Momenti di Topografia, terza puntata

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Ribadisco che la mia intenzione è quella di riferirmi a quella che chiamo la “topografia quotidiana”, senza scomodare cognizioni di alto livello, che lascio a chi è sempre desideroso di interventi “complicati” (leggi tutti gli altri Momenti di topografia).

Il rilievo per punti della collinetta diviene il modello tridimensionale adottato nella topografia, per rappresentare qualsiasi porzione di territorio o rilievo; per realizzare quest’ultimo  occorre  ottenere la posizione dei punti scelti sul terreno (possono essere anche migliaia) e, senza complicare troppo il discorso, essi devono essere proiettati su di una superficie di riferimento che, per la “normale” topografia, può essere un piano, detto topografico, tangente al modello assunto per descrivere la superficie tonda terrestre; quest’ultimo, per spazi limitati, può assumersi come una sfera, detta “locale“, che rappresenta, in maniera accettabile, il livello medio del mare (l.m.m.).

Nell’ambito di 11 km di raggio dal punto di tangenza fra le due superfici, estensione territoriale chiamata campo topografico, il modello geometrico terrestre è un piano, e le verticali (direzioni del filo a piombo), che passano per tutti i punti scelti sul terreno e che li proietta su detto  piano, possono dirsi parallele e ortogonali ad esso. Le intuibili anomalie di tale modello, con cui si sostituisce la sfera con un piano, sono ritenute ininfluenti nei riguardi dell’esattezza che si vuole ottenere nel rilievo topografico.

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Ao è la proiezione (ortogonale) del generico punto terrestre A sul piano topografico, sul quale ultimo si deve scegliere, ben ancorata  esso, una terna d‘assi cartesiana OXYZ; del punto-proiezione Ao si debbono determinare le coordinate cartesiane XA, YA, che vengono chiamate planimetria di A; la ZA, che in topografia viene generalmente chiamata quota (Q) o altimetria, completa la terna di coordinate (tre numeri), che occorrono per definire la posizione del punto A nello spazio tridimensionale scelto e di qualsiasi altro punto che si ritiene necessario per l’esatta descrizione di quella porzione di superficie terrestre.

Mentre per la planimetria il piano e la sfera possono dirsi coincidenti, per l’altimetria dei punti si deve tener conto dello scostamento fra le due superfici, di quell’errore x (attenuato dalla rifrazione atmosferica), che già oltre i 200m di raggio è spesso ritenuto intollerabile. Comunque nell’ambito di questi 200m anche per la quota dei punti si può assumere il piano e si badi bene che in questo ristretto ambito territoriale, equivalente ad un quadrato di circa 350m di lato, si esegue la maggior parte dei quotidiani rilievi topografici.

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Il piano topografico, la sfera locale, le verticali, le proiezioni dei punti, le coordinate  e tutte quelle entità geometriche assunte come modelli per la topografia le ha mai viste nessuno?

Roberto D’Apostoli

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