Opere incompiute, cantieri bloccati, ritardi: il sito per fare le segnalazioni

Il settore delle opere pubbliche è in una situazione di stallo. L’ANCE lancia un sito in cui visionare – e segnalare – le “opere che non riescono a partire, che sono ferme, in ritardo o incompiute a causa delle procedure farraginose”.

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Paese da codice rosso, tutto bloccato: infrastrutture al collasso, manutenzioni assenti, opere incompiute, cantieri che non partono”: è questa la descrizione che l’ANCE dà dell’Italia e della situazione di stallo in cui versa il settore delle opere pubbliche. Per fare qualcosa di concreto, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili lancia www.sbloccacantieri.it, il sito in cui visionare – e segnalare – le “opere che non riescono a partire, che sono ferme, in ritardo o incompiute a causa delle procedure farraginose, della burocrazia asfissiante e delle disfunzioni legate al Codice degli appalti”.

Si tratta, come ci tiene a sottolineare l’ANCE, di una “grande operazione di trasparenza e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei decisori nazionali”. L’obiettivo del nuovo sito è infatti quello di localizzare e censire tutte le opere ferme o in ritardo: al centro dell’home page troviamo infatti una cartina dell’Italia che contiene tutte le opere già individuate, Regione per Regione. In ogni Regione sono evidenziate le specifiche delle ultime segnalazioni, ed è disponibile il link per visionare l’elenco che ogni anno viene trasmesso all’Anagrafe delle Opere Incompiute tenuta dal Ministero delle infrastrutture.

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Per fare un esempio, per quanto riguarda la Lombardia, su sbloccacantieri.it è possibile trovare l’elenco ufficiale delle opere incompiute della Regione, e sono evidenziate tre situazioni:

1. Tratta Brescia-Verona dell’Alta velocità: il progetto definitivo da 1,9 miliardi di euro è stato approvato a luglio 2017, ma la delibera è stata pubblicata solo 8 mesi dopo l’approvazione, consentendo l’utilizzo di risorse stanziate più di 4 anni fa.
2. 1° lotto del raccordo autostradale tra l’A4 e la Val Trompia: intervento finanziato integralmente con fondi privati per un importo di circa 260 milioni di euro; si tratta di un’opera appaltata più di 10 anni fa il cui contratto non à ancora stato stipulato per varie problematiche. L’opera risulta bloccata per il rifiuto dell’ANAS (ente appaltante), di procedere all’aggiornamento dei prezzi, nonostante la presenza di sentenza esecutiva del TAR.
3. Accordi Quadro 46/2016 e 47/2016 del Comune di Milano: per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria su strade cittadine ci sono voluti 2 anni per aggiudicare gli accordi quadro, con ribassi di oltre il 50% per il 46/2016 e del 60% per il 47/2016.

L’ANCE invita così a non aspettare “il prossimo evento atmosferico intenso per accorgerci dello stato in cui versano strade, ponti, reti ferroviarie, edifici, spazi verdi e scuole. Le risorse ci sono ma rimangono sui conti correnti dello Stato. La burocrazia è asfissiante. Le norme sono incomprensibili anche per le pubbliche  amministrazioni che le devono applicare: bloccano le opere, ma non l’illegalità”. E lancia una proposta, un decreto legge per modificare il nuovo Codice Appalti e eliminare le procedure farraginose, e successivamente una “nuova riforma dotata di un regolamento attuativo che restituisca la certezza del diritto”.

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Redazione Tecnica

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