Materiali edili nocivi ma non solo: ecco le cattive abitudini da evitare

L’inquinamento indoor nelle case dipende dall’impiego di alcuni materiali edili non adatti, ma anche da scorrette abitudini di vita: quali soprattutto?

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Amianto, Radon, formaldeide, benzene, biossido di azoto, particolato, sono solo alcune cause più conosciute dell’inquinamento indoor, pericolose per la salute all’interno degli ambienti chiusi, anche se la convinzione di ogni cittadino è che l’inquinamento più minaccioso sia quello prodotto dalle ciminiere, i tubi di scappamento, l’industria e il traffico in genere.

Inquinamento indoor: conseguenze sulla salute

In casa sono situati i peggiori nemici per la nostra salute: l’inquinamento indoor, può scatenare reazioni molto fastidiose come le dermatiti, congiuntiviti, secchezza alla gola, tosse, mal di testa, emicranie, ma non solo. Infatti molti concentrati nocivi presenti anche nei materiali edili, possono addirittura portare al decesso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità – ha sottolineato che la permanenza negli ambienti chiusi provocherebbe circa quattro milioni di morti l’anno in tutto il mondo. Una emergenza sanitaria da non sottovalutare, specialmente tenendo conto del fatto che si trascorrono, in media, venti ore al giorno all’interno di luoghi confinati.

Molti studi scientifici hanno confermato questa situazione preoccupante: uno studio condotto lo scorso anno negli Stati Uniti da un’équipe di ricercatori della George Washington University, per esempio, ha identificato ben 45 sostanze chimiche dannose sospese nel 90% dei campioni di polvere prelevati dalle abitazioni oggetto di indagine. Tra queste, ftalati e fenoli, notoriamente dannosi per il sistema riproduttivo e potenzialmente cancerogoni, oltre che fluorurati, pericolosi per l’apparato digerente e per il sistema nervoso.

L’inquinamento ambientale arreca anche disturbi del neuro sviluppo, come l’autismo e altri ostacoli dell’apprendimento. Gli studi sull’epigenetica hanno convalidato la tesi che l’ambiente interferisce sul genoma, anche dopo la nascita ed è quindi in grado di modificare l’espressività genetica. In sistemi fragili come i bambini nati pretermine – i disturbi del neuro sviluppo hanno piu’ probabilita’ di manifestarsi in soggetti esposti a fattori ambientali negativi, come inquinamento da metalli pesanti, radiazioni, sostanze chimiche.

Contribuiscono al costituirsi di ambienti insalubri, anche le diverse abitudini di vita della popolazione, la presenza di arredi realizzati con materiali ad alta concentrazione tossica  e l’uso di prodotti di largo consumo. Gli inquinanti di origine interna, che peggiorano l’aria interna degli edifici, infatti, oltre ai materiali da costruzione, sono ascrivibili:

  • alla presenza di persone, animali, piante;
  • alle attività che si svolgono negli ambienti;
  • agli impianti di condizionamento;
  • ai materiali di arredo e corredo;
  • ai prodotti di largo consumo.

Alcuni contaminanti derivano dalle attività quotidiane, come per esempio i gas generati dalla combustione o i particolati respirabili, provocati direttamente dall’azione dell’uomo, quali il fumare, il cucinare, il riscaldare l’ambiente; altri inquinanti, invece, come i batteri, le escrezioni corporee, i residui del ricambio naturale (peli, forfora), sono derivati dalla presenza stessa dell’uomo, degli animali domestici e delle piante negli edifici. Altre sostanze derivano dai prodotti per la manutenzione e la pulizia delle varie parti della casa (essenzialmente composti organici volatili).

Inquinamento indoor: come salvaguardarsi

Per salvaguardare la salute dall’inquinamento indoor che risulta essere al 3° posto tra i massimi fattori di rischio per la morte di persone di tutte le età e ambo i sessi, possono essere tenuti presenti i seguenti comportamenti:

  • Introdurre mobili, apparecchiature o utilizzare prodotti di consumo composti da sostanze il meno pericolose possibili.
  • Non fumare e non permettere ad altri di fumare né in casa né in auto
  • Seguire le indicazioni riportate sulle etichette dei prodotti per la pulizia della casa e non mischiarli.
  • Controllare l’umidità, che non deve superare il 40-50% ed evitare la comparsa di macchie di muffa sui muri.

Alcune piante da appartamento aiutano a ripulire l’aria dagli inquinanti, e in modo particolare dalla formaldeide. Consigliate  dracena, aloe, clorofito, crisantemo, gerbera, giglio, peperomia, falangio, sansevieria e ficus.

Assicurarsi poi, che gli impianti del gas e tutti i dispositivi che bruciano gas o altri combustibili siano ben installati, e curarne la manutenzione. Areare i locali almeno due volte al giorno e aprire sempre la finestra dopo aver cucinato (o mentre si cucina).Cambiare i filtri dei condizionatori a ogni inizio stagione e, nel periodo di utilizzo, lavarli con acqua e sapone ogni due settimane.

Inquinamento indoor: il ruolo dei tecnici

Il ruolo dei professionisti dell’area tecnica è diventato fondamentale per delimitare i danni alla salute della popolazione; questi oltre a partecipare alla rivalutazione di una edilizia sana e sostenibile, hanno il compito di partecipare all’informazione  della committenza per garantire e tutelare la popolazione nel rispetto degli obiettivi della strategia Europa 2020.

Patrizia Traietti

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