Edilizia scolastica, 850 milioni per province e città metropolitane

Buone notizie, si comincia subito coi lavori (secondo quanto afferma la vice ministra all’Istruzione Ascani). E le risorse sono dal 2020 al 2034 sono in realtà oltre 3,1 miliardi di euro!

Scarica PDF Stampa

Sono stati annunciati circa 850 milioni di euro da destinare a interventi di edilizia scolastica per province e città metropolitane.

Secondo un dossier dell’UPI (Unione Province d’Italia), il solo fabbisogno per le scuole superiori per il 2020-2021 ammonta a 2 miliardi e 100 milioni per 1.745 progetti.

Vediamo in dettaglio cosa ci riserva il futuro dell’edilizia scolastica.

Edilizia scolastica, 850 milioni per province e città metropolitane

La vice ministra Ascani ha dichiarato che “Si tratta di risorse già previste in legge di bilancio che ora, grazie a un emendamento al Milleproroghe approvato [il 13 febbraio], diventano competenza del Ministero dell’Istruzione, per semplificare le procedure e snellire i passaggi”.

Leggi il nostro focus: Edilizia scolastica, le ultime novità

“Si comincia subito con il riparto di 850 milioni, ma le risorse a disposizione dal 2020 al 2034 sono oltre 3,1 miliardi di euro. Parliamo di un investimento cospicuo fondamentale per rimettere in sesto e rafforzare il nostro patrimonio edilizio scolastico”, ha aggiunto.

“I fondi potranno essere utilizzati per interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico di scuole secondarie di II grado. Stiamo dando un grande supporto a province e città metropolitane, che proprio nei giorni scorsi hanno espresso a Palazzo Chigi la necessità di un aiuto nella gestione degli interventi a favore degli edifici scolastici dei quali sono proprietari. Partiamo con questo Piano pluriennale e andiamo avanti in sinergia con tutti i soggetti coinvolti per assicurare ai nostri studenti scuole sicure, belle e sostenibili“, ha concluso la vice ministra.

Cosa afferma il dossier UPI?

L’Unione delle Province d’Italia ha avviato tra dicembre 2019 e gennaio 2020 un monitoraggio tra le 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario volto alla verifica della capacità degli enti di realizzare, se destinatari di risorse mirate con procedure semplificate, un Piano di messa in sicurezza, manutenzione e modernizzazione degli edifici scolastici delle scuole secondarie superiori in gestione.

La situazione è critica, in quanto più del 51% degli edifici ospitanti scuole secondarie di secondo grado è stato costruito prima del 1976, e in tutto questi edifici sono 7.455, accolgono 2.635.582 studenti suddivisi in 121.171 aule.

Approfondisci anche: Normativa radon per abitazioni, scuole e luoghi di lavoro

Inoltre, dal 1998 ad oggi sono stati costruiti circa il 10% degli edifici ospitanti scuole secondarie di II grado, di cui il 45% è in zone ad alto rischio sismico.

Come scegliere le scuole da finanziare?

Gli Uffici tecnici delle Province hanno compilato una scheda indicando il fabbisogno per investimenti cantierabili nel 2020 e 2021, senza ammettere i progetti già finanziati attraverso qualunque fonte: comunitaria, nazionale, regionale o propria.

I progetti già presentati nei vari bandi che fossero risultati ammissibili ma non finanziati sono stati poi segnalati insieme a progetti riferiti a piccoli investimenti, realizzabili in tempi brevi, su cui non si dispone di alcuna fonte di finanziamento.

Le schede sono specifiche di ciascuna scuola e la identificano con:
– la necessità di intervento,
– il tipo di opera segnalata come necessaria,
– il fabbisogno stimato e
– la possibilità di aprire il corrispettivo cantiere nel 2020 o 2021.

È stato così creato un Piano nazionale dei fabbisogni delle scuole superiori italiane per il 2020 – 2021, che nel totale consta di 1.745 progetti per 2 miliardi 100 milioni.

>> Scarica il dossier completo dell’UPI

Ti potrebbe interessare: Bonus facciate, le novità della Guida Entrate punto per punto

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento