Bando periferie, persiste lo stallo tra governo ed enti locali

Forse 56 città su 96 potrebbero cominciare i lavori con proprie risorse

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Non si è ancora risolta la contesa tra il Governo Conte e gli enti locali, iniziata il 20 settembre dopo il mancato sblocco del bando periferie e dei connessi fondi statali. Per questo motivo il presidente dell’Anci ci ha tenuto a confermare la totale indisponibilità di tornare ai tavoli istituzionali da parte degli enti locali, in mancanza di una risposta accettabile da parte del governo sulla questione. L’Anci, quindi, cerca di tenere il punto sulla vicenda, introducendo il discorso riguardo le risorse attraverso cui si potrebbero realizzare i progetti.

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Bando periferie, con sospensione nessuna soluzione

I tecnici dell’Anci hanno commentato la recente circolare della Ragioneria dello Stato, che include le indicazioni sulla “liberazione” degli avanzi di cassa dei comuni dal patto di “competenza”. L’Anci ha precisato che la “sospensione del Bando periferie non trova alcuna soluzione strutturale con i maggiori margini offerti agli enti locali nell’utilizzo dei propri avanzi”, sia perché l’ipotetico uso degli avanzi di cassa consisterebbe in “una sottrazione di risorse”, sia per “l’ampia difformità della distribuzione degli avanzi” tra i diversi comuni capoluogo.

L’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale) ha sottolineato che in base alle stime ci sono “solo 15 capoluoghi in grado di finanziare integralmente i progetti con avanzi liberi, circa 40 non dispongono di avanzi e i restanti 41 possono in teoria far fronte solo parzialmente agli oneri previsti dai progetti”.

L’Anci termina la nota evidenziando che sarebbe “quanto mai necessario che il Governo dia seguito all’impegno assunto qualche settimana fa per un intervento di chiarificazione, anche normativa, che confermi gli impegni presi con le convenzioni a suo tempo sottoscritte e permetta a tutti i beneficiari del Bando periferie di proseguire nell’attuazione degli interventi previsti”.

Circolare Ragioneria, sì agli investimenti

In merito alle novità contenute nella circolare della Ragioneria di Stato, l’Anci ha fatto sapere che già per l’anno finanziario 2018, gli enti locali hanno la facoltà di usare gli avanzi di amministrazione per finanziare gli investimenti, dal momento in cui “questi ultimi sono automaticamente coperti ai fini del rispetto del saldo di competenza dall’entrata rappresentata dallo stesso avanzo”. E inoltre ha specificato che “gli sforamenti del saldo 2018 per investimenti finanziati in eccesso attraverso l’applicazione di avanzi non costituiscono più motivo di preoccupazione per i responsabili finanziari e tecnici degli enti locali” e ciò vale anche quando “l’ente goda di spazi aggiuntivi assicurati dai patti orizzontali o verticali vigenti e, per qualsiasi motivi, finanzi con propri avanzi investimenti ulteriori rispetto agli spazi complessivamente ottenuti”. Infine la nota conclude: “L’assunto è a maggior ragione valido nel caso in cui l’ente abbia a suo tempo ceduto spazi finanziari ed ora ritenga di dover impiegare i propri avanzi per spese di investimento oltre la misura preventivata al momento della cessione”.

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Redazione Tecnica

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