POS obbligatorio, ad architetti e ingegneri non serve

I motivi precisi per cui il POS non ci serve: tempistiche e modlità dei pagamenti, importi, detrazioni fiscali con bonifico. Insomma, i POS sarebbe solo un costo in più.

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Per il pagamento delle attività svolte da ingegneri e architetti il POS non è necessario. Per tempistiche, importi e rapporto tra cliente e professionista, il pagamento delle prestazioni di architetti e ingegneri liberi professionisti è corrisposto il più delle volte con bonifico, molto spesso a costo zero, e non tramite POS. Il POS obblligatorio (a proposito, dove eravamo rimasti?) sarebbe solo un ulteriore costo per il professionista, che lo utilizzerebbe. Inoltre, le prestazioni di progettazione o direzione dei lavori si realizzano su un arco di tempo più o meno ampio e spesso la parcella prevede compensi superiori ai mille euro.

Il committente paga con bonifico bancario. Da quando ci sono le detrazioni per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica o antisismica, le prestazioni vengono pagate secondo procedure specifiche con bonifico bancario.

Inarsind, per tutti questi motivi, invita il Governo a escludere gli ingegneri e gli architetti dall’obbligo di POS. E… a mali estremi estremi rimedi. Inarsind si richiama all’art. 693 del Codice Penale, che recita: “chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa fino a trenta euro”. L’illecito si verifica, quindi, non in mancanza del POS ma solo in caso di mancata accettazione del suo utilizzo se lo richiede il cliente.

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No al POS per architetti e ingegneri: ecco i motivi

Riportiamo tutto il testo con cui Inarsind ha chiesto di non imporre il POS ad architetti e ingegneri.

“Già nel 2013 Inarsind sottolineò la poca pertinenza dell’utilizzo del POS con l’attività tipica di ingegneri ed architetti liberi professionisti. I motivi che avevano spinto Inarsind ad essere contrari all’introduzione dell’obbligo del POS per architetti ed ingegneri non sono mutati nel tempo.

Tempi e procedure della prestazione

Anzitutto tipicamente l’espletamento delle prestazioni di architetti ed ingegneri non vedono un committente recarsi presso lo studio del professionista, ritirare un prodotto o fruire di un servizio e quindi procedere al pagamento.

Le prestazioni di progettazione, e ancor più di Direzione dei lavori, si espletano su un arco di tempo che può essere più o meno ampio, e tipicamente, dato che i compensi minimi possono corrispondere a qualche centinaio di euro ma risultano più spesso superiori almeno ai mille euro, vengono pagate, dopo presentazione di avviso di parcella, con bonifico bancario a fronte della relativa fattura; molto spesso anche con tempi molto dilazionati rispetto alla prestazione ed all’emissione dell’avviso.

Detrazioni per ristrutturazione e risparmio energetico

Inoltre, a seguito delle diverse misure di defiscalizzazione messe in campo negli ultimi anni per l’esecuzione di lavori di ristrutturazione, risparmio energetico etc, tutte le prestazioni connesse a tali pratiche, comprese le progettazioni e direzioni lavori, vengono pagate secondo procedure specifiche che prevedono l’utilizzo del bonifico bancario. Le modalità operative di architetti e ingegneri liberi professionisti sono pertanto tali, per tempistiche, importi e rapporto tra cliente e professionista, da non corrispondere a quelle del pagamento mediante POS.

POS obbligatorio, nessun vantaggio solo costi

Si ritiene quindi che l’estensione di tale obbligo ai professionisti architetti e ingegneri non vada a introdurre alcun vantaggio o miglioramento del servizio per il cliente, che mai riteniamo si recherebbe presso lo Studio appositamente per pagare con il POS quando può facilmente fare un bonifico on line, molto spesso a costo zero, costituendo invece un ulteriore costo da sostenere per il professionista che nessun utilizzo farebbe del servizio.

Come già espresso anche in una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan, Inarsind ritiene si debbano escludere dall’applicazione dell’obbligo di utilizzo del POS le categorie professionali, come architetti ed ingegneri, per le cui modalità operative non porterebbe alcun vantaggio alla collettività. In alternativa il rimando all’art. 693 del Codice Penale potrebbe in qualche modo risolvere la problematica per architetti ed ingegneri, determinando l’illecito non in mancanza del POS ma solamente in caso di mancata accettazione dell’utilizzo dello stesso su richiesta del cliente.”

E i geometri?

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Redazione Tecnica

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