Il Bonus ristrutturazioni vale per l’edilizia libera?

La risposta è SI, per ora. La situazione, però, potrebbe cambiare in futuro. Vediamo il perchè.

Lisa De Simone 19/09/19
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Edilizia libera e bonus ristrutturazioni. C’è il rischio che gli interventi per i quali non è necessaria neppure la CIL possano non essere più detraibili? Una questione risolta in maniera ufficiale dall’Agenzia delle entrate che con la risposta 383 pubblicata ieri conferma il sì alle detrazioni.

La situazione, però, potrebbe cambiare in futuro. È atteso, infatti, un parete del Ministero delle infrastrutture al quale l’Agenzia ha a sua volta girato il quesito.

Bonus ristrutturazioni per l’edilizia libera: si o no?

L’origine del dubbio

Tutto nasce dalla domanda di un contribuente che sta effettuando interventi di sostituzione degli infissi esterni e la ritinteggiatura della facciata. Per questo chiede di sapere se le opere restano fiscalmente detraibili visto che si tratta di interventi in precedenza classificati come manutenzione straordinaria, declassati invece dal decreto legislativo 20 novembre 2016 n. 222 a semplici opere di manutenzione ordinaria.

La detrazione, dunque, spetta ancora sì o no?

Bonus ristrutturazioni per l’edilizia libera: soluzione del dubbio

La risposta delle Entrate

La risposta dell’Agenzia è per il momento positiva. La detrazione è ammessa, si legge nella risposta, perché le modifiche introdotte dal  decreto legislativo non hanno riguardato le definizioni degli interventi edilizi contenute nell’art. 3 del D.P.R n. 380 del 2001, al quale rinvia l’articolo 16-bis del TUIR, che elenca gli interventi fiscalmente agevolabili. Di conseguenza, scrive l’Agenzia, deve ritenersi che le modifiche introdotte dal decreto nella definizione delle opere di manutenzione “non esplichino effetti ai fini delle detrazioni previste”.

Le cose stanno così, per il momento.

Bonus ristrutturazioni per l’edilizia libera: sospiro di sollievo?

La palla passa al Mit

Si può dunque tirare un sospiro di sollievo? Sì, ma solo per ora. Nella stessa risoluzione, infatti, l’Agenzia annuncia di aver a sua volta “girato” la questione al Mit, poiché la qualificazione dell’intervento dal punto di vista edilizio e urbanistico presuppone valutazioni di natura tecnica che esulano dalle competenze dell’Agenzia. Quindi le Entrate hanno ritenuto opportuno formulare una formala richiesta di parere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per stabilire se le modifiche intervenute in materia edilizia abbiano ridisegnato anche il confine tra gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria indicati nell’articolo 3 del Testo Unico.

In caso affermativo, infatti, le modifiche normative potrebbero avere conseguenze anche ai fini dell’applicazione delle agevolazioni fiscali.

Aspettiamo il Mit.

Lisa De Simone

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