BIM: la gestione della sicurezza in cantiere

Grazie alla condivisione delle informazioni si ha più controllo sul progetto e sull’intero ciclo di vita dell’edificio anche dopo la fase di progettazione

Scarica PDF Stampa

Quella che una volta era una pratica piuttosto statica e solo documentale, la progettazione del cantiere, oggi è divenuta molto più dinamica e attenta ai reali e possibili incidenti che possono verificarsi durante i lavori. Infatti, si fa più attenzione a diminuire la possibilità di incidenti, grazie all’ausilio del BIM e quindi dell’adozione di software specifici per ciascuna fase della progettazione.

Riassumendo velocemente ciò che sapete già sul BIM, l’acronimo BIM (“Building Information Modeling” è definito dal National Institutes of Building Science come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Si utilizza per l’ottimizzazione della pianificazione, la realizzazione e la gestione delle costruzioni mediante l’aiuto di un software; è una specie di “scatola” in cui vengono inseriti dati, disegni, schede tecniche della costruzione oggetto del lavoro preso in carico.

I dati raccolti possono essere combinati e collegati digitalmente, e questo rende molto più semplice e completa la progettazione, in quanto la costruzione può essere visualizzabile come un modello geometrico tridimensionale. Agli oggetti che la costituiscono, come finestre, solai o muri, è possibile associare oltre alle informazioni grafiche (spessore del muro, altezza ecc) anche informazioni come la trasmittanza termica, l’isolamento acustico ecc.

Leggi anche La gestione immobiliare tramite l’utilizzo del BIM

L’utilizzo del BIM sicuramente comporta meno errori e meno tempi morti rispetto alla progettazione classica, fatta di disegni cartacei e documenti, perchè in esso i modelli architettonico, strutturale, impiantistico, possono essere integrati tra loro in un unico modello virtuale (che li comprende tutti, anche se sviluppati dalle differenti figure professionali) mediante il formato IFC, cioè un formato di testo definito dalla ISO 10303-21 (“STEP-File“), in cui ogni riga consiste tipicamente di un singolo oggetto registrato, per facilitare l’interoperabilità tra le discipline di architettura, ingegneria, agronomia, ecc.

Grazie alla condivisione delle informazioni si riesce ad avere un maggior controllo sul progetto e sull’intero ciclo di vita dell’edificio anche dopo la fase di progettazione, in questo modo è più semplice monitorare il deterioramento dei materiali e programmare anche la loro manutenzione.

BIM e coordinatore della sicurezza nel cantiere

Proprio per questo l’utilizzo del BIM appare vantaggioso anche da parte del coordinatore della sicurezza nel cantiere. Permette infatti di esaminare il cronogramma già in fase di progettazione e di seguirne gli sviluppi passo dopo passo. L’utilizzo di un solo modello digitale e di varie informazioni in tutte le fasi del progetto rende possibile il controllo della programmazione dei lavori in tempo reale, con la possibilità di intervenire fin dalle prime fasi progettuali e tenendo sotto costante controllo il costo di realizzazione dell’opera.

In Italia la prima sperimentazione del BIM da parte della pubblica amministrazione ha riguardato la realizzazione della nuova palazzina alloggi collocata all’interno dei lavori previsti per l’adeguamento e messa a norma della Caserma dei Carabinieri “Lancieri di Montebello” di Milano.

In quell’occasione, il gruppo Harpaceas ha supportato il team di lavoro del Provveditorato alle Opere pubbliche di Lombardia e Liguria per tutta l’intera realizzazione del progetto, effettuando anche attività iniziali di formazione sugli strumenti software utilizzati e affiancando i componenti del gruppo di lavoro nella realizzazione dei modelli.

Oggi sono già in molti i professionisti che si sono aggiornati sull’utilizzo del metodo BIM in quanto vengono richiesti vari modelli (menzionati dalla norma UNI 11337) in base agli obiettivi fissati in ciascuna fase di lavoro. Per questo è diventato di grande utilità il modello del cantiere.

Grazie alla varietà di prodotti nelle librerie BIM, è possibile avere a disposizione oggetti specifici per la rappresentazione di attrezzature, macchinari, scavi, autoveicoli, ecc. che permettano la modellazione del cantiere virtuale.

BIM per il cantiere: cosa fare

Con il BIM è possibile ricreare esattamente la reale natura del territorio in cui si insedia il cantiere, cioè l’orografia del territorio con le sue criticità fisicamente presenti, corsi d’acqua, vegetazione, falle, pozzi, la viabilità presente in quella zona, gli edifici vicini, se vi sono istituti scolastici nelle immediate vicinanze e quindi aumentare le misure di sicurezza e recinzione in modo da ottemperare alla riduzione di tutti i rischi che si possono verificare, soprattutto in presenza di bambini o ragazzi. In questo modo sarà possibile anche individuare le possibili interferenze che si potrebbero verificare tra lavorazioni e relativi spazi operativi.

È importante quindi che il coordinatore della sicurezza abbia una visuale completa del progetto e quindi delle lavorazioni da mettere in atto, perciò il modello BIM lo aiuterà nella prima fase conoscitiva, inoltre mediante le interazioni delle diverse parti svolte dai vari professionisti riuscirà a pianificare le diverse lavorazioni in modo da individuare la più conveniente successione di esse sia in termini di sicurezza che di costi. I progetti BIM vengono condivisi da tutti i professionisti interessati tramite l’utilizzo dei BIM server che garantiscano accessi paralleli in tempo reale a tutto il team di progettazione.

Associando a ogni lavorazione le attrezzature in gioco e la durata il coordinatore della sicurezza riesce ad avere uno sguardo vigile su tutto il cantiere in atto e a minimizzare i rischi per i lavoratori e per ciò che circonda il cantiere. Grazie al modello 3D del progetto sviluppato con un approccio BIM il coordinatore della sicurezza può conoscere in ogni fase di lavorazione la tipologia e la quantità dei materiali necessari, organizzando al meglio la successione degli ordini ai fornitori e gli anticipi in funzione dello stato avanzamento lavori. Da questi dati è possibile effettuare una puntuale verifica di tutte le attività esecutive di cantiere e l’aggiornamento del giornale lavori.

Mediante l’ausilio del cronoprogramma all’interno del software il coordinatore della sicurezza conosce in anticipo la durata di ogni fase della lavorazione, le interferenze che possono nascere tra diverse lavorazioni (per esempio l’impiego contemporaneo degli stessi macchinari in lavorazioni concomitanti) o il verificarsi di imprevisti che vengono segnalati nel modello, valutati da tutti i professionisti grazie all’interazioni delle diverse parti e in tempo fattibile risolti e quindi gestiti nel miglior modo possibile.

Con l’utilizzo della metodologia BIM infatti è possibile accorgersi in maniera preventiva rispetto alla messa in opera di possibili criticità logistiche ed esecutive e inoltre è possibile tenere traccia di ogni modifica apportata ad un disegno di cantiere anche nel corso degli anni.

Il BIM si dimostra dunque molto utile nella gestione di tutto il cantiere con la diminuzione dei tempi grazie all’efficientamento del processo costruttivo e della gestione dell’opera e di garantire allo stesso tempo una più rapida captazione degli errori o imprevisti grazie alla presenza del modello virtuale e maggiore efficacia nella valutazione dei rischi.

Antonietta Puma

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento