Riqualificazione urbana, firmato l’accordo per le aree ex Falck

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Il sottosegretario all’Università e Ricerca Roberto Cavalli, delegato del presidente Formigoni, e l’assessore alla Casa Domenico Zambetti hanno siglato a Palazzo Lombardia, con il sindaco Giorgio Oldrini e l’amministratore delegato di Sesto Immobiliare Spa Davide Bizzi, l’Accordo di Programma che avvia l’iter che porterà alla bonifica delle aree ex Falck di Sesto San Giovanni.

Il progetto di riqualificazione interessa una superficie di circa 1,3 milioni di mq  e ha una valenza sovracomunale, che ha richiesto l’intervento e la regia complessiva della Regione per quanto riguarda, in particolare, il trasporto pubblico e la nuova viabilità, casa e housing sociale, università e sistema delle eccellenze, energia e ambiente, politiche culturali e tutela dei beni storici.

“L’Accordo di programma – ha spiegato Cavalli – è lo strumento scelto e promosso da Regione Lombardia in considerazione della dimensione e localizzazione strategica dell’ambito di intervento, della qualità e ampiezza degli obiettivi di trasformazione territoriale. Meglio di ogni altro permetterà di assicurare l’ottimale attuazione di quanto previsto dal Programma Integrato di Intervento (PII) già approvato dal Comune”.

L‘ambito territoriale dell’Accordo comprende le aree oggetto del PII (Piano Integrato di Intervento) ‘ex Falck e Scalo Ferroviario’; ai fini della progettazione dei sistemi di mobilità e trasporto pubblico, l’ambito di interesse si estende alla complessiva area del Nord Milano e alle connessioni con Milano.

L’Accordo si prefigge il potenziamento del sistema esistente, attraverso aggiornamento delle analisi delle reti, esistenti e in previsione, del trasporto pubblico; identificazione delle possibili misure integrative atte a favorire la creazione di una polarità metropolitana, sviluppando l’interconnessione tra le infrastrutture pubbliche per la mobilità. E’ disponibile un finanziamento di circa 17 milioni di euro.

Promozione e sostegno degli interventi di edilizia residenziale pubblica, attuazione di politiche diversificate di housing sociale, su un’area di oltre 60.000 mq di superficie lorda costruita, nell’ambito degli obiettivi enunciati nel Patto per la Casa sottoscritto il 2 febbraio 2012.

Sono previste strutture di produzione ad alto contenuto di innovazione prevalentemente nel settore dell’energia e del risparmio energetico, fino alla costituzione di un distretto.

Verrà messa in campo un’azione congiunta per promuovere il riconoscimento dell’area da parte dell’Unesco quale “sito industriale – patrimonio mondiale dell’umanità” e verranno individuate funzioni di carattere culturale scientifico e sociale da insediare negli immobili di valore storico-documentale (scuole, biblioteche, centri di studio, ecc).

Di portata sovracomunale e regionale, con particolare riferimento a strutture universitarie e di servizio all’università, servizi alla persona, ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e strutture socio-sanitarie. Soddisfatto anche l’assessore alla Casa Domenico Zambetti, che ha sottolineato in particolar modo l’attenzione che viene riservata all’edilizia residenziale pubblica “intesa a 360 gradi, dal canone concordato, a quello moderato, fino ad arrivare alle forme più comuni di alloggi popolari, ma non per questo scadente”. Zambetti ha posto l’accento anche sulla strategicità della partnership pubblico-privato “che non solo ha permesso di superare intoppi, ma che garantirà una casa a chi non può accedere al libero mercato”.

In questo percorso Regione Lombardia, che crede fortemente nell’uso di strumenti finanziari nuovi, ha messo in campo anche il Fondo Federale Immobiliare (FIL), che permetterà la realizzazione, entro il 2013, di circa 800 alloggi e 800 posti letto per necessità temporanee, di studio, di assistenza o altro. Altro obiettivo è quello di riportare sul mercato il patrimonio privato invenduto e destinarlo quindi a quella parte della domanda abitativa che si trova in situazioni bisognose non estreme, ma neppure in grado di accedere al libero mercato: la cosiddetta “fascia grigia”. Al momento ha una disponibilità di circa 260 milioni di euro, che si vuole incrementare fino a 400.

Fonte: Regione Lombardia

Redazione Tecnica

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