Regime forfettario, nuovi requisiti per le Partite Iva

Previsti nuovi requisiti per accedere al regime forfettario: alzata a 65 mila euro la soglia dei ricavi che consente di beneficiare dell’aliquota agevolata del 15%

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Novità in arrivo per le Partite Iva. L’emendamento 4.34 al disegno di legge di Bilancio per il 2019, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, prevede nuovi requisiti per l’accesso al regime forfettario. Da un lato viene aumentata la soglia dei ricavi utili per poter beneficiare dell’aliquota agevolata al 15% (flat tax), soglia che raggiunge la quota di 65 mila euro e dall’altro vengono introdotti una serie di paletti che riguardano i lavori svolti negli anni precedenti. In particolare verrà escluso dal beneficio dell’aliquota agevolata colui che lavorato prevalentemente per uno stesso committente negli ultimi due anni.

Regime forfettario, gli attuali requisiti per l’accesso

Gli attuali requisiti per accedere al regime forfettario sono stabiliti dalla Legge di Stabilità 2015 (Legge dello Stato 23/12/2014 n. 190) che, al comma 57, delinea i soggetti che non sono ammessi alla tassazione agevolata, tra cui indica coloro che nell’ultimo anno hanno incassato redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per un importo superiore a 30 mila euro, indipendentemente dal fatto che il rapporto di lavoro sia cessato.

Regime forfettario, quali novità saranno introdotte?

Tra le novità è previsto che il limite reddituale imposto dall’attuale regime forfettario sarà superato con l’estensione a 65 mila euro nel 2019.

Nella prima versione del disegno di legge di Bilancio per il 2019, era prevista l’esclusione dal forfettario con il limite fissato a 65 mila euro per i soggetti che svolgono la propria attività professionale prevalentemente nei confronti di datori di lavoro da cui hanno riscosso un reddito da lavoro dipendente o assimilato al lavoro dipendente negli ultimi due anni.

Con le modifiche in esame si chiarisce che sono escluse dal regime forfettario le persone fisiche che esercitino la propria attività prevalentemente nei confronti dei datori con i quali siano in essere rapporti di lavoro, o lo siano stati nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti riconducibili ai medesimi datori di lavoro. La norma appare intesa a evitare un incentivo indiretto alla trasformazione di rapporti di lavoro dipendente in altre forme contrattuali che godono dell’agevolazione. Leggi l’emendamento

Leggi anche Legge Bilancio 2019, il testo in discussione: rivoluzione regime forfettario

Regime forfettario, nuovo limite fissato a 65 mila euro

Come già precisato, il disegno di legge di Bilancio per il 2019 estende la quantità di professionisti che potranno beneficiare del regime forfettario, ovvero le partite Iva che generano un reddito annuo con limite fino a 65 mila euro, alle quali spetterà la tassazione sostitutiva con l’aliquota del 15%.

Saranno quindi interessati dalla nuova normativa e potranno applicare il nuovo regime forfettario a partire dal 2019, i contribuenti persone fisiche che esercitano un’attività d’impresa, arti o professioni che l’anno prima hanno realizzato ricavi o incassato compensi inferiori a 65 mila euro. Tale soglia sarà unica e valida per tutte le attività, mentre la vigente normativa prevede limiti diversi in relazione al codice ATECO.

Infine potranno beneficiare delle agevolazioni della misura “Resto al Sud” anche i professionisti che dalla vigente legge “Mezzogiorno” di cui al DM 174/2017 venivano esclusi. Infine è prevista un’opportunità riservata agli under 45: l’agevolazione che attualmente riguarda i progetti presentati da giovani imprenditori che hanno dai 18 ai 35 anni verrà estesa agli imprenditori e professionisti fino al raggiungimento del 45° anno di età.

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Redazione Tecnica

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