprese di costruzione.

Attraverso queste compensazioni si cerca di risolvere un problema che rischia di diventare sistemico e di tutelare tutti quegli interventi ancora da realizzare con il Superbonus.

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Aggiornamenti: richiesta di compensazione anche per lavori privati

Bene la compensazione dei rincari delle materie prime edili per i cantieri pubblici, adesso estendiamola a quelli privati sottolinea ancora Erica Mazzetti, rispetto l’emendamento al Sostegni Bis approvato. “Con un Ordine del Giorno – spiega – ho chiesto al Governo di estendere la compensazione anche ai lavori privati, aumentando e non di poco la platea dei beneficiari. Dobbiamo agevolare il settore dell’edilizia, trainante per la nostra economia, e spesso composto anche da aziende medio-piccole (con in media 2,6 addetti, fonte ANCE), che, con le poche risorse a disposizione, faticano a sopportare questi rialzi continuativi e vistosi nei prezzi.

A questa fase di intervento – aggiunge – dovrà seguire una fase di monitoraggio e di adeguamento progressivo: bisognerà, infatti, valutare l’effetto e l’impatto delle compensazioni sui nuovi contratti, tenendo conto che l’aumento dei prezzi è influenzato anche dalla crescente ostilità tra Cina e Stati Uniti, acuitasi nei mesi scorsi. È un problema complesso quindi – conclude l’On. Mazzetti – che, come Forza Italia, seguiremo e contribuiremo a risolvere.

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Foto di copertina: iStock/Oleg_0

Redazione Tecnica

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