Paradosso quinto Conto Energia: miopia e mani di forbice

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Oltre un secolo dopo d’Annunzio mi ritrovo a scrivere negli stessi casali dove il Vate, ispirato dalle sue muse, produsse documenti storici che meravigliato hanno il mondo. Dotato di un millesimo della sua classe, attingo le energie mentali residue facendo leva su di un motto della Marina Militare italiana Non chi comincia, ma quel che persevera”.

Scipione e Caronte sono andati via, spalle volte. Minosse a breve sarà alle porte. Tuttavia la triade anticiclonica non riuscirà mai a scaldare il gelido mese di luglio che stiamo vivendo. Sfiancato come molti di voi da mesi di illusioni, sentimentalmente ferito da Clini ed umiliato dai ragionieri del Mise, riverso tutta la mia rabbia in questo foglio provando ad essere costruttivo per quel che riuscirò.

Verona, Solarexpo, maggio 2012
Un anno prima, Prestigiacomo e Romani, ebbero il cattivo gusto di non presentarsi.
Quest’anno il Ministro Clini la faccia ce l’ha messa ed il suo intervento è stato apprezzato da molti perché finalmente un tecnico ha parlato con linguaggio tecnico a noi tecnici.

A parte le buone intenzioni, si è capito subito che avrebbe potuto fare veramente poco. Analisi dei dati reali giornalieri, visualizzazione delle tendenze di spesa in milioni di euro , elaborazione del massimale di 6,7 G€. Tutto il resto non rileva.

Il paradosso del quinto conto energia fotovoltaico è frutto di miopia e mani di forbici.
Un diversivo i cinque semestri incentivanti, le regole per l’iscrizione al registro, il fotovoltaico integrato con caratteristiche innovative, la quantificazione dei soli per il cpv e il solito richiamo al fotovoltaico con innovazione tecnologica che farà la stessa fine dell’incentivazione per i sistemi fotovoltaici stand-alone.

Noi che abbiamo speso del tempo ad inseguire bozze, definizioni, dinamiche e schematizzazioni per riorganizzare il nostro lavoro, il nostro futuro. Loro invece, tre mesi di vita per partorire un aborto e per fortuna che si stavano arrovellando. E lo stavano facendo da molto prima almeno da novembre 2011.

No MIPA, no MAATM, no associazioni di categoria e a questo punto il contributo delle Regioni appare veramente modesto nella misura in cui è stato accolto. Non si è cercata una soluzione condivisa, ha deciso il MISE.

Il quinto conto energia probabilmente vedrà la luce anche se non illuminerà nessuno
C’è chi calcola il raggiungimento dei 6,7G€ prima del 27 agosto, chi invece in uno scenario più ottimistico prevede l’entrata in vigore del quinto Conto energia e game-over in autunno. Dal momento che mi continuano ad arrivare molte mail sul tema simulatore economico fotovoltaico, comunico che Il 27 agosto 2012 dalle ore 18.00 sarà disponibile dal mio sito per il download, la versione Simulare_9.7 aggiornata al quinto conto energia (compresa l’implementazione dell’art.10 del VCE per la gestione del sistema di incentivazione GSE), al nuovo regime di ritiro dedicato e allo scambio sul posto.

Per la prima volta, dopo 5 anni, simuleremo senza conto energia in grid parity anche se la grid parity propriamente detta è un’altra cosa

A proposito di associazioni di categoria
Verona, Solarexpo, maggio 2011. Chianetta, Assosolare, chiede collaborazione di fronte al pubblico a Natalizia, Gifi, per la nascita di un’unica associazione di categoria fotovoltaica.

Verona, Solarexpo, un anno dopo. Di fronte a Clini i rappresentanti di circa 15 associazione FER ed ancora Assosolare da una parte e Gifi dall’altra senza contare poi tutte le altre rappresentanze solari a partire da Ifi etc…

Fermo restando l’apprezzabile impegno da parte di tutti, troppi, sono anni che auspichiamo un’unica associazione fotovoltaica che sappia fare lobby.

Il potere di una lobby è direttamente proporzionale al numero di associati ad una rappresentanza ed inversamente proporzionale al numero delle rappresentanze.

Troppe rappresentanze costituenti, lobby debole.

Non vorrei fare come quelle persone che si fasciano la testa prima del tempo avendo paura di quello che accadrà e scappano senza avere il coraggio di vivere il presente per paura di affrontare il futuro. Ma in questo caso occorre essere realisti.

A prescindere dalla durata del quinto Conto Energia, ci aspettano mesi duri in cui il mercato andrà in stallo. Al termine del fenomeno si osserverà una contrazione dei volumi di installato ed una perdita di posti di lavoro generalizzata che colpirà tutti: i produttori di componentistica, gli studi di progettazione, gli sviluppatori e gli installatori. Purtroppo pagheranno molti giovani alla prima esperienza di lavoro.

Alcuni mesi fa ho provato a valutare quale fosse il valore €/kWp chiavi in mano di un impianto fotovoltaico della potenza di 5MWp esercito senza conto energia, dunque al prezzo zonale, tale che gli indici di redditività si mantenessero interessanti.

Aggiornerò lo studio nel mese di settembre per ogni classe di potenza, tipologia impiantistica e regime commerciale alternativo al sistema incentivante. I primi risultati non sono stati confortanti perché al momento tale valore è osservabile ma non raggiungibile.

La maggioranza degli impianti che si realizzeranno in grid parity, dunque senza conto energia, saranno di proprietà, con rilevante autoconsumo in regime di scambio sul posto o in regime di ritiro dedicato al prezzo zonale.

Chi si potrà permettere un investimento senza accesso alla tariffa se il chiavi in mano non arriverà alla soglia dei 1.000,00 €/kWp? Come si potrà raggiungere questo valore mantenendo inalterati gli standard della componentistica e dei servizi di ingegneria associati all’impianto?

La nuova frontiera del fotovoltaico italiano è nel riuscire a vincere la sfida della mancanza di un sistema incentivante con almeno due anni di anticipo rispetto a quanto preventivato e nel business della manutenzione ed ottimizzazione degli oltre 400 mila impianti in funzione.

Nel 2008 usai come prefazione di un mio libretto sul fotovoltaico scritto insieme ad altri colleghi, queste parole: “Siamo il Paese del sole, non siamo secondi a nessuno e la storia è dalla nostra parte“.

Era un augurio per noi tutti a realizzare qualcosa di importante.

Ero certo che la strada della generazione distribuita fosse ormai tracciata, anche se non dimentico con un pizzico di nostalgia i sorrisini dei nucleo-fossili, quando parlando di 1 MW c’era ancora rispetto da parte nostra. Però, mai avrei pensato che in pochi anni si sarebbero potuti realizzare 14 GW in Italia.

Nonostante la priorità di dispacciamento, mai avrei pensato che il fotovoltaico potesse mettere in difficoltà i produttori convenzionali come ormai sta accadendo da tempo.

A chi si domanda oggi cosa accadrà nei prossimi mesi, vorrei rammentargli che abbiamo resistito a politici incompetenti e contrastato, con inique forze in campo, gli interessi lobbistici nucleari e fossili che oggi stiamo ancora subendo.

Nonostante tutto siamo ancora qui. “Non chi comincia ma quel che persevera“.

Alessandro Caffarelli

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