Cappotto termico: è da preferire agli altri tipi di isolamento?

Gli interventi di isolamento termico sulle strutture opache verticali si possono classificare in base al posizionamento del materiale isolante nella parete. Si può capire qual è il migliore?

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Si distinguono gli interventi all’esterno, con i sistemi di isolamento definiti “a cappotto“ o “a facciata ventilata” (Figura a sinistra dell’immagine in apertura) e gli interventi in intercapedine (Figura a destra). Il posizionamento del materiale isolante non influisce sulla trasmittanza termica U (W/mqK) della parete (cioè sulla trasmissione del calore) ma incide sostanzialmente sulla quantità di calore accumulato (durante il periodo di riscaldamento) dai materiali situati all’interno del materiale isolante (cioè verso l’ambiente riscaldato); più massa effi cace avranno questi materiali, maggiore sarà la loro capacità di accumulare calore.

Cappotto termico o isolamento in intercapedine?

Queste considerazioni consentono di valutare qual è la posizione dell’isolante da preferire (anche se, non sempre, ciò è praticamente possibile), in funzione del sistema di riscaldamento previsto e della destinazione d’uso degli ambienti:
la soluzione dell’isolamento all’esterno è da prevedere nel caso di riscaldamento centralizzato a funzionamento continuo, con intermittenza notturna; in questo caso, la quantità di calore accumulata dalle pareti, durante l’esercizio diurno, compensa le dispersioni notturne quando l’impianto è spento (cedendo all’ambiente il calore accumulato);
la soluzione dell’isolamento all’interno è da preferire nel caso di riscaldamento autonomo, cioè con ambienti riscaldati saltuariamente, dove si vuole ottenere rapidamente una temperatura confortevole (case per week-end, uffi ci, scuole, ecc.): la debole quantità di calore accumulata dal gesso rivestito o dall’intonaco sottile non è suffi ciente a compensare le dispersioni durante la notte, ad impianto spento;
– la soluzione con isolamento inserito nell’intercapedine rappresenta una soluzione intermedia alle due sopra indicate.

È importante rilevare che il posizionamento del materiale isolante determina in alcuni casi (isolamento in intercapedine ed isolamento all’interno) la presenza di ponti termici (sui quali è necessario intervenire), che potrebbero infl uire sul comportamento termico della parete (trasmissione termica e condense).

Verifica termoigrometrica

Tale verifica deve essere effettuata durante la fase di progettazione, allo scopo di controllare che non si verifichino:

fenomeni di condensa all’interno degli strati (condensa interstiziale) che compongono la parete: il manifestarsi di tale situazione provoca il degrado dei materiali che la compongono ed il progressivo peggioramento delle prestazioni termiche della parete. Questo processo si accelera quando la condensa si verifi ca nel materiale isolante;
fenomeni di condensa sulla superficie interna della parete (cioè verso l’ambiente abitato).

Per effettuare queste verifiche, che devono essere condotte per ogni mese dell’anno come prevede la Norma europea EN 13788, è necessario conoscere: le temperature e le condizioni igrometriche di progetto interne ed esterne dell’edifi cio e le caratteristiche di ciascuno strato di materiale componente la parete:
− spessore,
− conduttività termica,
− resistenza alla diffusione del vapore.

Condensa interstiziale

Il calcolo per effettuare la verifi ca della condensa interstiziale è definito dalla Norma europea EN 13788 (diagramma di Glaser) (Fig. 8); seguendo le indicazioni di tale norma, si calcolano i profili delle temperature e delle pressioni di vapore acqueo (saturo ed effettivo) all’interno della parete: se la pressione di vapore effettiva (Pe) raggiunge o supera quella della pressione di vapore saturo (Ps), si avrà formazione di condensa nella parete.

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Verifica della condensa interstiziale

Condensa superficiale

Questa situazione si verifica quando la temperatura della superficie interna della parete è inferiore alla temperatura di condensa dell’aria dell’ambiente abitato (Fig. 9): ad esempio, si avrà condensa superfi ciale quando, a fronte di una temperatura ambiente di 20 °C, con umidità relativa del 70%, tale temperatura sarà minore uguale a 14 °C.

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Verifica della condensa superficiale

Cappotto termico: tutti i vantaggi

Questo tipo di intervento consente di isolare efficacemente le superfici verticali di edifici esistenti o di nuova costruzione: tale intervento viene defi nito “sistema a cappotto” e prevede la posa del materiale isolante all’esterno delle strutture di tamponamento, protetto da un intonaco sottile.

I principali vantaggi di questo sistema sono:
– continuità dell’isolamento termico su tutte le superfi ci disperdenti;
– correzione totale dei ponti termici;
– eliminazione delle muffe causate da condensazioni superfi ciali in corrispondenza dei ponti termici;
– maggior comfort termico invernale ed estivo dovuto alla maggior inerzia termica delle pareti;
– protezione totale delle strutture dagli agenti atmosferici e dalle variazioni di temperatura.

Nel caso di interventi su edifici esistenti, questa soluzione presenta ulteriori aspetti positivi:
– consente l’agibilità degli ambienti durante i lavori;
– rallenta il processo di degrado dell’edifi cio, risolvendo anche il problema di infi ltrazioni d’acqua meteorica;
– conferisce all’edifi cio un rinnovato aspetto estetico.

Comportamento termoigrometrico

Il posizionamento dell’isolante all’esterno della parete fa sì che la struttura situata all’interno dell’isolante stesso, che ha una capacità termica considerevole, accumuli una consistente quantità di calore durante il periodo di riscaldamento diurno; calore che poi viene ceduto all’ambiente abitato durante lo spegnimento dell’impianto: tale situazione attenua gli sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte, migliorando il comfort termico dei locali abitati.

Questo articolo è tratto dal libro

Redazione Tecnica

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