Inquinamento indoor: l’amianto in casa, un killer ancora indisturbato

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Nonostante l’amianto sia vietato da ben 24 anni resta ancora diffusissimo nel nostro territorio e continua a seminare vittime. In Italia muoiono 4mila persone ogni anno per tutte le malattie asbesto correlate, con oltre 21mila casi di mesotelioma maligno diagnosticati dal 1993 al 2012 (ben sei mila casi in più rispetto al precedente aggiornamento del Registro nazionale mesiotelioma di Inail, risalente al 2008). Stime purtroppo destinate a crescere. Il Piano Regionale Amianto (Legge 257/92) – secondo l’ultimo aggiornamento di Legambiente del marzo 2015 – manca ancora in sei regioni (Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna); solo dieci su venti hanno concluso il censimento e altrettante hanno realizzato la necessaria mappatura dell’amianto sul territorio. Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per annullare il rischio derivante dall’esposizione alla pericolosa fibra. E’ urgente agire tanto sui grandi siti industriali quanto sugli edifici pubblici e privati.

L’amianto è un materiale molto comune, un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso appartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi 6 composti distinti in due grandi gruppi: anfiboli e serpentino, l’amianto serpentino è composto principalmente da amianto cosiddetto bianco chiamato anche crisotilo, dall’aspetto sfrangiato. L’altro chiamato anfibolo è composto da crocidolite (amianto blu), amosite, e tremolite, l’amosite e pochi altri. L’amianto è stato largamente usato per le sue singolari proprietà di resistenza al fuoco, di isolamento termico ed elettrico, per la facilità di lavorazione, di resistenza agli acidi ed alla trazione, per la facilità di mescolarlo ad altre sostanze (cemento), essendo dotato di capacità fonoassorbenti, non trascurabile poi anche il basso costo.

È stato utilizzato come materiale isolante, materiale fonoassorbente, per le coperture di edifici industriali (Eternit), tubazioni, serbatoi, cassoni e guarnizioni, cappe e comignoli, recinzioni, centrali elettriche, ecc. Inoltre l’amianto è stato utilizzato per produrre imballaggi, carta e cartoni, pavimentazioni (linoleum) tessuti ignifughi per l’arredamento di teatri e cinema. Il rischio di trovare amianto sopravviene generalmente nei lavori di manutenzione o di riparazione degli edifici.

Nella tabella 1 sono riportati degli esempi di materiali ed elementi costruttivi contenenti amianto in casa.

MATERIALI CONTENENTI AMIANTO USO TIPICO ESEMPI DI LUOGHI IN CUI SI TROVANO
Rivestimenti a spruzzo Isolamento termico e acustico e protezione contro l’incendio e la condensazione Sulle strutture metalliche negli edifici di dimensioni importanti o a più piani, come tagliafuoco nei controsoffitti e sui soffitti delle piscine
Isolante stipato Isolamento termico e acustico Isolamento di solai, passaggi per cavi
Isolamento termico e rivestimenti Isolamento termico di tubazioni, caldaie, recipienti a pressione, sezioni prefabbricate di tubazioni, lastre, nastri, cavi, carta e cartoni ondulati, rivestimenti di tubature, filtri e copertura Negli edifici pubblici, nelle scuole, nelle fabbriche e negli ospedali, su tubature e caldaie. Coperture isolanti in amianto sulle caldaie a vapore industriali, sui cavi o le corde arrotolati intorno a tubature spesso ricoperti con un rivestimento tipo cemento
Pannelli isolanti Protezione antincendio, protezione termica e isolamento acustico, e in generale strutture di edifici In quasi tutti i tipi di edifici. Nelle condutture e come tagliafuoco, pannelli di riempimento, tramezzi, solette di soffitti, rivestimenti per tetti, rivestimenti per pareti, pannelli per vasche da bagno. Rivestimenti di caldaie in alloggi, pannelli per tramezzi e soffitti, rivestimenti interni di forni e sistemi di controsoffitti
Cordaggi, fili Isolamento termico, giunture e rivestimenti, rivestimenti e giunture resistenti al calore e all’incendio, calfataggio nelle opere in mattoni, isolamento di caldaie e camini, e guaine intrecciate per cavi elettrici Caldaie per riscaldamento centrale, fornaci, inceneritori e altri impianti ad alta temperatura
Tessuti Giunti e rivestimenti, isolamento termico e calorifugo, (coperture resistenti al fuoco e tendaggi di protezione contro gli incendi), guanti, grembiuli e tute da lavoro Nelle fonderie, nei laboratori e nelle cucine. Cortine resistenti al fuoco nei teatri
Cartoni rigidi, carta e prodotti di carta Isolamento termico generale e protezione antincendio, isolamento elettrico e termico delle attrezzature elettriche Feltri bitumati per tetti e strati a prova di umidità, composti in acciaio, rivestimenti di muri e di tetti, rivestimenti di pavimenti in vinile, rivestimenti di pannelli combustibili, laminati resistenti al fuoco e isolamento corrugato di tubazioni
Cemento amianto A) Lamiere profilate per tetti, rivestimenti di pareti e protezione contro le intemperieB) Piastrelle e lastreC) Prodotti prefabbricati foggiati a stampo A) Pannelli negli edifici agricoli e nelle case, casseforme negli edifici industriali, pannelli decorativi, pannelli per vasca da bagno, intradossi, rivestimenti di muri e di soffitti, costruzioni trasportabili, letti di moltiplicazione nell’orticultura, confinamento antincendio e pannelli compositi per la protezione antincendioB) Rivestimenti, impalcati, piastrelle per passeggiate e rivestimenti di tettiC) Cisterne e serbatoi, canali di drenaggio, condotte di scarico, condotte di acqua pluviale e grondaie, tubi per camini, recinzioni, componenti di rivestimento per tetti, passaggi di cavi e canalizzazioni, guaine di ventilazione, contenitori per vasi da finestra
Prodotti bituminosi di amianto Feltri bituminati per tetti, strati a prova di umidità, rivestimenti semirigidi per tetti, rivestimenti e incamiciature per grondaie e rivestimenti su metallo Tetti piatti, tubature discendenti
Materiali di rivestimento di pavimenti Piastrelle per pavimenti (le piastrelle per pavimenti termoplastiche contengono generalmente il 25% di amianto), rivestimenti di pavimenti in PVC con strato in carte di amianto Scuole, ospedali, case
Tinture e rivestimenti testurizzati Rivestimenti di muri e soffitti Sono stati di moda e sono stati utilizzati solo in alcuni Stati dell’UE
Mastici, sigillanti e adesivi Possono essere stati utilizzati ovunque tali prodotti sono stati in uso Giunti di impermeabilizzazione di finestre, rivestimenti di pavimenti
Plastica rinforzata Pannelli a rivestimento plastico, pannelli in PVC e rivestimenti o rinforzi di prodotti domestici Pannelli plastificati (ad esempio marinite) nelle cabine delle navi, davanzali di finestre
Composti per installazione su muri Viti di fissazione per apparecchi montati su muri Centraline elettriche
Tetto/costruzione esterna Rivestimenti di tetti/tegole Rivestimenti di pareti Grondaie/tubi di drenaggio Pannelli per intradossi, Cappe da caminetto, Feltri per tetti, Pannelli delle sottofinestre
Interno Edifici Mura/soffitti, Tramezzi, Pannelli per attrezzature elettriche, elementi da riscaldamento, cucine, bagni, armadi, Pannelli di rivestimento per il pozzo dell’ascensore, Pannelli di accesso alle colonne montanti, vani per colonne montanti, Rivestimenti testurizzati, Rivestimenti spruzzati su elementi strutturali, lastre per controsoffitti, barriere frangifuoco, isolamento di soffitte/soffitti, Pannelli portePiastrelle, linoleum, rivestimenti di contropavimenti
Riscaldamento, ventilazione e attrezzature elettriche Caldaia/caloriferi: isolamento esterno e interno, giuntiTubature: isolamento, giunti, carta da rivestimentoCondutture e giuntiCondotti: isolamento, giunti, rivestimento interno, calotte antivibrazioni

Dispositivo di commutazione elettrica: elementi interni, pannelli di rivestimento

Unità di riscaldamento: giunti, pannelli di rivestimento

Altri elementi Elementi in bitume per lavandiniSerbatoi d’acquaCisterne e sedili per gabinettiParascale

Coperte d’amianto

Rivestimento di freni/frizioni (autovettura nel garage e motore dell’ascensore)

Camini e comignoli

Amianto in casa: quali danni per la salute?

L’amianto è pericoloso quando è disperso nell’aria sotto forma di microscopiche fibre invisibili ad occhio nudo. La respirazione di queste fibre d’amianto può provocare tre malattie:

– Asbestosi, una cicatrizzazione dei tessuti del polmone;

– Cancro del polmone;

Mesotelioma, cancro della pleura (la doppia membrana liscia che racchiude i polmoni) o del peritoneo (la doppia membrana liscia che ricopre l’interno della cavità addominale).

L’asbestosi provoca difficoltà respiratorie gravi e può essere letale. Il cancro del polmone è mortale nel 95% dei casi e può derivare anche dall’asbestosi. Il mesotelioma è inguaribile e porta generalmente alla morte entro 12-18 mesi dalla diagnosi. È stato indicato che l’esposizione all’amianto poteva provocare il cancro della laringe o delle vie gastro-intestinali. Si è sospettato inoltre che l’ingestione di amianto (ad esempio attraverso l’acqua potabile contaminata) poteva provocare un cancro gastro-intestinale, in merito almeno uno studio scientifico ha evidenziato un rischio maggiore derivante da concentrazioni anormalmente elevate di amianto ingerite attraverso l’acqua potabile. L’esposizione all’amianto può inoltre provocare placche pleuriche. Le placche pleuriche non hanno un decorso maligno e non alterano normalmente le funzioni del polmone.

In generale queste malattie impiegano molto tempo a svilupparsi e normalmente appaiono solo da 10 a 60 anni o più dopo l’inizio dell’esposizione. I rischi di cancro al polmone e di mesotelioma associati all’asbesto aumentano con l’esposizione. Diminuendo quanto più possibile l’esposizione all’amianto, si diminuisce il rischio di malattia ma non si conosce tuttavia la soglia al disotto della quale non vi è assolutamente alcun rischio dell’insorgere di tali tumori.

Cosa fare per bonificare l’amianto in casa?

Le attività di bonifica amianto sono regolate dalla legge numero 221 del 28 dicembre 2015disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. In Italia l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di manufatti che lo contengono sono vietati dalla legge numero 257 del 1992. Da quell’anno tutti i manufatti in amianto, devono essere sottoposti a bonifica nel caso di rilascio di fibre potenzialmente cancerogene, operazioni per le quali il Legislatore prescrive di rivolgersi ad aziende certificate iscritte all’Albo gestori Ambientali.

Amianto in casa: dove si nasconde il killer silenzioso
Nell’immagine una panoramica delle parti dove si può trovare l’amianto in casa

Per sapere con precisione se è il caso di procedere alla bonifica ci sono tre operazioni preliminari da fare:

1) analisi visiva;

2) analisi probabilistica;

3) analisi di laboratorio.

Nel primo caso, occorre valutare visivamente l’eventuale presenza di materiale contaminante, nel secondo se la copertura è anteriore o meno al 1992 e nel terzo inviare campioni presso una struttura specializzata per procedere alla sua valutazione. Nel caso si riscontri la presenza di materiale contaminato, la normativa riguardante la bonifica dei tetti in amianto prevede che sia valutato lo stato di conservazione. In base alla legge del 1992 che ha sancito il bando all’asbesto, infatti, non è obbligatoria la rimozione, bensì il monitoraggio dei materiali da parte dei proprietari. Che devono comunicare alle unità sanitarie locali i dati relativi alla presenza di tali materiali. Anche l’Ente pubblico deve provvedere all’individuazione della presenza di amianto relativamente alle strutture di propria competenza e presentare l’autonotifica.  Il tutto in base a un semplice assunto: l’amianto diventa pericoloso solo quando è in condizioni di deterioramento, fase in cui potrebbe rilasciare nell’atmosfera le temibili fibre killer che ormai da decenni seminano morte lungo la penisola.

Le superfici possono essere considerate deteriorate quando siano presenti danni evidenti, categoria nella quale rientrano fessure, crepe o rotture in misura maggiore del 10%. Una volta accertata questa condizione, si deve procedere alla rimozione, come indicato nel decreto ministeriale emanato il 6 settembre del 1994. Ove invece il danneggiamento sia inferiore alla misura del 10%, la normativa relativa alla bonifica prevede la necessità della quantificazione dello stato di conservazione da attuare per mezzo dell’applicazione dell’Indice di Degrado. Si tratta di un valore numerico al quale debbono corrispondere azioni conseguenti da parte del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che si svolge al suo interno. Di norma viene compilata una scheda disponibile presso le Amministrazioni. (Es: vedi Comune di Brescia). Nel caso che l’Indice di Degrado rilasci un risultato tale da non indicare la necessità di rimozione del tetto, bisogna designare un responsabile al quale affidare compiti di monitoraggio e coordinamento delle attività di manutenzione. Inoltre occorre predisporre una documentazione idonea, garantire la sicurezza delle operazioni di pulizia o di altro genere riguardanti il tetto e fornire informazioni a tutti coloro che operano o abitano all’interno dell’immobile.

La normativa sulla bonifica prevede degli automatismi in base al risultato. Nel dettaglio:

1) se il risultato è inferiore a 25 non c’è necessità di intervenire, ma occorre procedere alla definizione dell’ID ogni due anni;

2) se è compreso tra 25 e 44 occorre bonificare entro tre anni;

3) se oltrepassa i 45 occorre procedere all’immediata rimozione, da completare nei successivi dodici mesi.

I metodi di bonifica previsti dalla normativa vigente sono la sovracopertura, l’incapsulamento e la rimozione.

Nel primo caso se trattasi di tetti, si aggiunge una copertura a quella esistente, a patto che la stessa possa sopportare il carico. Nel secondo caso la superficie viene trattata con prodotti coprenti, con il rilascio di certificazione da parte dell’impresa incaricata. Nel terzo caso, si procede alla rimozione definitiva e allo smaltimento del materiale in discarica.

Per poter eseguire lavori di bonifica amianto in regola bisogna così procedere:

– interpellare un impresa autorizzata (ovvero iscritta all’albo regionale rifiuti per la categoria smaltimento amianto)

– la suddetta impresa, ai sensi del nuovo testo unico, deve redigere il “Piano Di Lavoro” che va presentato alla Asl territorialmente competente

– l’impresa presenta il Piano di Lavoro e dopo 30 giorni può iniziare i lavori di bonifica amianto salvo disposizioni Asl. Copia del piano di lavoro è inviata all’organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Se entro il periodo di cui al precedente capoverso l’organo di vigilanza non formula motivata richiesta di integrazione o modifica del piano di lavoro e non rilascia prescrizione operativa, il datore di lavoro può eseguire i lavori. L’obbligo del preavviso di trenta giorni prima dell’inizio dei lavori non si applica nei casi di urgenza. In tale ultima ipotesi, oltre alla data di inizio, deve essere fornita dal datore di lavoro indicazione dell’orario di inizio delle attività

– Il tecnico incaricato e abilitato (Geometri, Architetti, Ingegneri, Periti, ect) dovrà presentare una segnalazione di inizio attività con allegata la ricevuta di consegna del Piano Di Lavoro alla Asl ed al Comune (ovvero la prima pagina timbrata con data) in modo da attestare l’avvenuta consegna dello stesso

A fine lavori, l’impresa esecutrice deve rilasciare al committente COPIA (e non originale) del FIR (formulario d’identificazione rifiuto) che attesta l’avvenuto smaltimento del rifiuto in una discarica autorizzata.

Gli incentivi fiscali per la rimozione dell’amianto

L’amianto come già detto è stato classificato tra le sostanze cancerogene da eliminare e comunque da trattare con criteri ben precisi, ma i costi di tali interventi hanno spesso frenato la bonifica di interi complessi. Oggi è possibile ricorrere agli incentivi fiscali per bonificare gli edifici. Ma non solo. Ci sono anche contributi regionali e comunali.

Il collegato ambientale alla legge di Stabilità 2016 (legge 221/2015) ha previsto una serie di disposizioni per promuovere la green economy, tra cui anche il bonus per la rimozione amianto.

Bonus smaltimento amianto

In base alla grandezza degli impianti contenenti amianto aumentano i costi per gli interventi di bonifica, per questo esistono una serie di agevolazioni rimozione amianto da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Detrazioni per smaltimento eternit

Esistono diverse agevolazioni per la rimozione dell’amianto. A seconda della categoria del richiedente vi sono infatti i seguenti benefici che è possibile sfruttare:

Ecobonus 65% per la riqualificazione energetica (per i privati cittadini, enti pubblici o privati che non svolgono attività commerciali).

Bonus ristrutturazioni 50% (per i privati cittadini, i soci di cooperative divise e indivise, soci delle società semplici, gli imprenditori individuali, ma solo per gli immobili non considerati in quanto merce o beni strumentali).

– Credito d’imposta (per i titolari di reddito d’impresa).

Bonus rimozione amianto, il credito d’imposta

Agevolazioni fiscali
Il Ministero dell’Ambiente ha approvato il decreto attuativo che darà avvio al meccanismo incentivante per le bonifiche dei capannoni dalla presenza di amianto mediante credito di imposta. Il bonus per la rimozione amianto consisterà in uno sconto (credito di imposta) pari al 50% delle spese sostenute e avrà un valore massimo di 200.000 euro per impresa (quindi su una spesa massima ammissibile di 400.000 euro). L’importo sarà suddiviso in 3 anni a partire dal 2017. Il credito relativo agli interventi effettuati nel 2016 sarà assegnato fino ad esaurimento fondi (che ammontano a 17 milioni di euro) secondo il meccanismo del “click day”. La pubblicazione del decreto in Gazzetta è prevista entro il mese di maggio 2016 e da giugno le imprese potranno farne richiesta. A beneficiare del credito di imposta saranno i titolari di reddito di impresa che effettuano interventi di bonifica dall’amianto su beni e strutture produttive durante l’anno 2016. Gli interventi ammessi al credito sono gli interventi di rimozione e smaltimento, anche previo trattamento in impianti autorizzati, dell’amianto presente in coperture e manufatti di beni e strutture produttive ubicati nel territorio nazionale effettuati nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo sgravio è previsto anche per le spese sostenute per consulenze professionali e perizie tecniche nel limite del 10% e comunque non oltre 10.000 euro per ciascun progetto.

Per accedere al credito d’imposta il contribuente dovrà semplicemente compilare il modello F24 online.

Rimozione eternit incentivi

Smaltimento amianto detrazione 2016 – 2017 -2018 – 2019
Sarà possibile sfruttare l’agevolazione fiscale fino al 31 dicembre 2019. La soglia di spesa massima ammonta complessivamente a 5,667 milioni di euro ad anno.

Detrazioni fiscali per rimozione amianto: bonus ristrutturazioni

Agevolazione rimozione eternit
Come è noto le detrazioni fiscali ristrutturazioni danno diritto ad uno sgravio fiscale ai fini IRPEF del 50% sulle spese sostenute per interventi di edilizia (manutenzione ordinaria e straordinaria). Rientrano tra i lavori per i quali è possibile sfruttare l’agevolazione anche gli interventi legati alla rimozione dell’amianto, dunque anche i costi legati allo smantellamento, incapsulamento e smaltimento dell’amianto.

Sostituzione amianto con fotovoltaico

Per la sostituzione dell’amianto con pannelli fotovoltaici è possibile beneficiare di detrazioni fiscali al 65% (bonus riqualificazione energetica). Tale bonus è stato approvato anche per il 2016 L’agevolazione fiscale riguarda gli interventi attuati per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Detrazioni fiscali smaltimento pavimento in amianto

Oltre all’installazione di pannelli solari è possibile sfruttare lo sgravio fiscale per la riqualificazione energetica anche per l’installazione di pavimenti, finestre, infissi.

Claudio Vulpiani

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