Autostrade e concessioni, ecco il maxi bando. Ma qual è la strategia?

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«Manutenzione delle strade assurda, inchieste, arresti, una struttura in cui chi gestisce i cantieri non sa neppure dire quanti sono quelli aperti». È il ritratto delle infrastrutture italiane, perfettamente delineato da questa dichiarazione di Gianni Armani, ormai ex Presidente Anas.

Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, il 40 per cento delle infrastrutture ha più di 35 anni, e il nuovo contratto di programma che scade nel 2020 ha stanziato 23 miliardi, 11 dei quali per la manutenzione. Soldi provenienti dalle imposte, e la cui provenienza andrebbe meglio controllata.

E di chi è la colpa di questo sfacelo? Dei gestori privati, pubblici, Governo, amministrazioni? Forse basterebbe, come ipotizza nella sua tesi il giornalista Stefano Cigolani, che lo Stato svolgesse la sua funzione di controllo e indirizzo strategico.

Intanto, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha pubblicato il maxi bando per assegnare le autostrade attualmente gestite da Sias (gruppo Gavio). Vediamo i dettagli di questa importante gara!

Autostrade e concessioni, 2 miliardi per cosa?

Le tratte autostradali interessate da gara sono:
– la A21 Torino-Alessandria-Piacenza;
– la A5 Torino-Ivrea-Quincinetto;
– la bretella di collegamento A4/A5 Ivrea-Santhià;
– la diramazione Torino-Pinerolo;
– il Satt (Sistema autostradale tangenziale torinese).

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L’importo totale è di 2.022.185.799 euro, e la concessione prevede la gestione delle tratte autostradali nonché la progettazione e l’esecuzione dei lavori finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture stradali.

Il nuovo concessionario, quando entrerà a pieno regime lavorativo, si dovrà occupare di tutti i rapporti attivi e passivi, escludendo quelli finanziari esistenti alla data dell’effettivo subentro. Dovrà anche occuparsi di pagare i concessionari uscenti di un valore di indennizzo, se dovuto, di importo pari agli interventi realizzati e non ancora ammortizzati (prevedendo un tetto massimo di 305.614.000 euro).

Quanto dura la concessione?

La concessione ha durata di 12 anni e sarà aggiudicata in base a seguenti criteri:
– modalità di gestione dell’infrastruttura (massimo 10 punti);
analisi trasportistica (10);
– individuazione di un sistema di esazione che al contempo assicuri la tutela dei diritti dei consumatori, favorisca la crescita economica del territorio e sia orientata alla tutela ambientale (5);
– modalità di gestione/trasmissione informazioni per il concedente ai fini del monitoraggio delle attività in concessione e del mantenimento della corretta allocazione rischi in capo al concessionario (5);

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– tariffa unitaria iniziale di gestione per la tratta autostradale A21 Torino Alessandria Piacenza (17);
– tariffa unitaria iniziale di gestione per le tratte autostradali A5 Torino Ivrea Quincinetto, bretella di collegamento A4/A5 Ivrea Santhià e Sistema autostradale Tangenziale Torinese Satt (16);
– tariffa media unitaria di costruzione per le tratte autostradali A5 Torino Ivrea Quincinetto, bretella di collegamento A4/A5 Ivrea Santhià e Satt (12);
– tariffa media unitaria di costruzione per la tratta A21 Torino Alessandria Piacenza (10);
– corrispettivo di concessione da riconoscere al concedente non ammissibile ai fini tariffari (5);
sostenibilità economico-finanziaria, DSCR medio (5);
cronoprogramma interventi (3);
– durata della concessione (2).

Fino a quando è aperto il maxi bando?

Considerato che la concessione Ativa è scaduta nel 2016 mentre la Satap A21 è giunta a conclusione il 30 giugno 2017, le due autostrade vanno in gara in forma accorpata, per affidare con bando europeo una sola concessione.

Il bando rimane aperto fino al 18 novembre.

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Redazione Tecnica

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