
Secondo i dati Inail nei da gennaio a luglio 2017, i morti sono 591, aumentati del 5,2%, 29 in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Più 1,3% i feriti: 380.236 le denunce, 4.750 in più rispetto allo stesso periodo del 2016, per effetto di un aumento infortunistico dell’1,2% registrato per i lavoratori (2.832 casi in più) e dell’1,4% per le lavoratrici (oltre 1.900 in più).
Morti sul lavoro 2017: i dati
I casi di morte degli uomini sono saliti da 506 a 531 (+4,9%) mentre le donne sono passate da 56 a 60 (+7,1%). Mentre in agricoltura e nel settore pubblico i casi di morte sono diminuiti, nell’industria e nei servizi l’incremento è stato molto rilevante, il 10,4% in più, da 450 del 2016 a 497.
Denunce di infortunio 2017: i dati
Le denunce d’infortunio sono aumentate al Nord (oltre 5.800 casi in più) e al Centro (+245), mentre sono diminuite ancora al Sud (-985) e nelle Isole (-337). Gli aumenti maggiori delle denunce si sono verificati in Lombardia (+2.821) ed Emilia Romagna (+1.560), mentre le riduzioni maggiori sono Puglia (-672) e Sicilia (-658).
Diminuiscono invece, sottolinea l’Inail, le denunce di malattie professionali (-3,6%).
E’ sempre un dispiacere vedere questi dati. Nonostante ci sia un Decreto legislativo che regolarizza in maniera chiara ed esaustiva tutto quello che andrebbe fatto per prevenire, in Italia si continua ancora a morire.
Speriamo che aziende e operatori si ravvedano, mettendo in campo, tutto il necessario per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.