Barriere architettoniche in zone balneari, quali regole?

È tempo di vacanze, di andare al mare e rilassarsi. Ma è davvero rilassante per tutti? No.

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Purtroppo come ben sappiamo per i disabili anche le vacanze possono risultare piene di barriere architettoniche, già dal solo ingresso in spiaggia. Tra le Regioni più attrezzate per il loro accesso troviamo la Liguria, la Toscana e l’Emilia Romagna, ma anche il sud, a Taranto, per esempio, sono nate delle iniziative volte a incentivare l’ingresso ai diversamente abili, tuttavia c’è comunque da fare ancora molto in tutto il territorio.

Barriere architettoniche in zone balneari: cosa dice la normativa?

Già l’articolo 27 della Legge 118/1971 specificava che “gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale di nuova edificazione dovranno essere costruiti in conformità alla circolare del Ministero dei lavori pubblici del 15 giugno 1968 riguardante l’eliminazione delle barriere architettoniche anche apportando le possibili e conformi varianti agli edifici appaltati o già costruiti all’entrata in vigore della presente legge”. E aggiungeva che “in nessun luogo pubblico o aperto al pubblico può essere vietato l’accesso ai minorati”.

Successivamente con la Legge 104/1992 si è entrati più nello specifico con l’articolo 23 “Rimozione di ostacoli per l’esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative” che riportava al punto 3: “Le concessioni demaniali per gli impianti di balneazione e i loro rinnovi sono subordinati alla visitabilità degli impianti ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236, di attuazione della legge 9 gennaio 1989, n. 13” (“Disposizione per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”), “e all’effettiva possibilità di accesso al mare delle persone handicappate.”

Come indicato dalla Legge 494/1993, “l’accesso al mare da parte dei soggetti handicappati è comunque garantito dalla realizzazione di idonee strutture per tratti orograficamente omogenei di litorale”, individuati dall’autorità marittima competente.

Successivamente con la Finanziaria 2007, Legge 296/2006 (articolo 1, comma 251) diventava d’obbligo “per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”. Comunque è necessario che lo stabilimento sia inoltre dotato di altri servizi come un parcheggio riservato in prossimità dell’accesso allo stabilimento, una postazione sulla spiaggia che possa essere attrezzata e resa accessibile, servizio igienico, spogliatoio e doccia adeguati, accesso a tutti i servizi presenti (area ricreativa, ristorazione), ecc.

Barriere architettoniche in zone balneari, la Guida di Legambiente

È nata anche una guida messa a disposizione annualmente da Legambiente “Il mare più bello” in cui vengono elencate le aree balneari più idonee rimarcando la presenza del servizio offerto ai diversamente abili.

Lo scorso anno con uno specifico protocollo d’intesa firmato dai gestori degli stabilimenti e l’amministrazione Comunale di Livorno, per esempio, sono stati attuati interventi per migliorare l’accessibilità come realizzazione di rampe in muratura, amovibili, pedane mobili, eliminazione di dislivelli, ecc…, c’è comunque ancora da fare per cercare di stimolare gli stessi gestori ad intervenire in modo da garantire a chiunque l’accesso al mare con la realizzazione di specifiche strutture e l’installazione di attrezzature e dispositivi idonei.

Tuttavia ciò non è sempre facile: per alcuni stabilimenti ci sono grossi impedimenti strutturali, sia per la struttura dello stabilimento sia per la conformazione naturale del litorale in cui è collocato.

Barriere architettoniche in zone balneari, le Ordinanze delle Regioni

Come ogni anno nelle varie Regioni sono state pubblicate, nel periodo pre-estivo, le Ordinanze che disciplinano l’esercizio delle attività sulle spiagge in cui sono anche annoverati gli interventi che si possono apportare per renderle accessibili alle persone diversamente abili durante tutta la stagione balneare.

Nella speranza che in tutti gli stabilimenti d’Italia siano possibili l’accessibilità e la fruizione al mare e alla costa da parte delle persone con disabilità motorie, non ci resta che augurare delle serene vacanze a tutti.

Le barriere architettoniche negli edifici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce una “Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap”. Il modulo di riferimento principale quando si parla di barriere architettoniche è l’ingombro di una sedia a rotelle quando compie una rotazione di 360°, che equivale a un cerchio dal diametro di 150 centimetri… Leggi Abbattere le barriere architettoniche, le regole base

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