Decreto Rinnovabili: come funzionano le nuove agevolazioni

L’installazione di nuovi impianti fotovoltaici molto probabilmente godrà di nuove agevolazioni ai fini della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Davide Galfrè 13/05/19
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Al momento, non è ancora certa la data di emanazione del Decreto Rinnovabili ma le notizie che circolano sosterrebbero che tale Decreto sarà pronto per la definitiva emanazione entro maggio/giugno 2019, anche dopo una lunga serie di modifiche avvenute durante la redazione dello stesso dovuta al perpetuarsi del dialogo Italia – Commissioni UE.

 

Fotovoltaico: in cosa consiste la nuova agevolazione?

L’agevolazione consisterà nel pagamento per il periodo garantito di vent’anni di una tariffa agevolata (si parla di 12 €/mWh) dell’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico e “venduta sul posto” oltre alla possibilità di auto-consumare l’energia prodotta (dunque di evitare di pagare l’eventuale consumo in bolletta). Gli impianti agevolabili devono avere una potenza minima di 20 kW, ma è chiaro che c’è più convenienza quanto più sono potenti gli impianti fotovoltaici.

Non ci sarà lo stesso vantaggio economico di 10 anni fa

L’agevolazione sarà certamente emanata nelle prossime settimane, ma, diciamolo subito, lo studio dei calcoli di convenienza redatti dagli addetti ai lavori ci mostrano che non si verificherà lo stesso vantaggio economico che si proponeva con le prime agevolazioni previste per chi, una decina d’anni fa, faceva installare i pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri fabbricati quand’anche cedendo in comodato d’uso o in locazione la copertura. In ogni caso una convenienza esiste ed è bene valutarne la possibilità, anche perché contemporaneamente sono aumentate di molto le rendite dei pannelli fotovoltaici che quindi assicurano una migliore produzione di energia.

Chi deve cogliere al volo l’occasione?

Chi non deve farsi scappare questa opportunità saranno sicuramente i proprietari dei capannoni, delle stalle o dei fabbricati che sono coperti con tetti in amianto: infatti nell’erogazione dell’agevolazione sono preferiti gli interventi con cui si eliminano coperture nocive (anche le cave dismesse ad esempio trovano spazio nel Decreto FER); anche i tetti su cui non è presente l’amianto da rimuovere potranno godere dell’agevolazione, ma saranno messi in un secondo piano.

Come usufruire della detrazione?

Un metodo per poter fruire della detrazione è quello per cui il proprietario interviene direttamente nell’investimento economico per la rimozione del manto di copertura esistente e la successiva posa dei pannelli fotovoltaici oppure l’altra soluzione è quella in cui il proprietario del fabbricato si mette in contatto con i posatori di impianti fotovoltaici con cui trovare l’accordo per la gestione della copertura (comodato d’suo, contratto di locazione ecc…) e, se l’impresa posatrice riterrà interessante l’intervento, si preoccuperà di redigere i documenti necessari per garantirsi l’agevolazione e, una volta che si sarà sicuri di ottenere l’agevolazione stessa, si avrà 18 mesi di tempo per realizzare i lavori di eliminazione dell’amianto e successiva posa dei pannelli fotovoltaici. In quest’ultima ipotesi il proprietario si troverà ad avere un tetto nuovo senza più il problema amianto e su di esso l’impianto fotovoltaico sarà di proprietà di chi ha eseguito l’investimento.

Non c’è solo il vantaggio economico

Come detto fin dall’inizio dell’articolo è possibile che il guadagno non sia altissimo e che, in taluni casi, potrebbe anche non esistere una vera e propria convenienza economica, ma vale sicuramente la pena chiedere informazioni per un preventivo anche perché la produzione energetica da fotovoltaico è rinnovabile ed ha dunque un valore più morale/ambientale che strettamente ed unicamente economico/speculativo.

In linea di massima si può dire, molto genericamente, che su impianti di 80/100 kW il rientro economico possa essere tra gli 8 ed i 12 anni assicurando un guadagno certo per tutti gli anni successivi, immaginando che un impianto fotovoltaico moderno possa durare per almeno 25/30 anni ed il trattamento fiscale agevolato è garantito per almeno vent’anni.

Ma se questi ultimi conti spannometrici valgono per chi volesse investire in prima persona, il consiglio per tutti coloro che fossero proprietari di capannoni, fabbricati, tettoie, stalle ecc. ecc. è quello di informarsi con un’impresa installatrice o con un perito elettrotecnico, ingegnere o geometra esperto del settore per verificare con un calcolo preventivo l’effettiva convenienza economica e le reali possibilità di rinnovare il tetto di copertura, specie se ancora in amianto.

Si rimanda ad eventuali ulteriori approfondimenti futuri in vista dell’imminente emanazione ufficiale del Decreto Fonti Rinnovabili.

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