Asseverazioni a rilento. Colpa dello smart working?

I geometri si chiedono se il rallentamento delle asseverazioni potrebbe causare un blocco dei lavori. Sarà effettivamente così?

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Il recente provvedimento atto a contenere l’espansione del Covid-19, ha introdotto una nuova preoccupazione per i professionisticome sarà possibile produrre asseverazioni per atti non digitalizzati?

Il presidente del Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati Maurizio Savoncelli, spiega che, se non verranno presi provvedimenti da parte dei comuni, potrebbe non essere possibile produrre asseverazioni per gli edifici meno recenti.

Vediamo nel dettaglio.

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Asseverazioni a rilento. Colpa dello smart working?

«Gli atti recenti sono digitalizzati, ma non è così per gli edifici costruiti negli anni ’50 e ’60. Dunque, per avere l’asseverazione di legittimità di questi immobili, che è necessaria per procedere con i lavori, è necessario fare ricerche catastali, su atti cartacei. Deve esserci qualcuno che se ne occupa».

L’affermazione di Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati.

«Condividiamo le misure adottate dal Governo per affrontare la pandemia – spiega – ma se non si trova il modo, con turnazioni o interscambio di personale, di avere un presidio negli uffici pubblici, potrebbero bloccarsi misure importanti, come il superbonus fiscale del 110%».

Non solo, il rischio è tangibile anche per quanto riguarda gli atti stipulati dai notai:

«ogni volta che serve un microfilm, una planimetria, una rettifica su atti conservati dal catasto, è necessario che ci sia una persona che se ne occupa».

Inoltre, stando alla nota Confartigianato “Burodemia’. Con Covid-19 relazioni difficili con Pa per 69% MPI. Pesa il ritardo digitale.”, un’impresa su tre, nel settore delle costruzioni, lamenta una complessità insostenibile nell’accedere agli uffici pubblici.

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Per il presidente dei geometri Savoncelli, quindi, il problema deriverebbe dalla mancata digitalizzazione degli archivi edilizi da parte dei Comuni.

Una soluzione perciò, aggiunge Savoncelli, potrebbe essere:

«l’unione tra più Comuni, che mettendo insieme il personale degli uffici tecnici, possano garantire a turno alcune ore di presidio negli uffici».

Questo per dare la possibilità ai professionisti di consultare i materiali necessari per redigere le asseverazioni e non bloccare l’economia a causa della proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021.

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Redazione Tecnica

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