Equo compenso, ENNESIMO tentativo di vietare i bandi a 1 euro

Un emendamento al Decreto Semplificazione vincola le amministrazioni pubbliche al rispetto dell’equo compenso per i liberi professionisti. Se passa.

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Un emendamento al Decreto Semplificazione, in discussione al Senato, vincola le amministrazioni pubbliche al rispetto dell’equo compenso a favore dei liberi professionisti: le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi professionali, né affidare opere pubbliche, prevedendo un compenso ai professionisti non proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto. La pena è la nullità dei contratti.

Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, è soddisfatto e ritiene che il Governo abbia accolto la richiesta di una norma più stringente sull’equo compenso, già introdotto con la Legge di Bilancio 2018 che stabilisce infatti che il compenso sia conforme al Decreto Parametri, sostituendo la formulazione, introdotta dal Decreto Fiscale, secondo cui il compenso, per essere equo, avrebbe dovuto essere determinato “tenuto conto dei parametri”.

Equo compenso, cosa dice l’emendamento?

Si tratta di un nuovo tentativo di scngiurare la possibilità di pagare un progetto 1 euro. L’ennesimo tentativo: giustamente si continua a battere su questo argomento, ma è l’ennesimo tentativo. Servirà? La nuova forma dell’emendamento è più chiara, pensata per non lasciare spazio a equivoci. Davvero? La riportiamo di seguito:

Le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi professionali, né affidare opere pubbliche nell’ambito delle quali siano previsti incarichi professionali, il cui compenso pattuito non sia proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto”.

Inoltre, l’emendamento chiede che il compenso della prestazione professionale tenga conto “dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi”. In questo senso, va incontro a una delle istanze avanzate da Confprofessioni nel corso dell’audizione dell’8 gennaio.

L’emendamento deve essere accolto per mettere la parola fine al malcostume di molte amministrazioni locali, malcostume che ha causato pesanti conseguenze non solo su architetti e ingegneri, ma anche su altri professionisti, come commercialisti, avvocati e notai “costretti a compensi irrisori per prestazioni professionali complesse”, continua Stella.

Legge di Bilancio 2019, equo compenso: no all’obbligo per tutti

Nel disegno di Legge di Bilancio 2019 nessuna traccia della norma che rafforza l’equo compenso ampliando l’obbligo di riconoscimento a tutti i committenti

Redazione Tecnica

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