Linee Guida Direttore Lavori, Consiglio di Stato: sono da riscrivere. Ecco perchè.

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Le Linee Guida per la Direzione Lavori sull’esecuzione del contratto sono dispersive e prolisse: è il parere del Consiglio di Stato. È sbagliata proprio l’impostazione dello Schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di approvazione delle linee guida sulla Direzione Lavori recanti “Il Direttore dei lavori: modalità di svolgimento delle funzioni di direzione e controllo tecnico, contabile e amministrativo dell’esecuzione del contratto” e “Il Direttore dell’Esecuzione: modalità di svolgimento delle funzioni di coordinamento, direzione e controllo tecnico-contabile dell’esecuzione del contratto“.

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Le Linee Guida sono prolisse: i motivi del Parere del CdS

In pratica, il testo va riscritto.

Il problema è la natura dei provvedimenti di attuazione del Nuovo Codice Appalti che, secondo i giudici amministrativi, “hanno una portata di attuazione e completamento della fonte primaria. Pertanto, anche indipendentemente dal nomen iuris fornito dalla delega e dallo stesso codice devono essere considerati quali regolamenti ministeriali”.

Insomma, tutto il pacchetto del decreto, ha valore di regolamento.

Il ministero ha preparato due articoli: uno, approva le linee guida (che vengono riportate in due allegati), l’altro mette in campo le abrogazioni. Sul piano formale, è stato partorito un ibrido: il decreto ministeriale ha la forma di un vero regolamento diviso in articoli, le linee guida sono discorsive.

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Questa impostazione non piace al Consiglio di Stato, dal momento che “il compito di tali linee guida è di fornire disposizioni vincolanti che costituiscano al contempo indicazioni chiare per gli operatori”. Al contrario “le presenti linee guida sono redatte in forma discorsiva e appaiono non di rado prolisse, dispersive, ripetitive di precetti primari”. La cogenza del documento dovrebbe “essere resa anche graficamente immediatamente percepibile alla generalità degli operatori, in ossequio al dovere pubblico di lealtà e chiarezza dei governanti nei confronti dei governati”.

Alcuni brani significativi del parere del Consiglio di Stato sulle Linee Guida per la Direzione Lavori:

“Occorre emendare il testo da ripetizioni della normativa primaria contenuta nel codice o in altre leggi”.

“Bisogna rimuovere e modificare le previsioni che sono non conformi alle disposizioni del codice, e che pertanto potrebbero essere ritenute nelle competenti sedi illegittime”.

Le Linee Guida “devono essere incorporate nel decreto ministeriale e non solo allegate ad esso”.

Per questi motivi, è necessaria una riscrittura delle linee guida per la Direzione Lavori in articoli, più sintetiche.

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Parere sul Correttivo

Il Consiglio di Stato parla già del Correttivo. La potestà regolamentare a disciplinare la verifica di conformità per servizi e forniture non è coperta da nessuna norma del Codice. “Compete al Governo” stabilire “in quali linee guida debba trovare collocazione la disciplina della verifica di conformità”.

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Ci sono poi alcune osservazioni che scendono nel dettaglio delle Linee Guida:

1. Nel decreto viene prevista la figura dell’assistente del direttore dell’esecuzione, non contemplata dal Codice.
2. Viene demandato al direttore dell’esecuzione e non al Rup il compito di definire la periodicità del rapporto.
3. Sono necessarie correzioni nelle parti che riguardano la risoluzione del contratto per grave inadempimento.
4. Andrebbe meglio delimitata la prescrizione che impone al direttore dell’esecuzione all’avvio dei lavori di redigere un apposito verbale.

Redazione Tecnica

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