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Nuova UNI 10200 ripartizione spese di riscaldamento in condominio: ancora 4 mesi minimo

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Contabilizzazione e termoregolazione: le risposte fornite al Convegno Maggioli

La nuova norma UNI 10200 (contenente modifiche alla UNI 10200:2015) per la ripartizione delle spese del riscaldamento in condominio – a seguito della termoregolazione e contabilizzazione e dopo l’emanazione del Dlgs 102/2014 – vedrà la luce tra 3 o 4 mesi almeno.

La nuova norma UNI 10200 dovrà essere obbligatoriamente applicata, tranne quegli edifici in cui tra unità immobiliari ci sono differenze di fabbisogno termico superiori al 50%. In questo caso i condòmini potranno scegliere se applicarla o se suddividere la spesa attribuendo una quota del 70% almeno agli effettivi prelievi volontari di energia termica e la restante parte sulla base di tabelle millesimali.

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Norma UNI 10200:2015

La UNI 10200:2015 è una revisione della precedente 10200:2013. Non si tratta di una revisione completa e definitiva, ma solo di un primo step. Per questo, deve essere ancora modificata.

Applicando la norma UNI 10200:2015, la spesa totale per il servizio di riscaldamento è data dalla somma di una quota di consumo e una quota per “potenza termica impegnata”:

A) La quota a consumo è legata al prelievo di calore volontario dell’appartamento, che è proporzionale alla lettura dei ripartitori installati sui singoli radiatori. Tale quota dipende ad esempio dal livello di temperatura mantenuto in ambiente (ovvero la regolazione della termovalvola), dalla dispersione termica dell’unità immobiliare (ovvero il livello di isolamento termico, il tipo di serramenti installati, …), dagli apporti solari e dalle abitudini degli occupanti; in caso di mancato prelievo da parte dell’utente questa quota è nulla.

B) La quota per potenza termica impegnata è legata al consumo involontario (ovvero le dispersioni dell’impianto) ed alla spesa per la conduzione della Centrale Termica,  la manutenzione ordinaria e la gestione del servizio di contabilizzazione del calore.

Definito l’importo a livello condominiale, questa spesa viene ripartita sulla base dei millesimi di fabbisogno di energia termica utile per il riscaldamento (che sostituiscono le vecchie tabelle di metri cubi).

Tale quota viene corrisposta per coprire i costi fissi del servizio di riscaldamento e non può essere azzerata; contribuiranno in maniera maggiore  gli appartamenti che sono maggiormente disperdenti.

Leggi tutto l’articolo Contabilizzazione del calore, nuova norma UNI: quali sono le novità?

La nuova norma UNI 10200

La Commissione Tecnica del Comitato Termotecnico Italiano ha apportato modifiche che renderanno necessaria l’apertura di una nuova inchiesta pubblica, che dovrebbe avere luogo entro poche settimane e dovrebbe durare 60 giorni. Per questo motivo, serviranno ancora 3 o 4 mesi almeno er la pubblicazione della nuova norma UNI 10200.


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3 Commenti

  1. Ecco, dopo aver fatto spendere migliaia di euro a noi poveri condòmini per installare i sistemi di ripartizione calorie, adesso ricominciamo con le quote fisse. Andrà a finire come con l’energia elettrica, ora è praticamente inutile spegnere le lampadine perchè la quota fissa è preponderante. E questi “costi fissi” sono in sostanza gli stipendi degli enti – pubblici o a partecipazione pubblica – erogatori. Quindi mentre il governo fa i “jobs act”per togliere diritti ai lavoratori delle aziende private, aumenta i privilegi del settore pubblico. Voi ditemi se non ci vuole una rivoluzione.

  2. affitto un alloggio in cui nel 2016 sono state installate le valvole termostastiche ai termosifoni ( con una spesa x alloggio di circa 1000€ ) con relative quote volontarie e involontarie, a marzo 2017 l’inquilino è andato via e chiede metà della quota fissa dicendo che va ripartita nei 12 mesi, premetto che tutti gli alloggi hanno i contatori dell’acqua sanitaria per cui l’acqua è già a consumo, cioè quella che consumi paghi. chi può aiutarmix capire se devo dare metà della quota o no ? l’alloggio da marzo non l’ho più affittato xcui non ci sono stati consumi. Grazie a chi può rispondermi

  3. Salve, mi scuso in anticipo per l’ignoranza in materia , ma non mi sono chiari alcuni concetti.
    Nel mio condominio di 10 unita tutte uguali con teleriscaldamendo fino all’inverno scorso si pagava circa 13000 Euro suddicisi in 10. Quest’anno sono state montate le valvole e i termocontabilizzatori sui termosifoni e fatto alcune modifiche alla caldaia centrale. Io non ho ancora capito in cosa consiste la quota fissa e quella variabile. Di 10 appartamenti 3 sono sfitti e gli altri abitati. Molte sono persone anziane che per stare bene ( dicono 20 gradi) tengono le valvole su 5. Io invece cerco di differenziare il calore nelle stanze e di risparmiare quando possibile. Nella quota fissa io dovrò pagare anche il consumo improprio degli altri condomini? Grazie . Mi scuso ancora per la domanda, ma nessuno mi sa rispondere. Sara

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