Efficienza energetica: in Gazzetta il decreto attuativo

Come funziona il Fondo per l’efficienza energetica? Quando entra in vigore? E a cosa serve?

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Per l’avvio della fase operativa, si potrà contare su 150 milioni di euro già resi disponibili dal Mise, che destinerà anche un ulteriore introito annuale di circa 35 milioni nel triennio 2018-2020.

È entrato in vigore ieri (7 marzo 2018) il decreto 22 dicembre 2017 sulle “Modalità di funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica” (leggilo qui), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.54 del 6 marzo 2018, che individua le priorità, i criteri, le condizioni e le modalità di funzionamento, di gestione e di intervento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico dall’art. 15, comma 1, del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, nonché l’articolazione per sezioni del Fondo e le relative prime dotazioni.

Questo strumento si inserisce tra le misure per l’efficienza energetica che l’Italia ha adottato per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico indicati nella Strategia Energetica Nazionale. Il Fondo, dopo l’entrata in vigore della Legge di bilancio 2018, sarà ampliato con una sezione dedicata all’ecoprestito, a sostegno e potenziamento anche dell’ecobonus. Il meccanismo sarà operativo ENTRO 60 giorni dall’entrata in vigore con la pubblicazione delle regole applicative per la presentazione delle domande.

Fondo per l’efficienza energetica, come funziona e come viene finanziato

Il Fondo deve favorire, sulla base di obiettivi e priorità stabiliti dal decreto e dai successivi aggiornamenti, il finanziamento di interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica. Il decreto favorisce il finanziamento di interventi di efficienza energetica realizzati dalle imprese e dalla Pubblica Amministrazione per edifici, impianti di teleriscaldamento e processi produttivi.

Il Fondo sarà gestito da Invitalia e ha natura rotativa. Offrirà garanzie e finanziamenti a tasso agevolato con il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati, sulla base di un’adeguata condivisione dei rischi. Per l’avvio della fase operativa, ci saranno 150 milioni di euro (già resi disponibili) dal Ministero dello Sviluppo economico, che destinerà anche un introito annuale di circa 35 milioni di euro nel triennio 2018-2020.

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Redazione Tecnica

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