Pavimentazione da giardino e piante, sempre più “divorzi”. Tutta colpa delle radici…

Non è facile combinare estetica, resistenza dei materiali e durata delle superfici esterne. Specie se si sceglie di avere una rigogliosa vegetazione: ecco alcuni trucchi e consigli pratici

Scarica PDF Stampa

Problemi di relazione tra radici e pavimento esterno? Per non parlare delle barbe e degli spelacchiati ciuffi d’erba che spuntano nelle fughe… Siccome è un buon periodo per falciare il prato e mantenere il giardino di casa, ecco ottime soluzioni e consigli per salvaguardare le pavimentazioni esterne.

Pavimentazione da giardino e piante, ecco la soluzione per una perfetta convivenza!

La pavimentazione per il giardino è un elemento da scegliere con attenzione, valutando le variabili a seconda delle proprie esigenze (non solo estetiche). Per poterla salvaguardare occorre anche valutare la tipologia e la posizione delle piante: gli alberi infatti, se piantati troppo vicini alla casa, potrebbero essere pericolosi per le strutture.

Prima di piantare alberi vicini alla casa, sarebbe opportuno informarsi accuratamente circa l’estensione dell’apparato radicale dell’albero adulto, mentre ricordiamo che per quelli esistenti ma da abbattere, è bene consultare l’ufficio tecnico del Comune e il locale ufficio provinciale forestale, in quanto potrebbero essere assoggettati a vincoli di tutela con conseguente multa pecuniaria in caso di abbattimento senza permesso.

Leggi anche: Bonus Verde, i dettagli della detrazione 36%

Circa le distanze da tenere dagli edifici, vale una semplice regola: la distanza minima che si deve lasciare tra albero e edificio deve essere pari ai due terzi dell’altezza dell’albero diventato adulto.

Come scegliere la pavimentazione adeguata?

Per scegliere il materiale giusto per i pavimenti da giardino bisogna considerare principalmente due caratteristiche:
– la resistenza;
– la durevolezza.

Se si deve coprire un’area molto grande, è importante assicurarsi che le piastrelle siano resistenti sia al carico sia agli agenti atmosferici, tenendo presente la zona in cui si vive: se sono presenti grandi quantità di piogge o sbalzi di temperatura, la pavimentazione dovrà essere particolarmente spessa e resistente per non essere danneggiata. Questa caratteristica è legata alla durevolezza della copertura: se è di qualità e viene installata nel modo corretto, si potranno evitare futuri lavori di manutenzione intensivi. Per questi motivi è sempre meglio affrontare un investimento iniziale e optare per una posa con materiali di qualità.

Potrebbe interessarti: Come preparare il proprio giardino alla stagione estiva

Quanto costano le pavimentazioni da giardino?

Non occorre spendere cifre alte per ottenere buoni risultati; oltre ai materiali, altri elementi che influenzano il costo sono la preparazione della base o il tempo necessario per la posa.

Quali sono i materiali migliori?

Ecco un esempio per alcune superfici standard:
– pavimentazione in calcestruzzo autobloccante;
– pavimentazione in gres porcellanato;
– pavimentazione in pvc.

Pavimentazione da giardino e piante, sempre più "divorzi". Tutta colpa delle radici... Schermata 2019 08 15 alle 18.11.00

La prima è una tipologia molto utilizzata perché possiede delle ottime proprietà fisiche, ed è infatti scelta principalmente per aree sottoposte a carichi pesanti. È l’ideale, ad esempio, per creare una zona parcheggio dell’auto in giardino. Anche i blocchi in calcestruzzo sono un’ottima soluzione, dato che è possibile realizzare diversi disegni a seconda gusti, e la posa è facilitata dalla tecnica a “secco” che prevede la disposizione dei mattoni su sabbia naturale, senza utilizzo di collanti.

Approfondisci: Manutenzione coperture impermeabili: responsabilità e sanzioni, se non la fai

Quelle in pvc, invece, sono le più economiche ma bisogna assicurarsi che siano resistenti e adatte alla pavimentazione esterna (spesso sono infatti fragili, ma con la giusta posa e un’attenta manutenzione possono durare fino a 10 anni). Esistono in diversi colori e formati e possono essere facilmente adattate allo stile del giardino.

Infine il gres porcellanato è un materiale ampiamente usato sia per interni che per esterni, ma nel secondo caso lo spessore delle piastrelle deve essere maggiore per garantire la giusta resistenza necessaria.

Si può usare il legno per i pavimenti da giardino?

Sì, ma ne esistono tipologie più prestanti che non si rovinano se esposte al sole o alla pioggia (o nel particolare caso del bordo piscina). Le pavimentazioni in legno vanno posate su una base composta da ghiaia e sabbia, opportunamente pressata con un rullo per rendere la superficie stabile nel tempo. Come per gli altri tipi di pavimentazione, è necessaria una pendenza per lo scolo delle acque, molto importante in questo caso perché eviterà ristagni e ne determinerà la durata.

Ci sono sul mercato anche pannelli in legno che presentano una base di supporto e che possono essere direttamente applicati sul terreno, ma è consigliabile comunque avere un fondo stabile, in modo da evitare problemi col passare del tempo, oppure posarli su un prato.

Sul legno: Collaudo strutture in legno, le 3 fasi: ispezione, diagnosi in situ, risultati

Di norma la pavimentazione in legno è sconsigliata per realizzare un vialetto o un’area per il parcheggio in giardino.

Ricordate di creare un’ottima base di appoggio!

Lo step più difficile e cui spesso non si dedica la giusta attenzione è la preparazione del fondo, che deve essere spianato e compattato nel modo opportuno. Se si procede ad una posa a secco, non occorrerà fare altro, mentre se la pavimentazione prevede l’uso di collanti, bisogna procedere alla stesura di una base, solitamente in pietrisco, che permette il drenaggio dell’acqua piovana.

La pendenza minima necessaria per evitare il fenomeno ristagno è una pendenza di circa il 2%. Si consiglia spesso anche di procedere alla disposizione di un ultimo strato in sabbia che servirà da letto per la pavimentazione.

Cosa piantare per evitare crepe o manutenzioni straordinarie?

Nel caso di pavimentazione irregolare si consiglia la semina della Dichondra repens, che è un’ottima scelta in quanto non va falciata. Tuttavia esiste un gran numero di piante piccole, quasi minuscole, che possono essere utilizzate tra le fughe della pavimentazione. La maggior parte ha bisogno di scarsissime cure e poca manutenzione.

Molto scenografico è il Timo serpillo, il pianta strisciante che resiste a salsedine, incuria, arsura e si adatta a piccoli spazi, interstizi tra rocce, muretti, colonizzando in breve tempo lo spazio a disposizione. Se ben curato ha una crescita veloce e forma dense collinette di foglie minute, che nel periodo di fioritura sono coperte da fiori color malva rosato.

Infine consigliamo il Trifolium repens: banale? Non proprio, dato il suo valore ornamentale scarsamente valutato. La specie più diffusa è quella selvatica.
È indubbiamente un’ottima scelta per le fughe della pavimentazione, e facile, perché basta distribuire pochi semi negli interstizi.

Leggi per approfondire: Consolidamento terreno: le tecniche tradizionali e quelle innovative

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento