Dissesto idrogeologico, 361 milioni in Gazzetta. A chi vanno (prima)?

Annunciati a fine novembre dal Ministro Costa, i fondi realizzeranno 236 interventi di messa in sicurezza del territorio. La fetta maggiore delle risorse alla Sicilia

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (la n.14 del 18 gennaio 2020 n. 14) il Piano operativo per il dissesto idrogeologico per il 2019 da 361 milioni di euro. Previsti 236 i nuovi interventi di messa in sicurezza del territorio, che saranno realizzati con questa nuova tranche di fondi.

Quali regioni hanno priorità e quali sono le più finanziate?

Dissesto idrogeologico, chi gioverà più dei 361 milioni in Gazzetta?

Lo stanziamento trova copertura nelle risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020 deliberate dal CIPE a favore del Piano Operativo “Ambiente”. A seguito della pubblicazione del Decreto in GU, i fondi saranno erogati in via diretta, senza la necessità di stipulare successivi accordi di programma.

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“Si tratta di risorse ulteriori e immediatamente disponibili per la messa in sicurezza idrogeologica e per progetti immediatamente cantierabili”, aveva dichiarato a novembre Costa, specificando come la traiettoria di intervento adottata dal Ministero per contrastare una delle maggiori minacce per il nostro Paese non fosse basata sulla “sulla logica dell’emergenza” ma fosse, invece, incentrata su una “programmazione costante” con cui attuare “interventi specifici per attenuare i rischi e le criticità sull’intero territorio nazionale”.

Come sono suddivisi i fondi?

I cantieri coinvolgeranno 16 regioni (incluse le province autonome di Trento e Bolzano), che si spartiranno così i 361 milioni:
– all’Emilia Romagna andranno oltre 16 milioni di euro per due interventi, entrambi a Rimini;
– il Lazio riceverà oltre 30 milioni per realizzare sette opere delle quali la più corposa in termini di finanziamenti è la quella che riguarda la realizzazione della Variante a Monterotondo dello scalo per il suo innesto sulla Salaria e che costerà oltre 35,9 milioni;
– in Friuli Venezia Giulia saranno realizzati 13 interventi per un totale di oltre 15 milioni di euro;
– le Marche riceveranno 8 milioni per realizzare un intervento, quello relativo al Completamento delle opere di difesa costiera nei Comuni di Montemarciano e Falconara nord in provincia di Ancona;

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– il Piemonte riceverà, invece, 40 milioni di euro per 105 interventi (il numero più ampio) che avranno, però, un valore medio che si attesta sui 400-500 mila euro, ad eccezione della messa in sicurezza nel Comune di Sestriere della sede stradale interessata da un rilevante movimento del versante (a cui sono destinati 2 milioni) e i lavori di difesa idraulica a Cuneo che costeranno 1,3 milioni di euro;
Bolzano e Trento assieme avranno a disposizione quasi 18 milioni di euro per intervenire su 23 cantieri;
– la Toscana riceverà 11,2 milioni per cinque interventi;
– all’Umbria arriveranno, invece, 3,9 milioni per otto interventi;
– in Valle d’Aosta, dove sono previsti 3 cantieri, arriverà 1 milione di euro;
– in Abruzzo sarà realizzato un solo intervento dal costo pari a 11 milioni (si tratta della riduzione del rischio idraulico del Bacino idrografico del Fiume Saline);

– la Basilicata si vedrà recapitare 31,5 milioni per realizzare 18 interventi;
– alla Calabria spettano 9,8 milioni per 7 cantieri;
– in Campania saranno promossi cinque interventi per un costo complessivo di 38 milioni di euro;
– al Molise sono destinati 49,5 milioni di euro per ventisette interventi;
– la Puglia avrà 19,8 milioni per otto interventi;
– la Sicilia, infine, riceverà la parte maggiore dei fondi (oltre 56,8 milioni) per realizzare tre interventi tra cui il completamento del collettore pluviale B della Città di catania che costerà oltre 53 milioni di euro.

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Redazione Tecnica

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