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Emendamenti alla Manovra. Su Imu e rendite catastali le novità più importanti

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Manovra: emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio

Ore 22 di ieri, 13 dicembre 2011. Mario Monti si presenta alla Commissione Bilancio della Camera e ottiene il via libera. Ore 10 di oggi, 14 dicembre. La Manovra arriverà in Aula. Il Decreto Salvia Italia compirà quindi gli ultimi passi per avvicinarsi alla definitiva approvazione. Una precisazione: le modifiche dovrebbero valere circa 2 miliardi di euro. Ma vediamo cosa si è deciso di cambiare questa notte.

Ici – Imu. È stata alzata la franchigia sull’imposta sulla prima casa: era di 200 euro arriva fino a 400 solo per chi ha figli a carico.  I partiti avevano chiesto a Monti un alleggerimento della tassa (nella bozza era fissata al 4 per mille con esenzione di base di 200 euro). Con l’emendamento, la detrazione sale per le famiglie con figli conviventi minori di 26 anni. La detrazione base rimane ferma 200 euro e, dal 2014, scenderà a 170 euro; quella massima è di 400. Una novità importante, che va incontro alle famiglie più numerose, consiste nel fatto che tale detrazione è maggiorata di 50 euro per ciascun figlio più grande di 26 anni, a patto che naturalmente dimori abitualmente e sia residente all’anagrafica presso l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
In generale, sono positivi i commenti da parte del mondo della politica. Ma non quelli  del mondo dei costruttori. Il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili Paolo Buzzetti sostiene che la reintroduzione dell’ Ici-Imu non è avvenuta in modo equo e la manovra del governo Monti è depressiva per il settore dell’edilizia, già in difficoltà. L’imposta così strutturata scatterà dal 1° gennaio del 2012. I Comuni possono, sulle prime case, aumentare o diminuire la percentuale delle imposte di due millesimi di punto. Il Comuni potrebbero poi alzare la franchigia.

Imposta sulle case all’estero.  È dello 0.76%. La tassa comprende gli immobili destinati a qualsiasi uso, di proprietà delle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato. L’imposta è dovuta “proporzionalmente alla quota di possesso e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso”. Dovrebbero rientrare in questo modo 98,4 milioni l’anno dal 2012.

Rendite catastali. Sono state rivalutate del 60%. Rappresentano il moltiplicatore per il calcolo dell’imposta da pagare. L’inasprimento del tributo viene calcolato in una cifra di poco inferiore del 75% (discrezionalità dei Comuni: 3 per mille). È stato aumentato il coefficiente per la rivalutazione delle rendite catastali per banche e assicurazioni: dai 50 previsti dalla normativa attualmente in vigore, si era passa arrivati a 60 nella bozza della manovra, ora la quota è 80.


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1 COMMENTO

  1. sarò impopolare ma non sono d’accordo che sia equo: se l’Imu è una imposta sui servizi resi dal comune per la casa, più persone la abitano e più persone ne usufruiscono; quindi, semmai, le famiglie numerose dovrebbero pagare di più: come accade per l’imposta sui rifiuti che aumenta con l’aumentare delle persone del nucleo familiare, dato che si presume producano più rifiuti quante più esse siano.
    Semmai, se si voleva dar un segno di aiuto si doveva verificare se si è proprietari della casa o proprietari del mutuo relativo.
    Faccio notare che, a mio parere, nell’Imu, che si riferisce ai servizi resi dal Comune alla casa, dovrebbe essere già compreso il prezzo della raccolta rifiuti che, invece viene fatta pagare due volte dato che vi è, nella manovra, anche prevista l’imposta sui rifiuti.
    Per la rivalutazione della case si aumenta semplicemente il prezzo con una percentuale, senza riformare le categorie catastali che, magari, classificano ancora a4 appartamenti da milioni di euro nei migliori posti di’Italia e, solo perché costruiti recentemente, A2 appartamenti economici in periferia: in pratica: i ricchissimi pagheranno meno di chi abbia una casa in periferia.

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