Compensi professionali: serve l’autocertificazione per ottenere il titolo abilitativo

In Sicilia, un nuovo articolo della legge 16 introduce l’autocertificazione obbligatoria del compenso professionale per avere il titolo abilitativo

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Ma solo in Sicilia: la IV Commissione dell’Assemblea Regionale ha approvato il Disegno di legge n. 1259 con cui viene modificata la legge regionale 16/2016 e con cui vengono messi in connessione diretta il pagamento dei compensi professionali e il rilascio del titolo abilitativo.

Infatti, un nuovo articolo, dal titolo “Documentazione relativa alle spettanze dovute ai professionisti per le procedure di rilascio dei titoli abilitativi”, obbliga il Comune, per poter emettere un titolo abilitativo, ad acquisire l’autocertificazione dei professionisti sul pagamento del compenso professionale per le prestazioni svolte. Se non c’è l’autocertificazione, il titolo abilitativo è sospeso per 90 giorni. In questo modo maggiore è la possibilità di avere la certezza che i compensi dovuti ai professionisti vengano effettivamente versati.

Compensi + autocertificazione = titolo edilizio

L’articolo è composto da 5 commi:

Autocertificazione delle prestazioni per titoli abilitativi

  1. Con la comunicazione di fine lavori relativa ai titoli abilitativi di cui alla presente legge, il Comune acquisisce l’autocertificazione dei professionisti incaricati della progettazione dei lavori, nonché dei soggetti incaricati delle prestazioni inerenti all’esecuzione dei lavori, relativa al pagamento dei compensi professionali per le prestazioni svolte così come previsto da contratto stipulato tra le parti ai sensi dell’articolo 9, comma 4, della legge 24 marzo 2012, n. 27.

Autocertificazione allegata all’agibilità

  1. All’attestato di agibilità di cui all’articolo 24 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, è allegata l’autocertificazione del compenso di cui al comma 1.

Comunicazione di sostituzione dei professionisti

  1. Qualora, durante il corso dei lavori, il titolare del titolo abilitativo provveda alla sostituzione dei professionisti incaricati della progettazione dei lavori nonché dei soggetti incaricati delle prestazioni inerenti all’esecuzione dei lavori, la comunicazione al Comune della nomina del nuovo tecnico incaricato è corredata dall’autocertificazione del tecnico sostituito relativa al saldo delle spettanze professionali.

Ipotesi di contenzioso

  1. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 non si applicano nelle more dell’accertamento di un’eventuale responsabilità professionale del tecnico incaricato ovvero nell’ipotesi di contenziosi.

I titoli abilitativi non valgono senza autocertificazione

  1. In mancanza delle autocertificazioni del compenso di cui ai commi 1, 2 e 3, l’efficacia dei titoli abilitativi di cui alla legge regionale n. 16/2016 è sospesa per 90 giorni.

La norma viene riconosciuta da alcuni come il provvedimento che potrebbe risolvere il problema della certezza dei compensi professionali in Sicilia. È di questa opinione, per esempio, il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento Alfonso Cimino che auspica che l’approvazione dell’emendamento sia sostenuta “da tutta la deputazione agrigentina”.

ANCE: un grave errore

Nella fazione opposta, c’è chi vede nella norma solo un appesantimento burocratico che toglierà spazio alla manovra commerciale dei professionisti, senza migliorarne la posizione rispetto ai compensi professionali che devono ricevre per le prestazioni svolte.

Contraria ANCE Sicilia che sostine che “sia un grave errore, sia giuridico che tecnico, condizionare il rilascio da parte del Comune, e persino la sua validità nel tempo, del certificato di agibilità (documento che attesta l’accertamento, da parte del pubblico ufficiale, dei criteri strutturali, statici e di salubrità dell’immobile) all’avvenuto pagamento solo del progettista e del direttore dei lavori, che invece è un evento amministrativo derivante dai rapporti contrattuali fra i contraenti. Se il fine è quello di blindare il saldo delle fatture dei professionisti, non è questo il modo migliore: così si aggiungono solo adempimenti, si gravano gli uffici, si rallentano le procedure di fine lavori e, di conseguenza, anche le compravendite, da cui dipendono gli incassi delle imprese che a loro volta devono pagare tecnici, lavoratori e fornitori. E si nega la possibilità ai proprietari di avviare in tempi certi nuove attività o di realizzare progetti”.

A livello nazionale, il Comitato Noi professionisti si è riunito all’inizio di luglio per studiare una proposta di legge che riporti al centro dell’attenzione la qualità della prestazione e l’equo compenso.

Redazione Tecnica

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