Quinto Conto Energia. AEEG: un mese di tempo per la riforma

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Gli incentivi per le energie rinnovabili sono a un bivio: questa settimana sarà decisiva per il loro futuro in Italia. L’AEEG (Autorità per l’energia elettrica e il gas) concede al Governo un mese di tempo “per operare le migliori scelte”. Nel corso della scorsa settimana, è comparsa anche la bozza del Quinto Conto Energia: Clini e Passera avevano ne annunciato l’approvazione in Consiglio dei ministri, ma l’aumento del 9,8% del prezzo dell’energia elettrica, decretato dall’Autorità per l’energia venerdì 30 marzo, ha fatto saltare tutto.

L’energia elettrica in aprile aumenterà del 5,8%. Tale aumento non comprende l’aggiornamento per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili e assimilate che pesano per un ulteriore 4% circa sulla bolletta (la componente A3). L’Autorità ha ritenuto di applicare alle bollette elettriche questo ulteriore aggiornamento solo a fine aprile, a garanzia dei diritti acquisiti.

Novità positive sul fronte dell’installato. Il contatore fotovoltaico sul sito del GSE decretava il superamento della soglia dei 13 GW di potenza con  341.707 impianti in esercizio e 5.619.990.534 di euro di costo annuo.

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L’AEEG scrive: “Bisogna tenere conto che alcuni obiettivi previsti dalla programmazione degli incentivi sono stati raggiunti già quest’anno, quando l’insieme degli incentivi alle rinnovabili/assimilate supererà i 10 miliardi di euro, con una spesa diretta di oltre 70 euro a famiglia, più i costi indiretti indotti nel sistema elettrico e nel mercato. Infatti, nell’aumento del 5,8% delle bollette elettriche l’effetto indiretto delle rinnovabili intermittenti vale circa il 40%”. “Il tempo di un mese potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte, con modalità sopportabili per i cittadini e per le imprese, alle quali si sta già chiedendo uno sforzo titanico vista la congiuntura economica” – ha detto il Presidente dell’Autorità Guido Bortoni.

Mentre le associazioni di categoria chiedono l’immediata apertura di un tavolo di confronto con il Governo, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini precisa: “Non c’è alcuna sorpresa in arrivo per il settore del fotovoltaico”. Alla fine della settimana scorsa aveva già spiegato che “la revisione del conto energia è prevista dal decreto del 2011 e deve portare a una riduzione degli incentivi tenendo conto dei prezzi attuali dei moduli fotovoltaici e dell’esigenza di non superare il limite stabilito di 7 miliardi l’anno”.
Il tavolo di confronto è previsto per oggi pomeriggio.

Comunque, il “Quinto Conto Energia” sarà pronto a breve. Parola di ministro. “Gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto. Inoltre gli incentivi dovranno sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, per avviare una nuova industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo. In ogni caso, sarà inclusa la copertura per gli investimenti già in corso”.
Esistono vantaggi dal punto di vista d elle fonti rinnovabili di energia: le fonti pulite di energia pesano sulle bollette ma “abbassano il costo del chilowattora e riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d’importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese”.

Il ministro, riprendendo il tema attualissimo delle smart cities, sottolinea che “la promozione del fotovoltaico integrato con l’efficienza energetica nelle aree urbane è una componente del progetto nazionale per le smart cities e la diffusione della produzione distribuita di energia ad alta efficienza e basso impatto ambientale”.
Per il ministro Clini, per finanziare la fase finale dello sviluppo delle energie rinnovabili è necessario trovare altri canali: il sistema degli incentivi dovrebbe per esempio “essere collegato al vantaggio prodotto in termini di miglioramento della bilancia commerciale” e “nello schema di riforma fiscale messo a punto dal Governo c’è una carbon tax, cioè un’imposta sulle emissioni di anidride carbonica, inserita in un percorso che serve ad alleggerire il carico di tasse sul lavoro. Servirà a dare ossigeno all’economia: è quello di cui oggi abbiamo bisogno”.

È intervenuto anche il ministro Passera: “Intendiamo raggiungere e superare gli obiettivi europei sulle rinnovabili, ma dobbiamo farlo bene, non come in questi anni in cui sono stati impegnati troppi soldi delle famiglie e delle imprese non nella maniera migliore, per fare un’operazione troppo accelerata a prezzi troppo alti con incentivi troppo più alti di quelli di altri paesi”.
Passera garantisce inoltre che la prossima settimana usciranno i decreti ministeriali su questi temi.

Redazione Tecnica

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