Edilizia scolastica, accesso ai finanziamenti per le ristrutturazioni: un vademecum

Un approfondimento sulle procedure di ammissione ai finanziamenti pubblici agli Enti locali in relazione all’ammodernamento e alla messa in sicurezza dei fabbricati scolastici italiani

Claudia Gregis 19/10/18
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Le condizioni del patrimonio dell’edilizia scolastica in Italia restano un tema centrale, sia nell’agenda politica, che dei media, ma anche e soprattutto per i cittadini, i quali rivendicano il diritto dei loro figli di poter frequentare scuole sicure. Il più recente rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente (2017) evidenzia che nonostante l’importo stanziato dallo Stato di 9,5 miliardi i risultati del progetto di ammodernamento del patrimonio edilizio scolastico sono ancora scarsi. Infatti solo 4 miliardi sono stati finora finanziati e solo la metà dei cantieri avviati sono conclusi.

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Edilizia scolastica: Programmazione nazionale per il triennio 2018-2020

Per il triennio 2018-2020 il Decreto attuativo dei finanziamenti è quello del 3 gennaio 2018, emesso di concerto dal Ministero dell’Economia e Finanze con MIUR e MIT (e pubblicato il 4 aprile 2018 in GU), che stabilisce l’ammontare delle risorse stanziate per le scuole pari a 1.7 miliardi di euro, inserite al cap. 7106 del bilancio di previsione del MIUR. Nel seguito viene esposto nel dettaglio quale sia la procedura prevista per accedere a tali finanziamenti.

In base al documento emanato le Regioni saranno autorizzate a stipulare mutui, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la finalità di favorire interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di edifici scolastici, nonché per la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici. Nella ripartizione tra regione e regione il MIUR utilizzerà i seguenti parametri, avvantaggiando quelle per cui gli interventi si dimostrano più urgenti:

– Edifici scolastici presenti nella regione
– Livello di rischio sismico
– Popolazione scolastica
– Affollamento delle strutture scolastiche

Nel definire ciascun piano regionale, ogni Regione dovrà dare precedenza alle seguenti attività:

– Interventi di adeguamento sismico, o di nuova costruzione per sostituzione degli edifici esistenti nel caso in cui l’adeguamento sismico non sia conveniente, ovvero di miglioramento sismico nel caso in cui l’edificio non sia adeguabile in ragione di vincolo di interesse culturale;
– Interventi finalizzati all’ottenimento del certificato di agibilità delle strutture
– Interventi finalizzati all’adeguamento dell’edificio scolastico alla normativa antincendio, previa verifica statica e dinamica dell’edificio
– Ampliamenti e/o nuove costruzioni per soddisfare specifiche esigenze scolastiche
– Ogni altro intervento diverso da quelli di cui alle precedenti lettere, purché l’ente certifichi che la struttura sia adeguata alle normative vigenti e i relativi dati inseriti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica.

A seguito dell’emissione dei bandi regionali, è altamente consigliabile che gli enti locali vi partecipino per ottenere l’inserimento dei propri interventi nella programmazione. Tale graduatoria infatti sarà poi valida per tre anni e potrà essere utilizzata anche per ulteriori finanziamenti e sarà possibile, di anno in anno, avanzare in base al miglioramento del livello progettuale posseduto.

Il quadro completo relativo alle fasi del processo di ammissione al finanziamento e le tempistiche previste è riportato nella tabella sottostante.

4 aprile 2018 Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 78/2018 del decreto relativo alla Programmazione nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020
2 agosto 2018 Entro 120 gg dall’adozione del decreto relativo alla Programmazione nazionale le Regioni trasmettono al MIUR i Piani Regionali triennali 2018-2020 degli interventi per l’edilizia scolastica.

Prima di tale data, quindi, le regioni stabiliscono i criteri, le procedure e le scadenze per raccogliere le domande degli enti locali e poi inserirle, con l’attribuzione di punteggi, secondo i criteri predeterminati, nella graduatoria dei Piani Regionali triennali 2018-2020

1 ottobre 2018 Entro 60 gg dall’avvenuta trasmissione dei Piani Regionali triennali 2018-2020, il MIUR approva con proprio decreto la Programmazione unica nazionale degli interventi per l’edilizia scolastica. Nello stesso decreto, il MIUR ripartisce tra le Regioni le risorse disponibili.

Alla luce di tale ripartizione sarà possibile conoscere quali interventi sono finanziati nella prima annualità del piano (anno 2018)

30 dicembre 2018 Entro 90 gg dall’avvenuta adozione della Programmazione unica nazionale 2018-2020, con decreto MIUR, di concerto con MEF e MIT, è autorizzato l’utilizzo delle risorse di cui al cap. 7106 del MIUR.

A seguito di ciò gli enti locali beneficiari dei finanziamenti per l’annualità 2018 sono autorizzati ad avviare procedure di gare, con pubblicazione di relativo bando, ovvero affidare i lavori, ove tali procedure siano già state svolte

30 dicembre 2019 Entro 365 gg dalla pubblicazione del decreto MIUR, di concerto con MEF e MIT, che autorizza l’utilizzo delle risorse (e permette l’indizione delle gare, ovvero l’affidamento dei lavori) gli enti locali devono giungere alla proposta di aggiudicazione (ex “aggiudicazione provvisoria”), pena la revoca del finanziamento.

Da tale momento, previa l’effettuazione dell’aggiudicazione definitiva e la stipulazione dei contratti d’appalto, nel giro di qualche mese, e quindi nei primi mesi del 2020, si potrà giungere all’effettiva consegna delle opere.

Fonte: anci

Edilizia scolastica, Fondo progettazione enti locali

Con il c. 1079 è stato inserito nello stato di previsione del bilancio del MIUR, il Fondo per la progettazione degli enti locali, al fine di cofinanziare la redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica e dei progetti definitivi per le opere destinate alla messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche, con priorità agli edifici e alle strutture scolastiche. Il cofinanziamento dello Stato può raggiungere importi fino all’80% dei compensi, fino ad un massimo di 60.000 € per intervento, e ha l’obiettivo di colmare la mancanza di risorse nelle fasi di avviamento dei progetti e di permettere agli stessi enti di presentarsi poi ai finanziamenti per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione e miglioramento. In particolare sono ammessi anche progetti di demolizione e ricostruzione, pur mantenendo la stessa destinazione d’uso, così come progetti finalizzati all’adeguamento degli edifici alla normativa sismica, o anche la messa in sicurezza edile ed impiantistica.

Il fondo è stato dotato di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2030 e sarà un decreto direttoriale del MIT a stabilire i criteri e le modalità di accesso, selezione e cofinanziamento dei progetti, nonché le modalità di recupero delle risorse in caso di mancato rispetto dei termini.

Per le Città Metropolitane e le Province le risorse sono già assegnate con quote minime fisse e massime variabili proporzionali alla popolazione, mentre i Comuni dovranno manifestare il proprio interesse, proponendo un massimo di tre progetti ciascuno, a seguito della pubblicazione di un avviso pubblico.

Per le attività di supporto ed assistenza tecnica connesse all’utilizzo delle risorse del fondo di progettazione, la Direzione generale per l’edilizia statale e gli interventi speciali stipula apposita convenzione con Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., quale istituto nazionale di promozione. Le richieste verranno gestite attraverso un’apposita piattaforma informatica che è in allestimento e verrà lanciata con il suddetto decreto attuativo.

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Claudia Gregis

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