Valorizzazione ville e giardini storici, una legge per il Lazio

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Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge Interventi per la valorizzazione delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale della Regione Lazio e disposizioni a tutela della costa laziale“, per cui è previsto, tra il 2016 e il 2018, uno stanziamento complessivo di 1 milione e 400 mila euro.

In questo modo nascerà la Rete delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale.I contributi per realizzare interventi di recupero e valorizzazione, restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria, potranno essere richiesti da enti locali, proprietari pubblici, o privati nei comuni con meno di 30 mila abitanti.

Questi soggetti dovranno presentare domanda alla Direzione regionale Cultura, sport e politiche giovanili. Rispetto alla spesa riconosciuta ammissibile, i contributi saranno concessi in misura non superiore al 50% per le richieste dei soggetti privati, e non superiore al 70% per le richieste dei soggetti pubblici.

Sarà istituito un comitato tecnico-scientifico che predisporrà i criteri con cui la Giunta definirà le modalità per l’assegnazione dei contributi e le misure di monitoraggio. Nella distribuzione dei finanziamenti sarà data la precedenza agli interventi di completamento di restauri già avviati con risorse pubbliche, in particolare regionali e a progetti presentati da Comuni associati per la messa in rete di percorsi turistico-culturali.

Tutela del patrimonio architettonico

La circolare del 30/4/2015, n. 15 riporta “Disposizioni in materia di tutela del patrimonio architettonico e mitigazione del rischio sismico” ed ha il dichiarato scopo di “sensibilizzare” tutte le figure che hanno influenza sulla gestione del patrimonio culturale, indirizzando ad “un percorso culturale prima che tecnico”, in cui tale disposto si inserisce.L’Italia, come noto, possiede un patrimonio vasto e diffuso di immobili di notevole valore storico-culturale, forse il maggiore a livello mondiale, che già solo per tali motivi deve essere tutelato e conservato in maniera efficiente.A parte tale aspetto, esso, può rappresentare, in una nazione così ricca di valenze culturali, un’importante sorgente di introiti e di sviluppo economico e sociale.Pertanto, la presa di coscienza e la gestione della problematica sismica, in un territorio che è stato di recente indicato come uno dei più critici a livello mondiale, assume un attuale ed urgente significato. Le disposizioni della circolare n. 15/2015 stigmatizzano tali aspetti, raccogliendoli sotto la forma di quadro sintetico-tabellare (l’Allegato 1 della circolare), guidando il tecnico verso le caratteristiche e le potenziali carenze in ottica sismica degli immobili, pubblici e privati, oggetto di tutela. L’Allegato individua due classi di intervento (manutenzione straordinaria e miglioramento sismico) che spesso ricorrono nella pratica, e che sono state indicate come potenziale fonte di inesatte valutazioni rispetto alle azioni sismiche. L’Allegato 1 è quindi un interessante punto di partenza per approfondire le tematiche ad esso correlate e allargare il quadro di conoscenza, spesso anche molto specialistica, che esso stesso sottende. Il presente lavoro è volto a inquadrare gli aspetti inerenti tutela e rischio sismico negli edifici storici, illustrando e specificando i principi cardine al fine di rendere più agevole, e più consapevole, la compilazione dei vari campi, col fine di ottenere le giuste informazioni di ritorno a livello governativo. Il testo, di lettura agile, è indirizzato a coloro che devono familiarizzare con la specificità del patrimonio culturale, siano essi professionisti incaricati della progettazione che del controllo e gestione di tali fasi. Nicola Mordà, Ingegnere civile strutturista, si occupa di problematiche sismiche e diagnostica con riferimento alle costruzioni storiche. Paola Boati Architetto, laureata in Restauro e Valorizzazione nel 2006. Da dieci anni svolge l’attività professionale occupandosi di progettazione sostenibile, ristrutturazioni e restauri, interior design, riqualificazione energetica e facility management.

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In più i criteri prioritari riguarderanno l’esemplarità dell’intervento come fattore di riqualificazione del contesto in cui si trova l’immobile, l’ubicazione del bene in comuni con popolazione inferiore a 30 mila abitanti, e infine il grado di fruibilità al pubblico del bene, anche in termini di ricettività turistica.

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Tra gli obiettivi della legge, oltre appunto alla valorizzazione di dimore e giardini pubblici o privati di valore storico e culturale, c’è la promozione di attività di formazione nel settore dei servizi storico-culturali, in convenzione con le università del Lazio, e la creazione di startup nei settori del turismo culturale e dell’artigianato artistico che coniughino la promozione culturale con l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Redazione Tecnica

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