Bando periferie: recupero dei territori degradati e antidoto al terrorismo

Riassumiamo la storia del Bando Periferie e prendiamo in considerazione le affermazioni della Boschi, secondo la quale la riqualificazione serve per combattere il terrorismo

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Entro pochi giorni dovrebbero essere liberati i provvedimenti per lo stanziamento di 1600 milioni di euro a completamento del finanziamento di tutti i progetti del Bando Periferie. Le Delibera Cipe e il Dpcm ammontano a 800 milioni ciascuno e sono all’esame della Corte dei Conti.

Parola della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, al convegno Rigenerare le periferie: innovare le città. Dal bando alla strategia tenutosi a Bergamo il 6 e 7 giugno.

Il bando, ha sottolineato la Boschi, “è nato dalla necessità di rammendare i territori ma anche come antidoto all’odio, all’indomani degli eventi terroristici verificatisi in alcune periferie europee”. Un argomento difficile e complesso, su cui bisognerebbe ragionare con cautela e sulla base di un piano preciso di azione. La riqualificazione è davvero un antidoto allo sviluppo di cellule terroristiche? La risposta non è certa, ma è sicuro che anche un luogo riqualificato può essere scenario di un attentato. Quindi, parlare di “antidoto” al terrorismo sembra un approccio molto superficiale e ingenuo.

Bando periferie: riepiloghiamo

Il bando Perifierie, o Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia è stato istituito dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge 208/2015, commi da 974 a 978) con 500 milioni di euro.

Al Bando del Dpcm 25 maggio 2016 erano candidati 120 progetti, in 13 città metropolitane e 107 comuni capoluogo di provincia. Ma i 500 milioni di euro non sarebbero stati sufficienti per realizzarli tutti. A novembre 2016, il Governo ha deciso di finanziare tutti i progetti presentati, con altri 1.600 milioni aggiunti ai 500 milioni iniziali. Il 5 gennaio 2017 è stata pubblicata la graduatoria di tutti i 120 progetti presentati.

Gli iniziali 500 milioni sono serviti per i primi 24 progetti. Ai 96 progetti rimanenti ci ha pensato la Legge di Bilancio 2017, tramite due vie, per un fabbisogno di 1,6 miliardi di euro: 800 milioni di euro dal Fondo Investimenti, assegnati dal Dpcm che sta per arrivare;  800 milioni di euro dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, con la Delibera Cipe che sta per arrivare.

Periferie: altri fondi

Ha dichiarato inoltre: “abbiamo stanziato risorse ulteriori per alcune periferie, da Lorenteggio a Ostia, 100 milioni di euro per gli impianti sportivi nelle periferie e stanziamenti per il recupero dei centri storici” (del Fondo Sport e Periferie istituito dal decreto Expo-Giubileo). Successivamente sono stati finanziati tutti gli altri interventi, per un totale di 183 milioni.

Un ulteriore bando da 78 milioni di euro per le periferie degradate, corrisponde all’ammontare del ‘Bando periferie degradate’ 200 milioni di euro istituiti dalla Legge di Stabilità 2015 che hanno avuto una storia travagliata.

Redazione Tecnica

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