Prestazione energetica edifici: calcolo con metodo dinamico orario, si può usare?

Facciamo chiarezza sulla possibilità di utilizzo, anche per quanto riguarda l’iter burocratico per il recepimento e le criticità

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La risposta è NO. A chiarirlo è stato direttamente il Mise, che ha detto che “tutte queste norme (UNI EN e UNI/TS 11300) richiamate dalla legislazione vigente potranno essere utilizzate solo quando saranno tutte disponibili nella loro versione aggiornata, di modo che sarà possibile garantire agli operatori e ai cittadini un’applicazione coerente, omogenea ed efficace del quadro per il calcolo della prestazione energetica negli edifici. I più impazienti dovranno così attendere che il lavoro sugli allegati nazionali e sui moduli aggiuntivi/sostitutivi sia portato a termine…”.

Calcolo prestazione energetica con metodo orario

Recepimento, utilizzo, criticità

Inoltre, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla possibilità dell’utilizzo del metodo orario per il calcolo della prestazione energetica degli edifici, anche per quel che riguarda l’iter burocratico per il recepimento di tale norma.

Il 21 giugno 2017 è stata pubblicata la ISO 52016-1:2017 che sostituisce un’altra norma europea, la UNI EN 13790 dalla quale sono derivate le UNI/TS 11300, ovvero le normative italiane di riferimento per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici. La ISO 52016 fa parte del nuovo pacchetto di norme europee che aggiornerà il metodo di calcolo dei fabbisogni energetici che non sarà più su base mensile ma su base oraria.

Il pacchetto di queste norme andrà a sostituire le attuali UNI/TS 11300. Questo importante cambiamento non avverrà però nell’immediato in quanto un buon numero di queste norme è corredato da cosiddette “appendici nazionali” che, al momento, sono del tutto vuote e devono essere completate dai vari enti normatori.

Appare chiaro che il primo passo per rendere effettivamente applicabili le nuove norme EN è la compilazione di questi allegati nazionali con i valori che meglio rappresentano il contesto legislativo e normativo Italiano.

Ma non è finita qui: nel corso dell’esame delle nuove norme da parte delle varie Commissioni Tecniche del CTI sono state purtroppo rilevate alcune criticità e lacune riguardanti principalmente i moduli inerenti l’emissione, le pompe di calore, la cogenerazione, i sottosistemi di accumulo e la distribuzione idronica (pompe di circolazione).

Si pensa che tutte queste parti saranno sostanzialmente riviste e riscritte a livello nazionale, cercando di essere comunque fedeli al format. Pertanto, chiarito che questo importante cambiamento non avrà, nell’immediato, alcuna ripercussione a livello nazionale, possiamo tranquillamente affermare che almeno fino a inizio 2019 è possibile procedere al calcolo della prestazione energetica degli edifici con la “classica” metodologia prevista dalla UNI/TS 11300.

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Redazione Tecnica

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