Esame stato architettura: 17 consigli per superarlo

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Esame di Stato Architettura, ci risiamo: che tu sia alle prese con la la prima prova (pratica + scritta), la seconda, o l’orale, o che stia pensando di iscriverti alla sessione successiva, questa lista di 17 consigli stilata dall’Architetto Alberto Fabio Ceccarelli ti sarà utile, tutta o in parte.

Ricordiamo che gli esami di solito si svolgono a giugno (con scadenza per l’iscrizione a maggio) e a novembre (con scadenza per l’iscrizione ad ottobre). Qui trovi le date e le sedi dell’Esame di Stato in Architettura 2021.

Prova grafica

1. Documento d’identità

Non presentarsi all’esame, nelle tre prove, con un documento d’identità ove sia riportato nella professione la dicitura “Architetto”, perché ci si può definire architetto esclusivamente dopo il superamento dell’esame di stato e l’iscrizione all’ordine.

2. Utilizzare all’esame gli strumenti più adeguati per il disegno tecnico tradizionale

Durante tutto il periodo antecedente all’esame, dedicato alla preparazione, dovranno essere utilizzati gli stessi strumenti che avrete all’esame. Quindi fogli dello stesso tipo e formato rispetto a quanto avrete nella sede scelta, riga parallela montata su tavoletta con leggio, squadrette a 45° e 30-60°, mascherine per arredi, gomme da matita  e da inchiostro, lamette per lucido, adeguati pennini a micro pigmenti e tutto ciò che può essere utile nel disegno.

3. Leggere attentamente il tema

Molto spesso nei primi minuti d’esame, leggendo con disattenzione il testo e non capendone appieno contenuti e richieste, si pregiudica il risultato finale.

4. Chiarezza concettuale e grafica

Gli elaborati devono avere una chiarezza concettuale, devono cioè avere un senso logico rispetto ai vari passaggi di sviluppo di un progetto (conti urbanistico/edilizi se richiesti, richiami normativi, studi meta progettuali urbani, plani volumetrico, studi meta progettuali tipologici, progetto architettonico in pianta, prospetto e sezione in scala adeguata, particolari costruttivi e di arredo urbano) che sia anche di aiuto alle commissioni d’esame nella correzione. Devono altresì essere leggibili ed ordinati, correttamente disegnati rispetto alle scale metriche utilizzate, e con piante prospetti e sezioni legati tra loro attraverso l’utilizzo delle proiezioni ortogonali. Numerare e titolare gli elaborati può aiutare nei rimandi tra prima prova scritta (la relazione) e prova grafica  (il progetto svolto).

5. Importanza delle ombre e delle quote nei disegni tecnici

Fondamentale nel disegno tecnico a mano utilizzare le tecniche che si richiamano alla teoria delle ombre, sia nella parte di progetto urbana, preferendo la redazione del plani volumetrico a quella della planimetria, ma ancor più nel progetto architettonico, ove un prospetto ben ombreggiato mette in evidenza il ritmo di facciata generato dall’alternanza di vuoti e di pieni e le relative maggiori o minori profondità. Analogamente, fondamentale è inserire correttamente le quote (altezza massima, quote ambienti e bucature per verifica RAI, ecc.)

6. Produrre architettura in senso vitruviano (Funzionalità, Staticità, Bellezza)

Il progetto d’esame deve essere semplice, nel senso che deve rifarsi all’ampia casistica tipologica realizzata, senza pretendere di inventare, per l’esame, nuovi stili, o ancor peggio nuove soluzioni architettoniche o tecnologiche. Deve essere corretto funzionalmente, nel rispetto quindi delle normative igienico sanitarie, handicappati, antincendio e con un corretto rapporto tra “spazi serventi e spazi serviti”. Deve avere una coerenza statica, con la tecnologia maggiormente in uso per quel particolare edificio oggetto d’esame (fondamentale lo schema strutturale con identificate le luci strutturali, la tessitura dei solai, il tipo di fondazione scelto, la tipologia strutturale relativa alle scale). L’aspetto architettonico deve essere gradevole, rifacendosi quindi alle realizzazioni più emblematiche presenti in Italia e ancor più all’estero.

7. Ricordarsi del principio di economicità dettato da Pierluigi Nervi

Le soluzioni progettuali prefigurate all’esame devono tener conto del problema costi, in considerazione anche della crisi del settore, ormai quasi decennale.

8. Importanza dei principi di sostenibilità e risparmio energetico

E’ ormai assodato che qualsiasi progetto debba tenere conto delle nuove norme sul risparmio energetico. Ciò va quindi messo in evidenza attraverso adeguate scelte, nella progettazione urbana con ampio uso di spazi verdi, e nella progettazione architettonica con mirate scelte tecnologico/estetiche rispetto all’involucro-facciata e agli  impianti (sapiente utilizzo dei sistemi passivi e attivi per il risparmio energetico).

9. In architettura non si inventa nulla

Tutta la storia dell’architettura è incentrata su stili e tecniche che si sono ripetuti per lunghi periodi storici, e a cui tutti i maggiori progettisti si sono rifatti. Ecco quindi che all’esame di stato è importante impostare la propria proposta progettuale sulla base della propria cultura e conoscenza, facendo riferimento a ciò che viene realizzato in campo architettonico e non edilizio. Utile in tal senso, per capire questo concetto, utile lo studio e  la consultazione di “Architettura. Forma, Spazio & Ordine” di F.C.K. Ching di cui ho curato l’edizione italiana.

Prima prova scritta

10. Svolgere la prima prova scritta

Lasciare il tempo necessario, rispetto alle 8 ore, (è consigliabile programmare 6-7 ore per la prova grafica e 1-2 ore per la prima prova scritta) per svolgere anche questa prova fondamentale, perché in mancanza, anche con una prova grafica magnifica, la bocciatura è certa. Infatti tutte le prove d’esame devono essere correttamente svolte.

11. Dono della sintesi e della leggibilità 1

Fondamentale essere succinti e leggibili nelle relazioni; meglio quindi impostarla per punti. Attenzione al corretto uso della lingua italiana, evitare assolutamente l’utilizzo di simbologie proprie della comunicazione attraverso i cellulari. Mai superare le 3/4 facciate.

12. Schizzi e schemi come elementi chiarificatori di un concetto

Imparare ad arricchire la relazione di schizzi o schemi che chiarifichino meglio il concetto espresso. Eventualmente fare rimandi agli elaborati della prova grafica. Il bravo architetto da sempre si è espresso meglio con il disegno che con le parole.

Seconda prova scritta

13. Dono della sintesi e della leggibilità 2

Quasi sempre vengono richieste relazioni di massimo 4 facciate, quindi evitare “poemi” che non verranno letti e quindi sicuramente bocciati. Scrivere in maniera leggibile, meglio se a stampatello, ed iniziare il tema con un indice degli argomenti trattati successivamente.

14. Evitare giudizi taglienti e non andare fuori tema

Quando si debba esprimere un giudizio, è bene farlo evitando però posizioni eccessivamente forti o distanti dal sentire comune; è bene anche evitare polemiche di tipo politico istituzionale e rimanere ancorati ai fatti con distacco. Attenzione anche, nella foga dello scrivere, di non uscire da quello che è il tema oggetto della trattazione.

Prova orale

15. Umiltà, umiltà, umiltà

Mai scontrarsi con i commissari rispetto a specifiche contestazioni sul progetto o su una risposta. A prescindere da quel che si possa pensare, i commissari sono professori universitari o architetti con anni di esperienza sulle spalle e quindi molto più preparati di un giovane neo laureato, candidato all’esame di stato. E comunque, a prescindere da ciò, il commissario d’esame è il soggetto forte e quindi inimicarselo è assolutamente controproducente.

16. Abbigliamento ed igiene adeguata

Al pari del contegno, anche un abbigliamento non eccessivamente elegante, ne tanto meno trasandato, unitamente ad un’adeguata igiene è sicuramente essere un elemento che pone il candidato in buona luce rispetto alla commissione.

17. Portare con se una matita o una penna

Nell’ipotesi che vi venga chiesto all’orale di disegnare un particolare, fare uno schizzo o precisare meglio un parte del progetto, mai togliere la penna dalle mani del commissario. Eventualmente chiedere cortesemente se la si può usare, ma ancor meglio averne una propria.

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Queste 17 regole sono la conseguenza di 20 anni di esperienza sulla preparazione all’esame di stato, con oltre 1300 corsisti abilitati attraverso i corsi da me tenuti, inizialmente a Venezia e Roma, oggi esclusivamente a Milano (www.afcstudio.it). In alcuni casi sono semplici norme di buona creanza, in altri consigli che sono alla base dei corsi di preparazione e dei testi che scrivo per la casa editrice Maggioli.

Una possibile risposta a queste semplici regole la si può trovare quindi, in maniera più o meno marcata, negli oltre 1000 elaborati progettuali presenti nella Guida pratica alla progettazione , all’interno del volume Tavole di progetto e nel cd-rom allegato.

Per imparare a realizzare tavole del genere serve tanto studio e allenamento grafico, utilizzando le nozioni presenti nel manuale, ma anche prendendo spunto dagli elaborati sopracitati, in relazione:

  • all’organizzazione delle tavole,
  • ai colori utilizzati,
  • a quali elementi dare più o meno importanza,
  • a che immagine architettonica rifarsi per le proprie creazioni.

A ciò va aggiunto quanto riportato Prontuario tecnico urbanistico amministrativo . Qui infatti si trova una panoramica generale delle nozioni occorrenti per rispondere a tutti i quesiti eventualmente posti nella prove scritte e nella prova orale, oltre a specifiche legate alla tecnologia e ai particolari costruttivi.

Buon lavoro e in bocca la lupo per l’esame!

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Articolo originariamente pubblicato su Architetti.com

Redazione Tecnica

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