Decreto terremoto: arriva ok dalla Camera, cosa cambia

Dopo il Senato, il decreto terremoto ha ottenuto il via libera nell’altro ramo del Parlamento

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La Camera dei deputati ha approvato il decreto terremoto con 398 voti favorevoli, 98 astenuti e nessun voto contrario, senza porre alcuna modifica rispetto al testo già approvato il 28 giugno in Senato. Il decreto legge terremoto prevede ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, interessati dagli eventi sismici. La prima versione del testo era stata approvata dal Governo Gentiloni ed in seguito è stato aggiornato al Senato attraverso le proposte portate avanti dal commissario di governo Paola De Micheli, fra cui le sanatorie per gli abusi edilizi su interventi di manutenzione straordinaria su parti strutturali realizzati prima del sisma senza Scia, la sanatoria sulle casette auto-costruite, la semplificazione degli adempimenti per la ricostruzione di immobili oggetto di condono edilizio (1985, 1994, 2003) con la pratica ancora aperta.

Decreto terremoto, prolungato stato di emergenza

Con il decreto terremoto lo stato di emergenza delle aree terremotate del Centro Italia, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018 ed è rimandata di nove mesi la scadenza per la consegna delle schede AeDes. Riguardo gli interventi di immediata esecuzione, viene estesa fino al 31 dicembre 2018 anche la scadenza prevista per l’invio della documentazione agli Uffici speciali per la ricostruzione.

Durante l’esame del decreto in Senato è stato introdotto l’articolo 06, che incrementa da 150mila a 258mila euro, l’importo massimo dei lavori. Superati i 258mila euro, per le imprese affidatarie degli interventi di immediata riparazione degli edifici privati con danni lievi, diventa dovuta l’attestazione del possesso dei requisiti di qualificazione di una Soa.

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Decreto terremoto, le parole del capogruppo 5S

Il relatore, l’On Stefano Patuanelli, nonché capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, ha affermato: “Il decreto ha raggiunto un grande obbiettivo: allineare la lunga sequela di scadenze, proroghe e sgravi alla giornata del 31 dicembre, al fine di fornire un quadro più chiaro e rassicurante. Alla stessa data è stato prorogato quindi lo stato d’emergenza, con 300 milioni di euro di stanziamento. Arriverà a fine anno anche la cosiddetta “busta paga pesante”, la sospensione del versamento dei contributi per i datori di lavoro, lo stop per canone Rai e bollette varie”.

Il decreto terremoto, tra le varie novità, allarga da 18 a 30 mesi, il tempo limite per trasportare e depositare i materiali di scavo nei siti di deposito intermedio che sono in grado di assicurare la sicurezza ambientale.

Entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, il commissario straordinario per la ricostruzione ha il compito di predisporre e pubblicare sul sito internet istituzionale le linee guida con le indicazioni per l’attuazione delle procedure e degli adempimenti legati agli interventi di ricostruzione.

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