A cosa serve il 5G? Nuovi scenari e applicazioni del sistema

La pandemia ha amplificato la domanda di connettività per permettere il proseguimento della vita relazionale e professionale, nonostante il nuovo scenario. Le risposte a questi nuovi bisogni passano attraverso lo sviluppo del 5G.

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L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma in collaborazione con AICT – Society Aeit per le Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni con il patrocinio di C3I-Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione – ha organizzato il seminario “5G: gli scenari per il 2021. Applicazione e regole”.

La pandemia ha amplificato la domanda di connettività, di servizi, di applicazioni che hanno lo scopo di permettere il proseguimento della vita relazionale e professionale, nonostante il nuovo scenario. Le risposte a questi nuovi bisogni passano attraverso lo sviluppo del 5G.

A cosa serve il 5G?

Il 5G permette servizi ad alta velocità della rete, consumi più bassi, servizi cloud distribuiti, reti virtuali specializzate e dedicate alle singole applicazioni. Il 5G apre nuovi scenari a imprese e Pubblica Amministrazione e per i cittadini.

Ma ci si trova di fronte a un mercato agli albori: solo il 24% delle aziende end users e il 28% delle imprese ICT hanno una conoscenza reale ed approfondita delle caratteristiche e delle potenzialità delle nuove reti.

Un consumatore italiano su quattro ha acquistato o è intenzionato a comprare uno smartphone che supporti la rete 5G, il 34% sta valutando l’acquisto, mentre il 41% non è interessato per varie motivazioni (soddisfazione dell’attuale dispositivo, costi troppo elevati, mancanza di copertura nella propria città, preoccupazione di effetti negativi sulla salute).

Sono 122 le sperimentazioni su casi d’uso condotte in Italia e sono relative al monitoraggio da remoto (35%), con applicazioni ad esempio in agricoltura e nelle smart city, e al miglioramento dell’esperienza dell’utente (20%), con soluzioni prevalentemente nei settori media e turismo.

Cos’è il 5G?

In realtà il 5G è in totale discontinuità con le reti delle generazioni precedenti.

È un sistema che lavora su punti diversi tra loro, consentendo il miglioramento, in relazione all’applicazione, della velocità di accesso, del consumo energetico, dell’affidabilità dei collegamenti e del numero dei dispositivi connessi. Le novità che avranno l’impatto più significativo sulle relazioni fra la filiera delle telecomunicazioni e i settori economici che possono beneficiare delle applicazioni del 5G sono l’Edge Computing, che consente al sistema di diventare una piattaforma di calcolo per le applicazioni degli utenti, e lo Slicing di rete, che permette di creare più reti virtuali sulla stessa infrastruttura con servizi e risorse dedicate.

“Il 5G è una rivoluzione. Infinite appaiono al momento le sue possibilità di applicazione. Si va dalla logistica all’agricoltura, dai traporti alla sanità. I benefici possono essere estendibili a tutti: cittadini, PA e imprese”– afferma Carla Cappiello, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma “Ma è necessario realizzare e costruire un ecosistema che si basi sulle conoscenze, sulla cultura e sulle competenze del 5G. Sono necessari investimenti e collaborazioni tra più attori possibili a che si creino servizi verticali di valore”.

Sono intervenuti: Ing. Carla Cappiello, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma; Prof. Giovanni Cancellieri, Presidente AICT; Ing. Armando Zambrano, Presidente CNI e 3C1; Ing. Paolo Reale, Presidente della Commissione Informatica, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma; Ing. Marco Petracca, Direzione Sviluppo dei Servizi Digitali e della rete AGCOM; Ing. Piero Parente, Tim Quality and Market Research & Insight- Vice President; Ing. Bruna Campagna, Commissione Informatica, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma; Ing. Mario Frullone, Direttore delle Ricerche Fondazione Ugo Bordoni; Dott.ssa Maria Rita Spada, Consigliere AICT; Ing. Giovanni Gasbarrone, Presidente Commissione Telecomunicazioni, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

Articolo a cura di Giada Gibilaro
Ufficio Stampa
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

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