Riforma fiscale, stretta finale per l’IMU

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Tempi stretti per trovare soluzioni adeguate al nodo dell’IMU nel decreto sulla riforma e semplificazione fiscale che è attualmente all’esame del Senato. Il via libera da parte di Palazzo Madama dovrebbe arrivare prima di Pasqua, nel frattempo la Commissione Bilancio e Finanze affronta le numerose questioni aperte riguardanti la nuova IMU (vai allo Speciale IMU).

Tra i numerosi emendamenti sul tavolo, infatti, molti riguardano l’imposta IMU e in particolare deroghe ed esenzioni alla sua applicabilità: dall’esenzione degli immobili dei Comuni, all’applicazione sugli immobili rurali, fino ad arrivare all’edilizia residenziale pubblica.

Solo domani, però, si avrà un quadro più chiaro sulla reperibilità di risorse che permetterebbero di realizzare le esenzioni all’IMU proposte in sede di discussione.

E l’IMU è al centro dell’attenzione anche di enti pubblici , associazioni e professionisti. È notizia di ieri il via libera, da parte della Giunta provinciale di Bolzano, della legge quadro sull’applicazione delle agevolazioni IMU per i comuni della provincia altoatesina. In pratica sulla base di questa legge quadro, i Comuni della Provincia di Bolzano potranno scegliere se applicare l’aliquota stabilita dal Governo, oppure orientarsi arrotondamenti dell’aliquota al ribasso, o al rialzo, per un valore non superiore al 2 per mille.

In Lombardia, invece, si fa strada la volontà da parte della regione di mantenere un tavolo permanente di confronto con i comuni lombardi, per portare avanti l’emendamento di esenzione dall’IMU sul patrimonio abitativo delle Aler (alloggi ex Iacp) e delle cooperative a proprietà indivisa.

E le critiche arrivano anche dalla CGIA di Mestre che puntualizza come i comuni italiani incasseranno con l’applicazione dell’IMU una cifra di 21,4 miliardi di euro. Di questa cifra, però, quasi 11 miliardi sono rappresentati da imposte comunali sostituite dall’IMU (Ici sulle seconde e terze case, Irpef e addizionali redditi immobili non locati); dei circa 10 miliardi rimasti, 9 dovranno poi essere versati all’erario. Nelle casse dei comuni, secondo l’analisi della CGIA, rimarrebbero poco più di 1,5 miliardi, che a loro volta saranno compensati da una corrispondente riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio. Per i Comuni, perciò il saldo sarà pari a zero.

Anche Confedilizia lancia l’allarme IMU e lo fa con una nota del presidente Corrado Sforza Fogliani in una nota dal titolo Immobiliare, aggravamento fiscale senza precedenti. “Le imposte sulle case sono state aggravate, con l’IMU, fino ad un punto che non conosce precedenti”, esordisce Sforza Fogliani.

“I proprietari di casa”, continua il ragionamento del numero uno di Confedilizia, “patiscono in Italia una tassazione patrimoniale che non ha paragoni, mentre altrove è caratterizzata dall’essere ancorata al reddito e al civile principio che il prelievo fiscale non può essere superiore alla concreta capacità di reddito dei beni colpiti”.

Redazione Tecnica

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