Smaltimento amianto, un nuovo metodo di classificazione dei rifiuti contenenti asbesto

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I ricercatori dell’INAIL (precisamente  il Gruppo di ricerca amianto del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici – Dit) hanno individuato un nuovo metodo per classificare i rifiuti contenenti amianto.

I ricercatori hanno infatti sviluppato un sistema di classificazione con 21 nuovi codici e 100 tipologie di rifiuti contenenti amianto più ricorrenti. Questo per favorirne il corretto smaltimento e fornire indicazioni operative per tutelare la salute e la sicurezza dei soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione di questi rifiuti.

Ora, dopo che la ricerca INAIL in materia di classificazione e smaltimento dei rifiuti contenenti la pericolosa fibra è comparsa sulla rivista scientifica internazionale “Waste Managment”,  il servizio news della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea ha pubblicato un articolo in cui la illustra, definendola “un valido contributo all’obiettivo della totale rimozione di amianto dal territorio dell’UE“, che “aiuterà gli operatori coinvolti nello smaltimento di rifiuti contenenti amianto in tutta Europa”.

Leggi l’articolo di DG Ambiente

Come ha sottolineato Carlo De Petris, direttore del Dit “L’importanza della divulgazione, a livello europeo ed internazionale, della nostra attività di ricerca è strategica, soprattutto sotto il profilo delle potenziali ricadute in termini di valutazione ed implementazione di efficaci politiche ambientali da parte dei soggetti preposti”.

Partendo dal programma per liberare l’Unione Europa dall’asbesto, approvato dalla Commissione Europea a marzo 2014, l’articolo si concentra sulle incongruenze tra legislazione italiana e comunitaria in materia, mettendo a fuoco le criticità più rilevanti nello smaltimento dei rifiuti contenenti amianto e le soluzioni proposte dallo studio del gruppo di ricerca INAIL.

Dall’articolo emerge come il nuovo sistema di classificazione dei rifiuti contenenti amianto sia efficace non solo per gli effetti sulle misure per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e sulla tutela ambientale, ma anche come modello che può essere applicato globalmente.

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Redazione Tecnica

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